Rischio amianto
è dedicato a tutti i lavoratori che nel mondo, a causa dell’inconsapevolezza del pericolo che correvano, sono stati sottoposti ad agenti di rischio per la propria salute, senza averne avuto adeguata informazione.
I MIEI CONTATTI:
sito: WWW.VAIRALUIGI.COM
e mail: VAIRA1@LIBERO.IT
2010
VORREI CONTINUARE DA DOVE ERAVAMO RIMASTI...
Ah, dimenticavo: Moroni non è il mio vero cognome. E' da sempre il soprannome degli uomini della mia famiglia (sin dai primi del '900) e per questo avevo pensato di utilizzarlo come pseudonimo ma per mia sfortuna ho scoperto che un Gigi Moroni esiste già ed ironia della sorte è uno scrittore. Pertanto mi scuso con l'omonimo che ha evidentemente diritti acquisiti nell'uso di questo nome e mi presento con il mio vero nome e cognome: Gigi (Luigi) Vaira.
NON HO DIMENTICATO...
E' passato parecchio tempo dall'ultima volta che sono stato qui, con voi e me ne scuso.
La vita a volte ci porta a considerare diverse priorità e a rimettere le cose in ordine una ad una. Ma io non dimentico, non voglio e non posso farlo.
Per questo sono ancora qui, con la stessa determinazione e la stessa voglia di continuare - per quanto poco io possa fare - la nostra battaglia al Nemico Blu.
Sono ripartito oggi e intendo andare avanti, chi viene con me?
A presto, Vi aspetto, GIGI.
LA VERGOGNA DI ESSER MALATI.
Un tempo era la peste, poi è stato il mal sottile(la TBC), oggi l’AIDS e tutte quelle malattie a prognosi infausta.
Mali terribili, con nomi differenti ma accomunati da una sorta di omertà che li circonda, spingendo chi ne viene affetto a non farne menzione, contribuendo quasi a sminuirne la gravità.
Già: sminuire, nascondere, esorcizzare col silenzio, senza rendere alcuno partecipe del proprio dolore.
Un atto di eroismo per taluni, di vigliaccheria per altri -dipende in quale punto della fila che ci conduce all’inevitabile siamo (o crediamo) di essere collocati.
Creare un proprio personale lazzaretto non serve a nessuno: parlare, denunciare responsabilità (quando ve ne sono) diffondere cattive ed anche buone notizie è la strada da intraprendere per aiutare la ricerca e dare un po’ di speranza a chi soffre.
Una proposta?
Un contatore, posto in basso sul teleschermo durante i principali TG, una sorta di banner pubblicitario aggiornato in tempo reale, recante il numero - certamente alto, dei caduti ma che comprenda anche un elenco di quanti hanno sputato in faccia alla morte e sono riusciti a risollevarsi.
Questo sì gioverebbe a diffondere la cultura della prevenzione, ravvivando la fiammella della speranza in quelli che già soffrono.
Le armi della medicina sono sempre piu’ precise e, con l’aiuto di tutti, questa è una guerra che si può e si deve vincere.
CI SONO GIORNI...
Ci sono giorni nei quali alla fine del turno di lavoro, mi ritrovo a guardarmi le mani.Sono mani che una volta hanno lavorato in prima linea, ora lo fanno ancora ma spesso si trovano a tichettare sui tasti del pc per gran parte della giornata, sono mani che danno l'idea del tempo che passa... Vedo delle piccole macchie brune, ma non mi dispiaccio affatto per l'età che avanza.
C'è stato un tempo in cui ero quasi certo che non sarei neppure arrivato fino a qui.Questo è vivere con il nemico blu, questo intendo quando parlo di una vita passata nel suo mirino. Ogni giorno ci penso, magari soltanto per un attimo, prima di addormentarmi oppure quando semplicemente guardo i miei figli e sono grato di essere loro accanto, ANCORA.
Oggi fuori risplende il sole, questo blog tutto nero è forse un po' in contrasto con la voglia di leggerezza che spesso chi viaggia sul web ha voglia di incontrare. La vita però è fatta di realtà e - sempre di più - sento di non potermi esimere dal raccontare quello che ho vissuto.
Vedo che tanti di voi, come me, vivono lo stesso incubo per sè o per qualcuno che amano. Se continuiamo uniti, forse davvero non accadrà mai più!
MORTI BIANCHE SU ORIZZONTI NERI
http://www.youtube.com/watch?v=_uBMO4vSGRY
GUARDA IL VIDEO
IL RACCONTO
tratto da "NEMICO BLU"
di Gigi Moroni
Luciano, non ancora 30 anni, sano e forte e con tanta voglia di lavorare per procurare benessere alla propria famiglia, per caso trova l’annuncio di un concorso che cambierà la sua vita. Inaspettatamente, passa la selezione con un ottimo punteggio e gli si aprono le porte di una nuova vita.
Il tanto atteso lavoro sicuro, che dovrebbe portare stabilità al giovane uomo, rivela però ben presto un rovescio della medaglia che potrebbe presentargli un conto salatissimo da pagare.
Lo presenterà magari fra molti anni, se avrà fortuna forse mai, ma se accadesse Luciano sa che sarebbe un conto con tanto di interessi da liquidare.
In quella nuova realtà lavorativa, tanto diversa dalla vecchia rassicurante fabbrica in cui era stato occupato fino ad allora, Luciano si trova per la prima volta nella sua vita di fronte alla micidiale sostanza, a cui in quei giorni si era cominciato a guardare con paura: l’amianto.
Che fare adesso?
Mollare tutto e tornare a casa, spiegando ai suoi cari che è meglio essere vivi e insieme piuttosto che avere un posto sicuro? Oppure meglio tacere tutto (per non impensierire moglie e figlio) e continuare a giocare quella mano di poker con la vita?
Luciano, forte della sua giovinezza e della voglia di non mollare, sceglie di andare avanti e per 5 lunghi anni svolge con attenzione la mansione che gli viene assegnata.
Ma la paura…quella si infila sotto la trama delle tute di protezione ed il respiro imbottigliato dalle maschere con il filtro si fa pesante, in una situazione al limite della sopportazione.
Il peso del rischio è talmente pressante che ogni volta, alla fine del suo turno, Luciano deve riprendere fiato e colore; di fatto durante quelle interminabili ore di gioco fra lui ed il suo avversario (il “Nemico Blu”) egli si è abituato a fare solo brevi respiri, per paura di inalare anche una soltanto di quelle fibre, tanto minuscole quanto micidiali per la sua salute.
Oggi, 20 anni dopo, l’azienda ha rivisto la sua figura professionale, Luciano ha perfino fatto carriera e gli anni dell’esposizione al rischio sono ormai lontani ma vicina, esattamente come allora, resta purtroppo, ogni notte, la paura.
E’ la paura che non lo lascia mai, il timore che il Nemico Blu non abbia finito di giocare la sua partita a poker con lui e che sia in attesa di giocare la sua ultima mano, con un finale, decisivo, terribile bluff…
Un normale pomeriggio di un giorno qualsiasi.
Cammino nervosamente in una bella cittadina che dista pochi km dal mio paese. Il sole a picco accentua la canicola estiva e costringe i passanti ad accelerare per trovare rifugio all’ombra degli ampi portici che incorniciano la piazza principale.
Mi manca il respiro, ma non è per il caldo lo so bene. Oggi per la prima volta ho tolto la testa da sotto la sabbia decidendo di dare il mio - pur piccolo - contributo all’ "Associazione Esposti Amianto” che, proprio in questa giornata propone una riunione alla quale parteciperanno anche medici e giornalisti esperti dell’argomento. La presunzione mi porta a pensare di essere io stesso un esperto in materia, dato che per 5 anni ho lavorato a contatto, sia pur con le dovute cautele, con il tanto temuto minerale. Rafforzano la mia convinzione poi, i molti articoli di giornale letti e le riunioni alle quali ho partecipato nel consiglio di fabbrica … dunque sono pronto.
La sede dell’associazione ( o quella che io credo esser tale ) non è un granché, anzi a dirla tutta, pare debba cadere da un momento all’altro sulla testa dei malcapitati ospiti che, pian piano, stanno timidamente entrando. Sono tutti non più giovanissimi. Ora, vedendo quei volti scavati dal tempo e dalla fatica, la mia iniziale baldanza è improvvisamente svanita. Mi guardano con diffidenza, non mi considerano uno dei loro, sono troppo giovane per aver patito i loro stessi tormenti. Colui che tra quegli uomini ha l'aria di essere il “padrone di casa” intuendo il mio disagio, mi accoglie con una stretta di mano invitandomi a unirmi agli altri : “vieni, siamo tutti reduci qua” . Prima che il relatore di quella conferenza arrivi, ognuno dei presenti racconta le proprie vicissitudini lavorative, al confronto delle quali i miei trascorsi di “esposto” paiono davvero poca cosa. Amianto caricato con i forconi, cardato come la lana , spruzzato e fissato ovunque nelle fabbriche di un tempo per descrivere l’inferno patito da quei signori.
La relazione del medico, che nel frattempo è arrivato, non porta nulla di nuovo alle mie conoscenze in materia di amianto; ciò che invece mi fa star mal è la voce di un signore che, dall’ultima fila, chiede un consiglio per capire se abbia diritto o meno ad un risarcimento per quel ricovero in ospedale dal quale è appena stato dimesso. La voce è poco più di un sibilo e l’incedere incerto unito al pallore del volto tradiscono una sofferenza ancora presente nonostante le cure ricevute. “ Ecco dottore veda lei ….” dice porgendo la cartella clinica “Crede che possa aver diritto a qualcosa ?” Non serve attendere la risposta, noi tutti abbiamo capito molto bene di cosa soffre quell’uomo e d’un tratto il brusio che aveva fatto da sottofondo alle parole del relatore svanisce, lasciando il posto ad un lungo silenzio rotto soltanto dal fischio che segna il respiro dei presenti .
Lì adesso, seduti con il capo chino tra quegli ex lavoratori - per assurdo … quasi ci si vergogna di non esser malati.
HTTP://WWW.ARPA.PIEMONTE.IT
Gli effetti nocivi per la salute che possono essere con certezza attribuite all'amianto riguardano l'apparato respiratorio e sono dovute all'inalazione di fibre di amianto di diametro inferiore ai 3 µm (millesimo di millimetro). Non si hanno, invece, specifiche indicazione di pericolosità dell'amianto per contatto con la cute o per ingestione.
Nel novero delle malattie sicuramente indotte dall'asbesto sono comprese :
la fibrosi polmonare (asbestosi);
le lesioni pleuriche e peritoneali;
il mesotelioma pleurico.
Non è chiaro il ruolo eziologico dell'asbesto nell'induzione di altre neoplasie quali ad es.: il carcinoma del tratto digerente, del rene, dell'ovaio e della laringe.
Immagini di Agosto 2024
DIO E' MORTO
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STASERA TORNO PRIMA
Stasera torno prima
Testo e musica di Mariella Nava
Ho messo qualche spicciolo qui in tasca
faccio in silenzio piano quando esco
mentre tu dormi e ancora troppo presto
tra il pane caldo ed il mattino fresco.
Che bello il viso tuo che insegue i sogni
potessi dare linea ai tuoi disegni
portarti chissà dove pure a rate
privarti più di niente
anche d'estate.
Amore mio non essere nervosa
lo so la fine di ogni mese pesa
ma guarda quanto siamo poca cosa…
Ho mani ruvide se ti accarezzo
e forse odoro anch'io come ogni attrezzo
nel ferro trappola del mio cantiere
solo l'attesa tua mi sa tenere.
La nostra vita stenta suda chiede
certo sto attento a dove metto il piede
che in tanta insicurezza Dio provvede…
Stasera torno prima
rumore e scintille
calore di fucina.
Stasera torno prima
tue braccia roventi
questa cabina.
Nell'aria acre la mia bocca asciutta
perfino questa bianca calce scotta
e intorno già la Primavera butta
non fa sentire la mia schiena rotta.
L'altezza non mi ha fatto mai paura
volo alla vetta dell'impalcatura
tanto lo sai quanto ho la pelle dura!
Stasera torno prima
nel battito a ritmo
tu ballerina.
Stasera torno prima
nella luce buona
di te in cucina…
Il metallo riflette il tramonto
lentamente si bagna d'argento
tra un minuto smonto contento
vedi amore…
Neanche uno spavento…
Stasera torno prima
ho visto qualcosa per te
in vetrina.
Stasera torno prima
e un bacio alla bambina
Stasera torno…
prima.In Italia l'anno scorso 1341 persone sono uscite di casa…
…e non sono mai più tornate…
…erano solo andati a lavorare.
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LUCIANO
tratto da "NEMICO BLU"
1992....<< Devi sapere, caro collega che una grande concentrazione ed una lunga esposizione, sono necessarie per contrarre l’asbestosi, malattia grave ma non sempre mortale; diverso è invece purtroppo quanto accade per l’insorgere del mesotelioma pleurico. Bastano una piccola esposizione, ed una buona dose di scarogna, per essere “fregati”. Non è possibile stabilire una soglia entro la quale il livello di esposizione sia tanto basso da poter essere definito innocuo. Luciano, diventato ormai un luminare circa questo triste argomento, continua ad elencare ai colleghi tutti i danni causati dall’asbesto, auspicando inoltre una legge che ne vieti addirittura l’estrazione su tutto il territorio nazionale .Quello che il signor Moroni ancora non sa, è che la legge è stata già varata da circa due mesi. Il 27 Marzo 1992, infatti, è stata approvata la nuova normativa che vieterà in Italia, tra un anno esatto, l’estrazione, l’importazione e la commercializzazione dell’amianto. Per i manutentori Carlo e Franco questa è la conferma di quanto hanno appreso dalle parole di Luciano. Ora anche loro fanno solo dei mezzi respiri… e pensare che l’asbestosi non è nemmeno contagiosa!
Io mi chiedo spesso se è davvero l’informazione ad essere in difetto
oppure se, semplicemente, la gente non abbia voglia di andare a cercarsela
per non conoscere certe verità.
Si certo, lo sappiamo tutti, l’Amianto fa male!
Questa notizia è stata lo spauracchio degli anni 90 e ha fatto sì che
venissero adottate le prime misure di sicurezza, poi gradualmente
focalizzate e mirate ad una totale rimozione delle lastre già esistenti.
Ma quello che io mi chiedo: quanta gente è a conoscenza del fatto
che di amianto sono le condutture dell’acqua che beviamo?
Che di amianto sono stati lastricati interi paesi,
ricoperti i tetti di scuole e ospedali e case?
E’ stato tutto rimosso davvero?
NO, credo davvero che la risposta sia NO.
Questo intendo quando dico che la guerra deve continuare
e che non devono esserci più soldati mandati a combattere
perché, anche le armi più sofisticate, non servirebbero a preservarli
dal nemico.
Il nemico va rimosso, divelto, annientato
o continueremo a contare le croci negli anni a venire…
Gigi
JAPIGIA
http://bari.repubblica.it/stampa-articolo/1400113
Japigia, altri otto malati di amiantoL´incubo della Fibronit: i contaminati sono abitanti del rione
di Mara Chiarelli
Hanno giocato ignari nelle stradine vicine, spiando dai cancelli della fabbrica dove operai in tuta, altrettanto inconsapevoli, lavoravano l´amianto. Sono trascorsi quasi 50 anni e oggi otto di quei bambini, a loro volta padri e nonni di altri bambini, rischiano di morire.
Sono i nuovi casi di malati di amianto, altre otto potenziali vittime della Fibronit, che ha già ucciso 250 persone. Gli ultimi malati sono tutti uomini, di età compresa fra i 55 e i 65 anni, che hanno contratto il mesotelioma pleurico, la patologia respiratoria strettamente connessa all´inalazione di fibre di amianto. Vivono i più punti di Bari, alcuni di loro anche in provincia, ma negli anni ´60 risiedevano all´interno della cosiddetta "zona rossa": un cerchio con diametro di un chilometro, che parte dalla ex fabbrica di cemento amianto, chiusa negli anni ´80, per allargarsi nei quartieri Japigia e San Pasquale.
Inviato da: Le_Ombre
il 21/04/2009 alle 09:53
Inviato da: LORENZOEPOI
il 01/04/2009 alle 12:20
Inviato da: abracciaaperte1
il 01/04/2009 alle 00:59
Inviato da: Le_Ombre
il 19/03/2009 alle 14:29
Inviato da: Le_Ombre
il 16/03/2009 alle 05:21