Creato da NEMICOBLU il 20/01/2008

Rischio amianto

è dedicato a tutti i lavoratori che nel mondo, a causa dell’inconsapevolezza del pericolo che correvano, sono stati sottoposti ad agenti di rischio per la propria salute, senza averne avuto adeguata informazione.

 

 

Un altro LINK per riflettere

Post n°39 pubblicato il 02 Dicembre 2008 da NEMICOBLU

http://www.airc.it/tumori/tumore-al-polmone-mesotelioma.asp

Polmone:
mesotelioma, la triste eredità dell'amianto

Colpisce ogni anno due italiani maschi ogni centomila, soprattutto tra coloro che sono stati esposti, per motivi professionali o per vicinanza, all’amianto. In futuro, grazie alla messa al bando di questo materiale, sarà ancora più raro. Intanto, però, si sta affrontando il momento più critico.

Ostacola il propagarsi del fuoco in caso di incendio, assorbe i rumori, è elastico, inestinguibile nelle sue funzioni: sono alcune delle qualità che hanno determinato il grande successo dell’amianto (alias asbesto), un materiale che viene scavato dalle viscere della Terra e che era impiegato già dai Greci e Romani, ma che ha incontrato un autentico boom in tutto il mondo industrializzato dopo la seconda guerra mondiale. Sono quelli gli anni in cui l’Eternit (cemento più amianto) conquista l’industria edilizia, finisce nei tetti e nelle pareti che rivestono scuole, fabbriche, abitazioni, diventa il materiale isolante preferito nei grandi impianti petrolchimici, nelle centrali termoelettriche e sui vagoni dei treni.

Quando cominciano ad affiorare i primi dubbi consistenti sulla sua salubrità, circa a metà degli anni Sessanta, l’amianto sta toccando lo zenit della sua trionfale parabola. Gli esperti sospettano che respirare le minuscole fibre da cui è composto possa provocare danni al sistema respiratorio.

Oggi i casi delle persone esposte 30 anni fa

Tumore estremamente raro già oggi, il mesotelioma diventerà dunque ancora più sporadico nel futuro, ma intanto bisogna affrontare l’onda lunga dei mesoteliomi che si stanno manifestando ora in persone esposte all’amianto 30 o 40 anni fa. In Italia si contano ogni anno un migliaio di morti per questo tumore maligno: colpisce infatti ogni anno due italiani maschi ogni 100.000, mentre la percentuale si dimezza tra le donne (una ogni 100.000).

«L’Italia ha creato un Registro Nazionale dei mesoteliomi che permette di tenere sotto controllo i nuovi casi e in cinque Regioni (Piemonte, Liguria, Toscana, Puglia, Emilia- Romagna) la raccolta dei dati è negli ultimi anni molto efficiente, al punto da consentire di seguire i nuovi pazienti fin dal momento della diagnosi, con la raccolta di una documentazione clinica e patologica che include la storia del paziente, l’eventuale esposizione all’amianto nel corso della vita e altri elementi preziosi dal punto di vista scientifico», spiega Pietro Comba, direttore del Reparto di Epidemiologia ambientale dell’Istituto Superiore di Sanità. «Anche a livello internazionale si discute dell’aumento dei mesoteliomi. Negli Stati Uniti i casi erano nettamente aumentati tra gli anni Sessanta e la fine degli anni Ottanta, quando è venuta al pettine la massiccia esposizione all’amianto subita soprattutto durante la seconda guerra mondiale, specie tra gli operai dei cantieri navali dove venivano costruite portaerei e corazzate. I casi sono però diminuiti fin dagli anni Novanta: ciò lascia pensare che il picco della curva epidemica sia già stato raggiunto, che il massimo numero di casi per anni si sia già visto e che ora, grazie alla messa al bando tempestiva dell’amianto, sia iniziata la china discendente».

L’Europa, invece, è ancora nella fase di crescita della mortalità per mesotelioma: ma si tratta di un dato medio. Nei Paesi scandinavi, che bandirono l’amianto già all’inizio degli anni Settanta, i casi sono in calo. In altri Paesi, meno attenti all’esposizione all’amianto, i nuovi casi sono invece in forte aumento. Nei Balcani e nell’Europa Centro Orientale, dove ben poco è stato fatto per limitare la diffusione di questa sostanza nell’ambiente, è lecito attendersi ulteriori impennate. In Italia non è ancora stato raggiunto il picco che dovrebbe però essere vicino.

Più colpite le regioni industrializzate

«Nel nostro Paese sono quattro le Regioni in cui la mortalità per mesotelioma risulta superiore alla media: Liguria e Venezia-Giulia, a causa della storica presenza dell’industria dei cantieri navali, Piemonte e Lombardia a causa della presenza dei due principali poli per la produzione di Eternit (Casale Monferrato e Broni, entrambi chiusi dopo la legge del 1992 e attualmente sottoposti a bonifica dei suoli)», continua Comba.

«Ci sono poi aree in cui fibre simili all’amianto sono presenti naturalmente nel terreno: un esempio è Biancavilla, un comune siciliano nella zona dell’Etna, il cui suolo è ricco di fluoro-edenite, una fibra prima sconosciuta e scoperta solo dopo la segnalazione di un numero abnorme di mesoteliomi nella popolazione locale. Attualmente a Biancavilla, inserita tra i 55 siti di interesse nazionale per la bonifica dei suoli, sono in atto speciali interventi indirizzati a frenare i rischi: dalla bonifica dei suoli all’asfaltatura delle strade sterrate, dalla rimozione di detriti sparsi nel territorio alla chiusura di cave contaminate.

Attività simili sono in atto o in progettazione a Casale Monferrato e Broni. In alcuni Paesi sono stati fatti studi secondo i quali il rischio di mesotelioma aumenterebbe anche in persone che non hanno subito un’esposizione all’amianto di tipo professionale, ma che hanno abitato vicino alle fabbriche dove veniva prodotto, o vissuto in case e lavorato in uffici sottoposti a una dispersione di fibre d’amianto. Ciò pare accadere soprattutto quando sia stata utilizzata una particolare forma di amianto detta “a spruzzo” e o un particolare tipo di amianto chiamato amosite».

L’esposizione all’amianto è di gran lunga il fattore di rischio più frequente per lo sviluppo di un mesotelioma, ma non è comunque l’unico. In casi rari e circoscritti, può avere un ruolo anche l’esposizione alle radiazioni in seguito a una radioterapia a livello toracico (a dosi massicce e senza le dovute precauzioni). Alcuni studi sono in corso per valutare l’azione del virus SV40: presente nelle scimmie, contagiò negli anni Cinquanta anche alcuni cittadini indiani attraverso vaccini antipolio contaminati. Le prove a riguardo sono comunque contradditorie e richiedono ulteriori approfondimenti.

Segue sul sito...

 
 
 

Post N° 37

Post n°37 pubblicato il 02 Dicembre 2008 da NEMICOBLU

UN MONDO D’ITALIANI – Italian International e-magazine Network

www.unmondoditaliani.com

AMIANTO KILLER. LE RISPOSTE DEL GOVERNO ITALIANO SUI PROBLEMI DELL’ESPOSIZIONE IN ITALIA E IN SVIZZERA SECONDO IL PRESIDENTE UNAIE, ON. NARDUCCI

di Mina Cappussi -

Il rischio per gli ex dipendenti delle ditte Eternit di Casale Monferrato (Italia) e Niederurnen (Svizzera). chi risarcirà i lavoratori italiani nella repubblica elvetica?

 

Il presidente dell’UNAIE, on. Franco Narducci, e un gran numero di deputati hanno presentato negli scorsi giorni una interpellanza urgente al ministro del Lavoro, della salute e delle politiche sociali, a proposito dei lavoratori venuti in contatto con l’amianto come nel caso degli ex-dipendenti della ditta Eternit di Casale Monferrato e Niederurnen (Svizzera), per sapere se si ritiene “necessario facilitare l'accesso alle prestazioni dovute da assicurazioni sociali ed enti previdenziali di Paesi stranieri - in particolare della SUVA svizzera - ai cittadini italiani che hanno svolto mansioni lavorative in fabbriche e strutture di detti Paesi, organizzando a tal fine una reale campagna d'informazione con il coinvolgimento dei comuni, da attuarsi attraverso il raccordo con gli enti previdenziali dei Paesi predetti, l'assistenza dei patronati e l'accesso ad uno sportello centrale dell'INAIL all'uopo predisposto”.

Ha risposto a tale interrogazione il sottosegretario Viespoli che ha messo in rilievo il fatto che alcune situazioni richiamate nell’interpellanza sono ancora oggetto di valutazioni in sede giudiziaria ed ha rassicurato l’on. Narducci che sarà sua cura, in stretto rapporto con l’INAIL, dargli tempestive comunicazioni in merito ai lavoratori che in passato hanno prestato attività lavorativa in Italia negli stabilimenti Eternit. Mentre per quanto riguarda i lavoratori che hanno operato all’estero il sottosegretario Viespoli ha ricordato che a seguito di una prima tavola rotonda organizzata dalla SUVA svizzera (Istituto nazionale svizzero delle assicurazioni e infortuni) nel 2006, alla quale ha partecipato anche l’INAIL, si è avviata una collaborazione tra l’Istituto italiano e l’Ente Svizzero e tuttora sono in corso “contatti volti a valutare possibili iniziative utili a facilitare l’accesso dei lavoratori interessati alle prestazioni assicurative loro spettanti per le malattie professionali contratte a causa dell’esposizione all’amianto”.

Il sen. Viespoli ha, inoltre, assicurato all’on. Narducci “ogni utile intervento volto al coinvolgimento degli Istituti di Patronato, già impegnati nella campagna di informazione circa i diritti dei lavoratori colpiti da malattie professionali, nell’assistenza ai cittadini italiani che hanno svolto mansioni lavorative a contatto con l’amianto in fabbriche e strutture fuori del territorio nazionale, onde facilitarne l’accesso alle prestazioni dovute da assicurazioni sociali ed enti previdenziali di Paesi stranieri, con particolare riferimento alla SUVA svizzera”.

Gli interroganti, onorevoli Narducci e Bobba, hanno dichiarato soddisfazione per quanto riguarda le risposte connesse alla situazione dei lavoratori che hanno prestato opera in Svizzera mentre per quanto riguarda i quesiti posti sulla situazione di Cavagnolo e Casale Monferrato gli interroganti hanno espresso parziale soddisfazione.

 

 
 
 

Partendo dalle considerazioni di Laura e di Anna...

Post n°36 pubblicato il 25 Ottobre 2008 da NEMICOBLU

Care amiche,
si i morti di serie A e serie B sono esistiti da sempre. Per ragioni di stato, per motivi di denaro, perchè a volte "non conviene" parlare di certe cose e non è "produttivo" che si sprechino parole o addirittura cure o che  si investa nella ricerca in casi che paiono disperati.

E' disgustoso lo so, ma la società in cui viviamo non ha al suo interno ancora la capacità di discernere e sollevare alcune questioni anche se di importanza "VITALE" perchè qui proprio di vita si tratta e come dice Laura...la vita umana non ha prezzo alcuno.


Buon week end. Gigi

 
 
 

Per Cassandra e per tutti

Post n°35 pubblicato il 18 Ottobre 2008 da NEMICOBLU

Mi dispiace molto per tuo padre. So bene cosa significa perdere qualcuno.

Ma sai cosa mi fa arrabbiare? Prendi i giornali di stamattina o i tg di ieri...notizia in grande evidenza: in un giorno 6 morti per lavoro. Certo si...è vero.

E' una tragedia immane ma...io dico NON E' VERO. NON SONO SOLTANTO 6

Nella giornata di ieri, non sappiamo quanti di coloro che sono malati a causa dell'avvenuta esposizione all'amianto siano morti, negli ospedali e nelle loro case, lontano dai tg e dai giornali.

Nessuno parla mai di loro, perchè non fanno notizia. Non è come annunciare in diretta una disgrazia...non fa clamore.

Ecco io SONO ARRABBIATO...e mi chiedo ogni giorno di più se ci siano morti di serie A e morti di serie B

Funerali di stato per coloro che danno la vita in maniera terrribile sul posto di lavoro e funerali silenziosi per coloro che sono morti a causa di un lavoro, ma che nessuno conosce perchè nessuno li porta alla ribalta.

Vissuti e morti...senza fare rumore.

Buona serata Gigi

 
 
 

WWW.CORRIERE.IT 

Post n°34 pubblicato il 16 Ottobre 2008 da NEMICOBLU

una delle società dell'elvetico è pronta a mettere a disposizione decine di milioni di euro

Amianto, un magnate della Eternit:
«Risarcirò i familiari delle vittime»
La proposta del miliardario svizzero Schmidheiny, indagato per gli oltre 2mila lavoratori ammalati o morti

TORINO - È disposto a risarcire i familiari delle vittime dell'amianto il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny, uno dei proprietari della Eternit indagato a Torino per i casi di oltre duemila lavoratori ammalati o morti per il contatto con il minerale-killer.

DISPONIBILI DECINE DI MILIONI DI EURO - Il magnate elvetico ha preso questa iniziativa attraverso una delle sue società, la Becon Ag, che è pronta a mettere a disposizione alcune decine di milioni di euro. Per Schmidheiny, così come per un anziano nobile belga, la procura subalpina ha chiesto il rinvio a giudizio, nei giorni scorsi, per disastro doloso in relazione ai tumori di cui si sono ammalati gli ex dipendenti delle filiali di Cavagnolo (Torino), Casale Monferrato (Alessandria), Rubiera (Reggio Emilia) e Bagnoli (Napoli).

DENARO PER SOLIDARIETA' - L'impegno a risarcire le vittime dell'amianto è «l'espressione di un sentimento di solidarietà in linea con lo spirito filantropico e la sensibilità sociale di Stephen Schmidheiny»: lo afferma una nota diffusa dallo studio legale Astolfo Di Amato, che assiste l'industriale elvetico. La società di riferimento, Becon Ag, riferendosi al processo continua comunque a «contestare decisamente l'esistenza di qualsivoglia responsabilità in capo alle aziende svizzere del gruppo Eternit e ai loro manager per le malattie da esposizione all'amianto che si sono manifestate». L'offerta - viene precisato - riguarda coloro che hanno lavorato dal 1/o gennaio 1973, quando la multinazionale svizzera ha assunto il controllo delle filiali italiane, al 4 giugno 1986, data della loro dichiarazione di fallimento. Per la liquidazione degli indennizzi Becon Ag «chiede la collaborazione dell'Associazione familiari vittime dell'amianto di Casale Monferrato».


16 ottobre 2008  segnalato da Strawberry...grazie!

 
 
 

LA VERGOGNA DI NON ESSERE MALATI...

Post n°32 pubblicato il 15 Ottobre 2008 da NEMICOBLU

Trasformato il post nel box permanente qui sopra, resta aperto per i vostri commenti che sono sempre graditissimi.

Grazie Gigi.

 
 
 

Argomento quanto mai attuale..

Post n°31 pubblicato il 12 Ottobre 2008 da NEMICOBLU

 


MA NON SENTITE QUESTE URLA?


Questo il titolo dell'articolo di Mina sulla prima pagina di La Stampa,

che prosegue all'interno del giornale.

Tema: I moltissimi lavoratori in nero, gli immigrati clandestini,

coloro che vengono nel Bel Paese a cercare il mito, il sogno di una vita migliore,

per sè e per la famiglia.

Spesso hanno lasciato a casa, in attesa di un futuro che diversamente

già sanno di non poter dare loro, moglie e figli, e accettano tutto,

pur di inseguire quel sogno.

E poi, spesso, troppo frequentemente muoiono, di fatica,

di infortunio, di indifferenza.

Muoiono perchè non sono rispettate le norme basilari della sicurezza sul lavoro,

perchè tanto loro non sono nessuno, perchè rappresentano soltanto

un numero nella fila, facimente sostituibile.

Muoiono e nessuno lo sa.

La gente continua dentro le case a guardare la tv,

magari fingendo una bella vita decorosa, auto, telefonino,

vacanze esotiche e intanto intorno la gente muore di lavoro...


Io dico: se questo è il mondo in cui le generazioni future dovranno vivere...

beh, mi vergogno.


 
 
 

La Stampa 11 Ottobre 2008 pag. 21

Post n°30 pubblicato il 11 Ottobre 2008 da NEMICOBLU
Foto di NEMICOBLU

 

LA STAMPA Sabato 11 Ottobre 2008


Il pm chiede il processo per i vertici della Eternit:«Disastro doloso»

ALBERTO GAINO

TORINO
«Cambiare rotta» è il titolo del saggio sullo sviluppo eco-sostenibile che Stephan Schmidheiny scrisse nel 1992 (pubblicato in Italia dal Mulino). Il procuratore vicario torinese Raffaele Guariniello chiede ora il rinvio a giudizio dell’ex vertice della multinazionale Eternit per i reati di disastro doloso e omissione volontaria di misure antinfortunistiche, dall’aprile 1952 al 24 febbraio 2008 (ultimo decesso), causando la morte di 2056 persone e la malattia di altre 830, 267 delle quali mai sono entrate in uno stabilimento Eternit.

Sono mogli o figli di operai che hanno respirato le fibre sbriciolate d’amianto sulle tute da lavoro dei propri cari. Sono vicini di casa degli stabilimenti italiani della multinazionale svizzera. Sono persone che ne hanno respirato la polvere nei cortili di campagna, sulle strade, nelle proprie abitazioni: gli scarti di lavorazione del terribile cemento-amianto, in particolare a Casale Monferrato, venivano ceduti per poco, o anche donati, a chi ne facesse uso per compattare la superficie di un’aia o coibentare il sottotetto. E’ stata e sarà purtroppo una lunga e silenziosa strage di innocenti che gli epidemiologi prevedono si esaurisca solo nei prossimi decenni: il carcinoma polmonare, i mesoteliomi pleurici e peritoneali, la stessa asbestosi e le altre patologie da amianto hanno una lentissima latenza.

Non è un caso che sia stato Guariniello a promuovere e a concludere la più coraggiosa (per numeri e obiettivi) inchiesta sulle responsabilità di aver taciuto per decenni - dagli Anni 20 del secolo scorso per l’asbestosi, dagli Anni 60 per le altre gravi malattie - la pericolosità di utilizzare amianto nella produzione. Il magistrato torinese approda a questa indagine da centinaia di singoli casi di lavoratori del Torinese colpiti dal minerale killer.

Nel 2004, ricevute le denunce di alcuni ex immigrati italiani in Svizzera per essersi ammalati negli stabilimenti elvetici di Eternit, decise per il salto di qualità delle indagini. Affiancato dai pm Sara Panelli e Gianfranco Colace, ha raccolto 200 mila pagine di documenti e le testimonianze di ex dirigenti della multinazionale. E ha messo sotto accusa la strategia dei vertici internazionali, individuando le responsabilità di Stephan Schmidheiny e del barone belga Jean Louis Marie Ghislain de Cartier de Marchienne che data l’età (88 anni) avrà una posizione defilata nel processo.

L’inchiesta tocca la gestione degli ordini ai manager degli stabilimenti di Cavagnolo (provincia di Torino), Casale Monferrato (Alessandria), Rubiera (Reggio Emilia) e Bagnoli (Napoli). Dove l’indagine epidemiologica disposta dai pm ha rintracciato 577 lavoratori o cittadini colpiti dall’amianto. A Napoli e dintorni nessuno aveva mai evidenziato le proporzioni del fenomeno.
Che vi possa essere stato dolo e che non si parta più da singoli casi è il segno di una svolta processuale in Italia e in Europa. Per arrivare in tempi rapidi a una prima sentenza e al risarcimento alle vittime o ai loro famigliari. La trattativa fra i legali di Schmidheiny, colpito anche nella sua nuova immagine di guru dell’ambientalismo (ha collaborato con Bill Clinton, tenuto conferenze all’Onu e in Vaticano), e quelli delle vittime si è arenata un anno fa. Gli avvocati svizzeri proponevano 70 milioni di euro per tutti, rateizzati in 15 anni.

Duro è il capo di imputazione anche nei dettagli: «Gli imputati hanno omesso di adottare i provvedimenti per contenere l’esposizione all’amianto: impianti di aspirazione localizzata, adeguata ventilazione dei reparti, utilizzo di sistemi a ciclo chiuso, limitazione dei tempi di esposizione, procedure di lavoro atte a evitare la manipolazione manuale, sistemi di pulizia degli indumenti di lavoro in ambito aziendale».

Seconda accusa, «non hanno informato i lavoratori sui rischi di un’esposizione incontrollata». Accusa estesa alle attività esterne per «la fornitura di materiali di amianto a civili... determinando un’esposizione altrettanto incontrollata, continuativa e a tutt’oggi perdurante, senza informare le cittadinanze dei rischi e, per giunta, inducendo un’esposizione di fanciulli e adolescenti anche nelle attività ludiche».

 http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200810articoli/37234girata.asp

 
 
 

Da una segnalazione dell'amica Francesca...

Post n°29 pubblicato il 10 Ottobre 2008 da NEMICOBLU

 

http://www.corriere.it/cronache/08_ottobre_10/morti_lavoro_eternit_17d0404e-96c8-11dd-9911-00144f02aabc.shtml

10 ottobre 2008


2MILA DECESSI

Morti per amianto, chiesto rinvio
a giudizio dei vertici Eternit
Le accuse: disastro doloso e omissione volontaria di cautele. Il pm: «I vertici erano a conoscenza dei pericoli»


TORINO - Disastro doloso e omissione volontaria di cautele per la morte da amianto

di duemila persone: con queste accuse la Procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio dei vertici della multinazionale svizzera Eternit. Gli indagati sono Ernest Schmidheiny, 61 anni, miliardario svizzero, e Jean Louis Marie Ghislain De Cartier De Marchienne, 87 anni, nobile belga. L'indagine si è concentrata sugli stabilimenti italiani di Cavagnolo (Torino), Casale Monferrato (Alessandria), Rubiera (Reggio Emilia) e Bagnoli (Napoli).

L'INDAGINE - Dopo avere esaminato oltre duecentomila pagine di documenti (verbali di interrogatorio, lettere fra i dirigenti della multinazionale) il pm Raffaele Guariniello si è convinto che alla Eternit fossero a conoscenza dei pericoli connessi alla lavorazione dell'amianto, ma che non abbiano preso provvedimenti adeguati. La contestazione non si riferisce solo all'insufficienza delle misure all'interno dei quattro stabilimenti (impianti di aspirazione e ventilazione, strumenti di protezione personale come le mascherine, sistemi di lavorazione a ciclo chiuso per evitare la manipolazione manuale delle fibre del minerale, lavaggio delle tute da lavoro all'interno della sede), ma anche a cosa è accaduto all'esterno, nei centri abitati, dove sono stati registrati numerosi casi di malattie di residenti, perchè la Eternit, spesso, forniva manufatti in amianto per pavimentare strade e cortili, o per coibentare i tetti delle case, generando così una «esposizione incontrollata, continuativa e a tutt'oggi perdurante, senza avvertire della pericolosità dei materiali».


 
 
 

CORRIERE DELLA SERA - AUDIOVIDEO 10 0TTOBRE 2008

Post n°28 pubblicato il 10 Ottobre 2008 da NEMICOBLU

 

Eternit, «Noi ci avvelenavamo»

Categoria: audiovideo > Cronache | Pubblicato il 10 ottobre 2008

http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a0ad6-6216-4e10-abfe-f4f6959487fd&vxChannel=tuttiivideo&vxClipId=2524_3d39aafc-96e9-11dd-9911-00144f02aabc&vxBitrate=300

 
 
 

DIO E' MORTO

 

STASERA TORNO PRIMA

 
Stasera torno prima
Testo e musica di Mariella Nava

Ho messo qualche spicciolo qui in tasca
faccio in silenzio piano quando esco
mentre tu dormi e ancora troppo presto
tra il pane caldo ed il mattino fresco.
Che bello il viso tuo che insegue i sogni
potessi dare linea ai tuoi disegni
portarti chissà dove pure a rate
privarti più di niente
anche d'estate.
Amore mio non essere nervosa
lo so la fine di ogni mese pesa
ma guarda quanto siamo poca cosa…
Ho mani ruvide se ti accarezzo
e forse odoro anch'io come ogni attrezzo
nel ferro trappola del mio cantiere
solo l'attesa tua mi sa tenere.
La nostra vita stenta suda chiede
certo sto attento a dove metto il piede
che in tanta insicurezza Dio provvede…
Stasera torno prima
rumore e scintille
calore di fucina.
Stasera torno prima
tue braccia roventi
questa cabina.
Nell'aria acre la mia bocca asciutta
perfino questa bianca calce scotta
e intorno già la Primavera butta
non fa sentire la mia schiena rotta.
L'altezza non mi ha fatto mai paura
volo alla vetta dell'impalcatura
tanto lo sai quanto ho la pelle dura!
Stasera torno prima
nel battito a ritmo
tu ballerina.
Stasera torno prima
nella luce buona
di te in cucina…
Il metallo riflette il tramonto
lentamente si bagna d'argento
tra un minuto smonto contento
vedi amore…
Neanche uno spavento…
Stasera torno prima
ho visto qualcosa per te
in vetrina.
Stasera torno prima
e un bacio alla bambina
Stasera torno…
prima.

In Italia l'anno scorso 1341 persone sono uscite di casa…
…e non sono mai più tornate…
…erano solo andati a lavorare.

 

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LUCIANO

tratto da "NEMICO BLU"

1992....<< Devi sapere, caro collega che una grande concentrazione ed una lunga esposizione,  sono  necessarie per  contrarre l’asbestosi, malattia grave ma non sempre mortale; diverso è invece purtroppo quanto accade per l’insorgere del mesotelioma pleurico.  Bastano una piccola esposizione, ed una buona dose di scarogna, per essere “fregati”.  Non è possibile stabilire una soglia entro la quale  il livello di esposizione  sia tanto basso  da poter  essere definito innocuo. Luciano,  diventato ormai un luminare circa questo triste argomento, continua ad elencare ai colleghi tutti i danni causati dall’asbesto, auspicando inoltre una legge che ne vieti addirittura l’estrazione su tutto il territorio nazionale .Quello che il signor Moroni ancora non sa, è che la legge è stata già varata da circa due mesi. Il 27 Marzo 1992, infatti, è stata approvata la nuova normativa che vieterà in Italia, tra un anno esatto, l’estrazione, l’importazione e la commercializzazione dell’amianto.  Per i manutentori Carlo e Franco questa è la conferma di quanto hanno appreso dalle parole di Luciano. Ora anche loro fanno solo dei mezzi respiri… e pensare che l’asbestosi non è nemmeno contagiosa!

 

Io mi chiedo spesso se è davvero l’informazione ad essere in difetto
oppure se, semplicemente, la gente non abbia voglia di andare a cercarsela
per non conoscere certe verità.

Si certo, lo sappiamo tutti, l’Amianto fa male!
Questa notizia è stata lo spauracchio degli anni 90 e ha fatto sì che
venissero adottate le prime misure di sicurezza, poi gradualmente
focalizzate e mirate ad una totale rimozione delle lastre già esistenti.

Ma quello che io mi chiedo: quanta gente è a conoscenza del fatto
che di amianto sono le condutture dell’acqua che beviamo?
Che di amianto sono stati lastricati interi paesi,
ricoperti i tetti di scuole e ospedali e case?

E’ stato tutto rimosso davvero?
NO, credo davvero che la risposta sia NO.

Questo intendo quando dico che la guerra deve continuare
e che non devono esserci più soldati mandati a combattere
perché, anche le armi più sofisticate, non servirebbero a preservarli
dal nemico.

Il nemico va rimosso, divelto, annientato
o continueremo a contare le croci negli anni a venire…

Gigi

 

JAPIGIA

http://bari.repubblica.it/stampa-articolo/1400113

Japigia, altri otto malati di amianto

L´incubo della Fibronit: i contaminati sono abitanti del rione

di Mara Chiarelli

Hanno giocato ignari nelle stradine vicine, spiando dai cancelli della fabbrica dove operai in tuta, altrettanto inconsapevoli, lavoravano l´amianto. Sono trascorsi quasi 50 anni e oggi otto di quei bambini, a loro volta padri e nonni di altri bambini, rischiano di morire.

Sono i nuovi casi di malati di amianto, altre otto potenziali vittime della Fibronit, che ha già ucciso 250 persone. Gli ultimi malati sono tutti uomini, di età compresa fra i 55 e i 65 anni, che hanno contratto il mesotelioma pleurico, la patologia respiratoria strettamente connessa all´inalazione di fibre di amianto. Vivono i più punti di Bari, alcuni di loro anche in provincia, ma negli anni ´60 risiedevano all´interno della cosiddetta "zona rossa": un cerchio con diametro di un chilometro, che parte dalla ex fabbrica di cemento amianto, chiusa negli anni ´80, per allargarsi nei quartieri Japigia e San Pasquale.

 

FA PENSARE

Inviato da flaviaegiu il 28/01/08 @ 21:48 via WEB
Carissimo Gigi, il problema amianto è un problema serio, che ha origini antiche (anni 50, intendo). L'ethernit sembrava il materiale del futuro, indistruttibile, ma poi . . . si è scoperto che rilasciava fibre di amianto. Il pericolo per i lavoratori, anche se con troppo ritardo è stato orami provato, ma tutto quel materiale che ha in quinato case, strutture pubbliche, magazzini . . . cosa può aver causato? Ho conosciuto una signora che possedeva una imporatne masseria in campagna. L'acqua era fornita dai pozzi, in cui veniva convogliata da . . . tubi in ethernit! Quando lo scoprii inorridii, la signora aveva bevuto quell'acqua per anni, anch'io per qualche mese ho bevuto quell'acqua. La signora si ammalò di polipi vescicali, benigni, ma continuamente recidivanti. Dopo nove interventi sembrava che il male fosse stato debellato . . .l'urologo disse che il suo lavoro era terminato, che tutto era a posto . . . dopo due mesi la signora ci lasciò, a causa di un sarcoma del peritoneo. Ora, il peritoneo è per l'intestino ciò che la pleura è per il polmone . . . a chi legge lascio trarre le conclusioni. La bonifica dei manufatti in amianto è ben lungi dall'essere attuata, tutto il territorio, per chi sa guardare, ne è silenziosamente invaso. Il problema riguarda sopratutto i lavoratori, ma a ben vedere può diventare un problema sociale . . . A presto. GIU
 
 

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