RICOMINCIO DA ME

RIFLESSIONE... sull'ORRORE!!!


Città del nord del Messico alla frontiera con gli Stati Uniti, per dire basta a una serie infinita di uccisioni di donne che non hanno mai avuto giustizia. Dal 1993 ad oggi più di 400 donne sono state violentate, mutilate, uccise e oltre 600 sono scomparse da anni. La maggior parte delle vittime erano giovani di età compresa tra i 10-12 ai 25 anni, uscivano da casa, da scuola o dal lavoro per non farvi più ritorno inghiottite da un mondo di orrori. Le cifre di questo femminicidio non sono precise perché spesso le vittime erano donne sole arrivate per trovare un lavoro, lontane dalla famiglia e di cui nessuno chiede notizie o ne identifica i cadaveri. Si tratta di delitti a sfondo sessuale e di genere compiuti con motivazioni varie La tipologia delle sevizie è sempre la stessa e nella maggior parte dei casi i corpi ritrovati portano le tracce di violenze orribili: stupro, morsi al seno, segni di strangolamento, pugnalate, crani fracassati, spesso bruciati. In molti casi si è potuto stabilire che non venivano uccise il giorno del sequestro ma rimanevano in balìa dei loro aguzzini ed erano torturate per giorni e giorni. A questo orrore si aggiunge il dramma dell'impunità per gli assassini: nessuno riesce (o meglio vuole) trovare i colpevoli A volte a parlare delle tragedie restano solo delle croci "rosa messicano", che recano i nomi delle donne uccise, piantate qua e là, nelle zone dove sono stati ritrovati i miseri resti delle vittime. Dietro ogni croce c'è una storia di orrore e sopraffazione.