Rischio amianto
è dedicato a tutti i lavoratori che nel mondo, a causa dell’inconsapevolezza del pericolo che correvano, sono stati sottoposti ad agenti di rischio per la propria salute, senza averne avuto adeguata informazione.
I MIEI CONTATTI:
sito: WWW.VAIRALUIGI.COM
e mail: VAIRA1@LIBERO.IT
2010
VORREI CONTINUARE DA DOVE ERAVAMO RIMASTI...
Ah, dimenticavo: Moroni non è il mio vero cognome. E' da sempre il soprannome degli uomini della mia famiglia (sin dai primi del '900) e per questo avevo pensato di utilizzarlo come pseudonimo ma per mia sfortuna ho scoperto che un Gigi Moroni esiste già ed ironia della sorte è uno scrittore. Pertanto mi scuso con l'omonimo che ha evidentemente diritti acquisiti nell'uso di questo nome e mi presento con il mio vero nome e cognome: Gigi (Luigi) Vaira.
NON HO DIMENTICATO...
E' passato parecchio tempo dall'ultima volta che sono stato qui, con voi e me ne scuso.
La vita a volte ci porta a considerare diverse priorità e a rimettere le cose in ordine una ad una. Ma io non dimentico, non voglio e non posso farlo.
Per questo sono ancora qui, con la stessa determinazione e la stessa voglia di continuare - per quanto poco io possa fare - la nostra battaglia al Nemico Blu.
Sono ripartito oggi e intendo andare avanti, chi viene con me?
A presto, Vi aspetto, GIGI.
LA VERGOGNA DI ESSER MALATI.
Un tempo era la peste, poi è stato il mal sottile(la TBC), oggi l’AIDS e tutte quelle malattie a prognosi infausta.
Mali terribili, con nomi differenti ma accomunati da una sorta di omertà che li circonda, spingendo chi ne viene affetto a non farne menzione, contribuendo quasi a sminuirne la gravità.
Già: sminuire, nascondere, esorcizzare col silenzio, senza rendere alcuno partecipe del proprio dolore.
Un atto di eroismo per taluni, di vigliaccheria per altri -dipende in quale punto della fila che ci conduce all’inevitabile siamo (o crediamo) di essere collocati.
Creare un proprio personale lazzaretto non serve a nessuno: parlare, denunciare responsabilità (quando ve ne sono) diffondere cattive ed anche buone notizie è la strada da intraprendere per aiutare la ricerca e dare un po’ di speranza a chi soffre.
Una proposta?
Un contatore, posto in basso sul teleschermo durante i principali TG, una sorta di banner pubblicitario aggiornato in tempo reale, recante il numero - certamente alto, dei caduti ma che comprenda anche un elenco di quanti hanno sputato in faccia alla morte e sono riusciti a risollevarsi.
Questo sì gioverebbe a diffondere la cultura della prevenzione, ravvivando la fiammella della speranza in quelli che già soffrono.
Le armi della medicina sono sempre piu’ precise e, con l’aiuto di tutti, questa è una guerra che si può e si deve vincere.
CI SONO GIORNI...
Ci sono giorni nei quali alla fine del turno di lavoro, mi ritrovo a guardarmi le mani.Sono mani che una volta hanno lavorato in prima linea, ora lo fanno ancora ma spesso si trovano a tichettare sui tasti del pc per gran parte della giornata, sono mani che danno l'idea del tempo che passa... Vedo delle piccole macchie brune, ma non mi dispiaccio affatto per l'età che avanza.
C'è stato un tempo in cui ero quasi certo che non sarei neppure arrivato fino a qui.Questo è vivere con il nemico blu, questo intendo quando parlo di una vita passata nel suo mirino. Ogni giorno ci penso, magari soltanto per un attimo, prima di addormentarmi oppure quando semplicemente guardo i miei figli e sono grato di essere loro accanto, ANCORA.
Oggi fuori risplende il sole, questo blog tutto nero è forse un po' in contrasto con la voglia di leggerezza che spesso chi viaggia sul web ha voglia di incontrare. La vita però è fatta di realtà e - sempre di più - sento di non potermi esimere dal raccontare quello che ho vissuto.
Vedo che tanti di voi, come me, vivono lo stesso incubo per sè o per qualcuno che amano. Se continuiamo uniti, forse davvero non accadrà mai più!
MORTI BIANCHE SU ORIZZONTI NERI
http://www.youtube.com/watch?v=_uBMO4vSGRY
GUARDA IL VIDEO
IL RACCONTO
tratto da "NEMICO BLU"
di Gigi Moroni
Luciano, non ancora 30 anni, sano e forte e con tanta voglia di lavorare per procurare benessere alla propria famiglia, per caso trova l’annuncio di un concorso che cambierà la sua vita. Inaspettatamente, passa la selezione con un ottimo punteggio e gli si aprono le porte di una nuova vita.
Il tanto atteso lavoro sicuro, che dovrebbe portare stabilità al giovane uomo, rivela però ben presto un rovescio della medaglia che potrebbe presentargli un conto salatissimo da pagare.
Lo presenterà magari fra molti anni, se avrà fortuna forse mai, ma se accadesse Luciano sa che sarebbe un conto con tanto di interessi da liquidare.
In quella nuova realtà lavorativa, tanto diversa dalla vecchia rassicurante fabbrica in cui era stato occupato fino ad allora, Luciano si trova per la prima volta nella sua vita di fronte alla micidiale sostanza, a cui in quei giorni si era cominciato a guardare con paura: l’amianto.
Che fare adesso?
Mollare tutto e tornare a casa, spiegando ai suoi cari che è meglio essere vivi e insieme piuttosto che avere un posto sicuro? Oppure meglio tacere tutto (per non impensierire moglie e figlio) e continuare a giocare quella mano di poker con la vita?
Luciano, forte della sua giovinezza e della voglia di non mollare, sceglie di andare avanti e per 5 lunghi anni svolge con attenzione la mansione che gli viene assegnata.
Ma la paura…quella si infila sotto la trama delle tute di protezione ed il respiro imbottigliato dalle maschere con il filtro si fa pesante, in una situazione al limite della sopportazione.
Il peso del rischio è talmente pressante che ogni volta, alla fine del suo turno, Luciano deve riprendere fiato e colore; di fatto durante quelle interminabili ore di gioco fra lui ed il suo avversario (il “Nemico Blu”) egli si è abituato a fare solo brevi respiri, per paura di inalare anche una soltanto di quelle fibre, tanto minuscole quanto micidiali per la sua salute.
Oggi, 20 anni dopo, l’azienda ha rivisto la sua figura professionale, Luciano ha perfino fatto carriera e gli anni dell’esposizione al rischio sono ormai lontani ma vicina, esattamente come allora, resta purtroppo, ogni notte, la paura.
E’ la paura che non lo lascia mai, il timore che il Nemico Blu non abbia finito di giocare la sua partita a poker con lui e che sia in attesa di giocare la sua ultima mano, con un finale, decisivo, terribile bluff…
Un normale pomeriggio di un giorno qualsiasi.
Cammino nervosamente in una bella cittadina che dista pochi km dal mio paese. Il sole a picco accentua la canicola estiva e costringe i passanti ad accelerare per trovare rifugio all’ombra degli ampi portici che incorniciano la piazza principale.
Mi manca il respiro, ma non è per il caldo lo so bene. Oggi per la prima volta ho tolto la testa da sotto la sabbia decidendo di dare il mio - pur piccolo - contributo all’ "Associazione Esposti Amianto” che, proprio in questa giornata propone una riunione alla quale parteciperanno anche medici e giornalisti esperti dell’argomento. La presunzione mi porta a pensare di essere io stesso un esperto in materia, dato che per 5 anni ho lavorato a contatto, sia pur con le dovute cautele, con il tanto temuto minerale. Rafforzano la mia convinzione poi, i molti articoli di giornale letti e le riunioni alle quali ho partecipato nel consiglio di fabbrica … dunque sono pronto.
La sede dell’associazione ( o quella che io credo esser tale ) non è un granché, anzi a dirla tutta, pare debba cadere da un momento all’altro sulla testa dei malcapitati ospiti che, pian piano, stanno timidamente entrando. Sono tutti non più giovanissimi. Ora, vedendo quei volti scavati dal tempo e dalla fatica, la mia iniziale baldanza è improvvisamente svanita. Mi guardano con diffidenza, non mi considerano uno dei loro, sono troppo giovane per aver patito i loro stessi tormenti. Colui che tra quegli uomini ha l'aria di essere il “padrone di casa” intuendo il mio disagio, mi accoglie con una stretta di mano invitandomi a unirmi agli altri : “vieni, siamo tutti reduci qua” . Prima che il relatore di quella conferenza arrivi, ognuno dei presenti racconta le proprie vicissitudini lavorative, al confronto delle quali i miei trascorsi di “esposto” paiono davvero poca cosa. Amianto caricato con i forconi, cardato come la lana , spruzzato e fissato ovunque nelle fabbriche di un tempo per descrivere l’inferno patito da quei signori.
La relazione del medico, che nel frattempo è arrivato, non porta nulla di nuovo alle mie conoscenze in materia di amianto; ciò che invece mi fa star mal è la voce di un signore che, dall’ultima fila, chiede un consiglio per capire se abbia diritto o meno ad un risarcimento per quel ricovero in ospedale dal quale è appena stato dimesso. La voce è poco più di un sibilo e l’incedere incerto unito al pallore del volto tradiscono una sofferenza ancora presente nonostante le cure ricevute. “ Ecco dottore veda lei ….” dice porgendo la cartella clinica “Crede che possa aver diritto a qualcosa ?” Non serve attendere la risposta, noi tutti abbiamo capito molto bene di cosa soffre quell’uomo e d’un tratto il brusio che aveva fatto da sottofondo alle parole del relatore svanisce, lasciando il posto ad un lungo silenzio rotto soltanto dal fischio che segna il respiro dei presenti .
Lì adesso, seduti con il capo chino tra quegli ex lavoratori - per assurdo … quasi ci si vergogna di non esser malati.
HTTP://WWW.ARPA.PIEMONTE.IT
Gli effetti nocivi per la salute che possono essere con certezza attribuite all'amianto riguardano l'apparato respiratorio e sono dovute all'inalazione di fibre di amianto di diametro inferiore ai 3 µm (millesimo di millimetro). Non si hanno, invece, specifiche indicazione di pericolosità dell'amianto per contatto con la cute o per ingestione.
Nel novero delle malattie sicuramente indotte dall'asbesto sono comprese :
la fibrosi polmonare (asbestosi);
le lesioni pleuriche e peritoneali;
il mesotelioma pleurico.
Non è chiaro il ruolo eziologico dell'asbesto nell'induzione di altre neoplasie quali ad es.: il carcinoma del tratto digerente, del rene, dell'ovaio e della laringe.
Post n°39 pubblicato il 02 Dicembre 2008 da NEMICOBLU
http://www.airc.it/tumori/tumore-al-polmone-mesotelioma.asp Polmone:mesotelioma, la triste eredità dell'amianto Colpisce ogni anno due italiani maschi ogni centomila, soprattutto tra coloro che sono stati esposti, per motivi professionali o per vicinanza, all’amianto. In futuro, grazie alla messa al bando di questo materiale, sarà ancora più raro. Intanto, però, si sta affrontando il momento più critico. Ostacola il propagarsi del fuoco in caso di incendio, assorbe i rumori, è elastico, inestinguibile nelle sue funzioni: sono alcune delle qualità che hanno determinato il grande successo dell’amianto (alias asbesto), un materiale che viene scavato dalle viscere della Terra e che era impiegato già dai Greci e Romani, ma che ha incontrato un autentico boom in tutto il mondo industrializzato dopo la seconda guerra mondiale. Sono quelli gli anni in cui l’Eternit (cemento più amianto) conquista l’industria edilizia, finisce nei tetti e nelle pareti che rivestono scuole, fabbriche, abitazioni, diventa il materiale isolante preferito nei grandi impianti petrolchimici, nelle centrali termoelettriche e sui vagoni dei treni. Quando cominciano ad affiorare i primi dubbi consistenti sulla sua salubrità, circa a metà degli anni Sessanta, l’amianto sta toccando lo zenit della sua trionfale parabola. Gli esperti sospettano che respirare le minuscole fibre da cui è composto possa provocare danni al sistema respiratorio. Oggi i casi delle persone esposte 30 anni fa Tumore estremamente raro già oggi, il mesotelioma diventerà dunque ancora più sporadico nel futuro, ma intanto bisogna affrontare l’onda lunga dei mesoteliomi che si stanno manifestando ora in persone esposte all’amianto 30 o 40 anni fa. In Italia si contano ogni anno un migliaio di morti per questo tumore maligno: colpisce infatti ogni anno due italiani maschi ogni 100.000, mentre la percentuale si dimezza tra le donne (una ogni 100.000). «L’Italia ha creato un Registro Nazionale dei mesoteliomi che permette di tenere sotto controllo i nuovi casi e in cinque Regioni (Piemonte, Liguria, Toscana, Puglia, Emilia- Romagna) la raccolta dei dati è negli ultimi anni molto efficiente, al punto da consentire di seguire i nuovi pazienti fin dal momento della diagnosi, con la raccolta di una documentazione clinica e patologica che include la storia del paziente, l’eventuale esposizione all’amianto nel corso della vita e altri elementi preziosi dal punto di vista scientifico», spiega Pietro Comba, direttore del Reparto di Epidemiologia ambientale dell’Istituto Superiore di Sanità. «Anche a livello internazionale si discute dell’aumento dei mesoteliomi. Negli Stati Uniti i casi erano nettamente aumentati tra gli anni Sessanta e la fine degli anni Ottanta, quando è venuta al pettine la massiccia esposizione all’amianto subita soprattutto durante la seconda guerra mondiale, specie tra gli operai dei cantieri navali dove venivano costruite portaerei e corazzate. I casi sono però diminuiti fin dagli anni Novanta: ciò lascia pensare che il picco della curva epidemica sia già stato raggiunto, che il massimo numero di casi per anni si sia già visto e che ora, grazie alla messa al bando tempestiva dell’amianto, sia iniziata la china discendente». L’Europa, invece, è ancora nella fase di crescita della mortalità per mesotelioma: ma si tratta di un dato medio. Nei Paesi scandinavi, che bandirono l’amianto già all’inizio degli anni Settanta, i casi sono in calo. In altri Paesi, meno attenti all’esposizione all’amianto, i nuovi casi sono invece in forte aumento. Nei Balcani e nell’Europa Centro Orientale, dove ben poco è stato fatto per limitare la diffusione di questa sostanza nell’ambiente, è lecito attendersi ulteriori impennate. In Italia non è ancora stato raggiunto il picco che dovrebbe però essere vicino. Più colpite le regioni industrializzate «Nel nostro Paese sono quattro le Regioni in cui la mortalità per mesotelioma risulta superiore alla media: Liguria e Venezia-Giulia, a causa della storica presenza dell’industria dei cantieri navali, Piemonte e Lombardia a causa della presenza dei due principali poli per la produzione di Eternit (Casale Monferrato e Broni, entrambi chiusi dopo la legge del 1992 e attualmente sottoposti a bonifica dei suoli)», continua Comba. «Ci sono poi aree in cui fibre simili all’amianto sono presenti naturalmente nel terreno: un esempio è Biancavilla, un comune siciliano nella zona dell’Etna, il cui suolo è ricco di fluoro-edenite, una fibra prima sconosciuta e scoperta solo dopo la segnalazione di un numero abnorme di mesoteliomi nella popolazione locale. Attualmente a Biancavilla, inserita tra i 55 siti di interesse nazionale per la bonifica dei suoli, sono in atto speciali interventi indirizzati a frenare i rischi: dalla bonifica dei suoli all’asfaltatura delle strade sterrate, dalla rimozione di detriti sparsi nel territorio alla chiusura di cave contaminate. Attività simili sono in atto o in progettazione a Casale Monferrato e Broni. In alcuni Paesi sono stati fatti studi secondo i quali il rischio di mesotelioma aumenterebbe anche in persone che non hanno subito un’esposizione all’amianto di tipo professionale, ma che hanno abitato vicino alle fabbriche dove veniva prodotto, o vissuto in case e lavorato in uffici sottoposti a una dispersione di fibre d’amianto. Ciò pare accadere soprattutto quando sia stata utilizzata una particolare forma di amianto detta “a spruzzo” e o un particolare tipo di amianto chiamato amosite». L’esposizione all’amianto è di gran lunga il fattore di rischio più frequente per lo sviluppo di un mesotelioma, ma non è comunque l’unico. In casi rari e circoscritti, può avere un ruolo anche l’esposizione alle radiazioni in seguito a una radioterapia a livello toracico (a dosi massicce e senza le dovute precauzioni). Alcuni studi sono in corso per valutare l’azione del virus SV40: presente nelle scimmie, contagiò negli anni Cinquanta anche alcuni cittadini indiani attraverso vaccini antipolio contaminati. Le prove a riguardo sono comunque contradditorie e richiedono ulteriori approfondimenti. Segue sul sito... |
Post n°37 pubblicato il 02 Dicembre 2008 da NEMICOBLU
UN MONDO D’ITALIANI – Italian International e-magazine Network AMIANTO KILLER. LE RISPOSTE DEL GOVERNO ITALIANO SUI PROBLEMI DELL’ESPOSIZIONE IN ITALIA E IN SVIZZERA SECONDO IL PRESIDENTE UNAIE, ON. NARDUCCI di Mina Cappussi - Il rischio per gli ex dipendenti delle ditte Eternit di Casale Monferrato (Italia) e Niederurnen (Svizzera). chi risarcirà i lavoratori italiani nella repubblica elvetica? Il presidente dell’UNAIE, on. Franco Narducci, e un gran numero di deputati hanno presentato negli scorsi giorni una interpellanza urgente al ministro del Lavoro, della salute e delle politiche sociali, a proposito dei lavoratori venuti in contatto con l’amianto come nel caso degli ex-dipendenti della ditta Eternit di Casale Monferrato e Niederurnen (Svizzera), per sapere se si ritiene “necessario facilitare l'accesso alle prestazioni dovute da assicurazioni sociali ed enti previdenziali di Paesi stranieri - in particolare della SUVA svizzera - ai cittadini italiani che hanno svolto mansioni lavorative in fabbriche e strutture di detti Paesi, organizzando a tal fine una reale campagna d'informazione con il coinvolgimento dei comuni, da attuarsi attraverso il raccordo con gli enti previdenziali dei Paesi predetti, l'assistenza dei patronati e l'accesso ad uno sportello centrale dell'INAIL all'uopo predisposto”. Ha risposto a tale interrogazione il sottosegretario Viespoli che ha messo in rilievo il fatto che alcune situazioni richiamate nell’interpellanza sono ancora oggetto di valutazioni in sede giudiziaria ed ha rassicurato l’on. Narducci che sarà sua cura, in stretto rapporto con l’INAIL, dargli tempestive comunicazioni in merito ai lavoratori che in passato hanno prestato attività lavorativa in Italia negli stabilimenti Eternit. Mentre per quanto riguarda i lavoratori che hanno operato all’estero il sottosegretario Viespoli ha ricordato che a seguito di una prima tavola rotonda organizzata dalla SUVA svizzera (Istituto nazionale svizzero delle assicurazioni e infortuni) nel 2006, alla quale ha partecipato anche l’INAIL, si è avviata una collaborazione tra l’Istituto italiano e l’Ente Svizzero e tuttora sono in corso “contatti volti a valutare possibili iniziative utili a facilitare l’accesso dei lavoratori interessati alle prestazioni assicurative loro spettanti per le malattie professionali contratte a causa dell’esposizione all’amianto”. Il sen. Viespoli ha, inoltre, assicurato all’on. Narducci “ogni utile intervento volto al coinvolgimento degli Istituti di Patronato, già impegnati nella campagna di informazione circa i diritti dei lavoratori colpiti da malattie professionali, nell’assistenza ai cittadini italiani che hanno svolto mansioni lavorative a contatto con l’amianto in fabbriche e strutture fuori del territorio nazionale, onde facilitarne l’accesso alle prestazioni dovute da assicurazioni sociali ed enti previdenziali di Paesi stranieri, con particolare riferimento alla SUVA svizzera”. Gli interroganti, onorevoli Narducci e Bobba, hanno dichiarato soddisfazione per quanto riguarda le risposte connesse alla situazione dei lavoratori che hanno prestato opera in Svizzera mentre per quanto riguarda i quesiti posti sulla situazione di Cavagnolo e Casale Monferrato gli interroganti hanno espresso parziale soddisfazione. |
Post n°36 pubblicato il 25 Ottobre 2008 da NEMICOBLU
Care amiche, E' disgustoso lo so, ma la società in cui viviamo non ha al suo interno ancora la capacità di discernere e sollevare alcune questioni anche se di importanza "VITALE" perchè qui proprio di vita si tratta e come dice Laura...la vita umana non ha prezzo alcuno.
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Post n°35 pubblicato il 18 Ottobre 2008 da NEMICOBLU
Mi dispiace molto per tuo padre. So bene cosa significa perdere qualcuno. Ma sai cosa mi fa arrabbiare? Prendi i giornali di stamattina o i tg di ieri...notizia in grande evidenza: in un giorno 6 morti per lavoro. Certo si...è vero. E' una tragedia immane ma...io dico NON E' VERO. NON SONO SOLTANTO 6 Nella giornata di ieri, non sappiamo quanti di coloro che sono malati a causa dell'avvenuta esposizione all'amianto siano morti, negli ospedali e nelle loro case, lontano dai tg e dai giornali. Nessuno parla mai di loro, perchè non fanno notizia. Non è come annunciare in diretta una disgrazia...non fa clamore. Ecco io SONO ARRABBIATO...e mi chiedo ogni giorno di più se ci siano morti di serie A e morti di serie B Funerali di stato per coloro che danno la vita in maniera terrribile sul posto di lavoro e funerali silenziosi per coloro che sono morti a causa di un lavoro, ma che nessuno conosce perchè nessuno li porta alla ribalta. Vissuti e morti...senza fare rumore. Buona serata Gigi |
Post n°34 pubblicato il 16 Ottobre 2008 da NEMICOBLU
una delle società dell'elvetico è pronta a mettere a disposizione decine di milioni di euro Amianto, un magnate della Eternit: TORINO - È disposto a risarcire i familiari delle vittime dell'amianto il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny, uno dei proprietari della Eternit indagato a Torino per i casi di oltre duemila lavoratori ammalati o morti per il contatto con il minerale-killer. DISPONIBILI DECINE DI MILIONI DI EURO - Il magnate elvetico ha preso questa iniziativa attraverso una delle sue società, la Becon Ag, che è pronta a mettere a disposizione alcune decine di milioni di euro. Per Schmidheiny, così come per un anziano nobile belga, la procura subalpina ha chiesto il rinvio a giudizio, nei giorni scorsi, per disastro doloso in relazione ai tumori di cui si sono ammalati gli ex dipendenti delle filiali di Cavagnolo (Torino), Casale Monferrato (Alessandria), Rubiera (Reggio Emilia) e Bagnoli (Napoli).
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Post n°32 pubblicato il 15 Ottobre 2008 da NEMICOBLU
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Post n°31 pubblicato il 12 Ottobre 2008 da NEMICOBLU
MA NON SENTITE QUESTE URLA? Questo il titolo dell'articolo di Mina sulla prima pagina di La Stampa, che prosegue all'interno del giornale. Tema: I moltissimi lavoratori in nero, gli immigrati clandestini, coloro che vengono nel Bel Paese a cercare il mito, il sogno di una vita migliore, per sè e per la famiglia. Spesso hanno lasciato a casa, in attesa di un futuro che diversamente già sanno di non poter dare loro, moglie e figli, e accettano tutto, pur di inseguire quel sogno. E poi, spesso, troppo frequentemente muoiono, di fatica, di infortunio, di indifferenza. Muoiono perchè non sono rispettate le norme basilari della sicurezza sul lavoro, perchè tanto loro non sono nessuno, perchè rappresentano soltanto un numero nella fila, facimente sostituibile. Muoiono e nessuno lo sa. La gente continua dentro le case a guardare la tv, magari fingendo una bella vita decorosa, auto, telefonino, vacanze esotiche e intanto intorno la gente muore di lavoro... Io dico: se questo è il mondo in cui le generazioni future dovranno vivere... beh, mi vergogno. |
Post n°30 pubblicato il 11 Ottobre 2008 da NEMICOBLU
LA STAMPA Sabato 11 Ottobre 2008 Il pm chiede il processo per i vertici della Eternit:«Disastro doloso» ALBERTO GAINO TORINO http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200810articoli/37234girata.asp |
Post n°29 pubblicato il 10 Ottobre 2008 da NEMICOBLU
10 ottobre 2008 2MILA DECESSI Morti per amianto, chiesto rinvio TORINO - Disastro doloso e omissione volontaria di cautele per la morte da amianto di duemila persone: con queste accuse la Procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio dei vertici della multinazionale svizzera Eternit. Gli indagati sono Ernest Schmidheiny, 61 anni, miliardario svizzero, e Jean Louis Marie Ghislain De Cartier De Marchienne, 87 anni, nobile belga. L'indagine si è concentrata sugli stabilimenti italiani di Cavagnolo (Torino), Casale Monferrato (Alessandria), Rubiera (Reggio Emilia) e Bagnoli (Napoli). |
Post n°28 pubblicato il 10 Ottobre 2008 da NEMICOBLU
Eternit, «Noi ci avvelenavamo» Categoria: audiovideo > Cronache | Pubblicato il 10 ottobre 2008 |
DIO E' MORTO
ULTIMI COMMENTI
STASERA TORNO PRIMA
Stasera torno prima
Testo e musica di Mariella Nava
Ho messo qualche spicciolo qui in tasca
faccio in silenzio piano quando esco
mentre tu dormi e ancora troppo presto
tra il pane caldo ed il mattino fresco.
Che bello il viso tuo che insegue i sogni
potessi dare linea ai tuoi disegni
portarti chissà dove pure a rate
privarti più di niente
anche d'estate.
Amore mio non essere nervosa
lo so la fine di ogni mese pesa
ma guarda quanto siamo poca cosa…
Ho mani ruvide se ti accarezzo
e forse odoro anch'io come ogni attrezzo
nel ferro trappola del mio cantiere
solo l'attesa tua mi sa tenere.
La nostra vita stenta suda chiede
certo sto attento a dove metto il piede
che in tanta insicurezza Dio provvede…
Stasera torno prima
rumore e scintille
calore di fucina.
Stasera torno prima
tue braccia roventi
questa cabina.
Nell'aria acre la mia bocca asciutta
perfino questa bianca calce scotta
e intorno già la Primavera butta
non fa sentire la mia schiena rotta.
L'altezza non mi ha fatto mai paura
volo alla vetta dell'impalcatura
tanto lo sai quanto ho la pelle dura!
Stasera torno prima
nel battito a ritmo
tu ballerina.
Stasera torno prima
nella luce buona
di te in cucina…
Il metallo riflette il tramonto
lentamente si bagna d'argento
tra un minuto smonto contento
vedi amore…
Neanche uno spavento…
Stasera torno prima
ho visto qualcosa per te
in vetrina.
Stasera torno prima
e un bacio alla bambina
Stasera torno…
prima.In Italia l'anno scorso 1341 persone sono uscite di casa…
…e non sono mai più tornate…
…erano solo andati a lavorare.
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LUCIANO
tratto da "NEMICO BLU"
1992....<< Devi sapere, caro collega che una grande concentrazione ed una lunga esposizione, sono necessarie per contrarre l’asbestosi, malattia grave ma non sempre mortale; diverso è invece purtroppo quanto accade per l’insorgere del mesotelioma pleurico. Bastano una piccola esposizione, ed una buona dose di scarogna, per essere “fregati”. Non è possibile stabilire una soglia entro la quale il livello di esposizione sia tanto basso da poter essere definito innocuo. Luciano, diventato ormai un luminare circa questo triste argomento, continua ad elencare ai colleghi tutti i danni causati dall’asbesto, auspicando inoltre una legge che ne vieti addirittura l’estrazione su tutto il territorio nazionale .Quello che il signor Moroni ancora non sa, è che la legge è stata già varata da circa due mesi. Il 27 Marzo 1992, infatti, è stata approvata la nuova normativa che vieterà in Italia, tra un anno esatto, l’estrazione, l’importazione e la commercializzazione dell’amianto. Per i manutentori Carlo e Franco questa è la conferma di quanto hanno appreso dalle parole di Luciano. Ora anche loro fanno solo dei mezzi respiri… e pensare che l’asbestosi non è nemmeno contagiosa!
Io mi chiedo spesso se è davvero l’informazione ad essere in difetto
oppure se, semplicemente, la gente non abbia voglia di andare a cercarsela
per non conoscere certe verità.
Si certo, lo sappiamo tutti, l’Amianto fa male!
Questa notizia è stata lo spauracchio degli anni 90 e ha fatto sì che
venissero adottate le prime misure di sicurezza, poi gradualmente
focalizzate e mirate ad una totale rimozione delle lastre già esistenti.
Ma quello che io mi chiedo: quanta gente è a conoscenza del fatto
che di amianto sono le condutture dell’acqua che beviamo?
Che di amianto sono stati lastricati interi paesi,
ricoperti i tetti di scuole e ospedali e case?
E’ stato tutto rimosso davvero?
NO, credo davvero che la risposta sia NO.
Questo intendo quando dico che la guerra deve continuare
e che non devono esserci più soldati mandati a combattere
perché, anche le armi più sofisticate, non servirebbero a preservarli
dal nemico.
Il nemico va rimosso, divelto, annientato
o continueremo a contare le croci negli anni a venire…
Gigi
JAPIGIA
http://bari.repubblica.it/stampa-articolo/1400113
Japigia, altri otto malati di amiantoL´incubo della Fibronit: i contaminati sono abitanti del rione
di Mara Chiarelli
Hanno giocato ignari nelle stradine vicine, spiando dai cancelli della fabbrica dove operai in tuta, altrettanto inconsapevoli, lavoravano l´amianto. Sono trascorsi quasi 50 anni e oggi otto di quei bambini, a loro volta padri e nonni di altri bambini, rischiano di morire.
Sono i nuovi casi di malati di amianto, altre otto potenziali vittime della Fibronit, che ha già ucciso 250 persone. Gli ultimi malati sono tutti uomini, di età compresa fra i 55 e i 65 anni, che hanno contratto il mesotelioma pleurico, la patologia respiratoria strettamente connessa all´inalazione di fibre di amianto. Vivono i più punti di Bari, alcuni di loro anche in provincia, ma negli anni ´60 risiedevano all´interno della cosiddetta "zona rossa": un cerchio con diametro di un chilometro, che parte dalla ex fabbrica di cemento amianto, chiusa negli anni ´80, per allargarsi nei quartieri Japigia e San Pasquale.
Inviato da: Le_Ombre
il 21/04/2009 alle 09:53
Inviato da: LORENZOEPOI
il 01/04/2009 alle 12:20
Inviato da: abracciaaperte1
il 01/04/2009 alle 00:59
Inviato da: Le_Ombre
il 19/03/2009 alle 14:29
Inviato da: Le_Ombre
il 16/03/2009 alle 05:21