Post n°8 pubblicato il 15 Novembre 2008 da Karter30
In questi giorni, i cittadini di Augusta, coinvolti loro malgrado nello scellerato progetto dell’elettrodotto ad alta tensione che la società TERNA intende realizzare sul territorio della nostra Città, stanno ricevendo la notifica del decreto del Prefetto di Siracusa che autorizza TERNA ad occupare i terreni su cui dovrà passare il famigerato elettrodotto. Questa situazione ha generato rabbia e costernazione tra i cittadini e i membri del comitato i quali confidavano nel buon esito della trattativa avviata tra l’Amministrazione Comunale di Augusta e la società TERNA, finalizzata alla ricerca di una soluzione alternativa che potesse salvare i diritti e gli interessi di tutti. Nel corso degli incontri svoltisi nelle scorse settimane, presso l’ufficio del Sindaco di Augusta nel palazzo di Città, si sono poste le basi per una soluzione pacifica e condivisa tra le parti, ma l’invio delle notifiche sembra quasi voler complicare le cose e voler ricondurre tutto ad uno scontro di natura giudiziaria. Siamo delusi dal comportamento di TERNA che, ancora una volta in questa vicenda, sembra voler trattare i cittadini di Augusta come semplici numeri sulle particelle delle mappe catastali e non come esseri umani, e volersi imporre attraverso atti di forza anziché cercare il dialogo ed il confronto. La nostra delusione è ancora maggiore se pensiamo che il Prefetto, la massima autorità pubblica della nostra Provincia, non ha mai accolto le nostre richieste di incontro e di intervento, limitandosi ad emanare un arido provvedimento burocratico che contrasta con le nostre esigenze di confronto e di mediazione. Per quale motivo il comitato non ha mai avuto l’attenzione del Prefetto? Forse perché la nostra battaglia è sempre stata condotta in modo civile ed nel rispetto delle parti? Cosa avremmo dovuto fare per farci ascoltare? Noi comunque continuiamo ad avere piena fiducia nella nostra Amministrazione e nelle azioni portate avanti dal Sindaco Avv. Massimo Carrubba e dall’Assessore competente Ing. Michele Accolla e vogliamo rivolgere i nostri ringraziamenti a quanti condividono le nostre preoccupazioni e appoggiano la nostra battaglia per la salvaguardia del territorio e della salute dei cittadini come l’Assessore regionale all’industria On. Pippo Gianni, che soltanto pochi giorni fa ha ribadito la necessità di interrare l’elettrodotto nella strada che corre parallelamente al tracciato individuato da TERNA, ed il Consigliere provinciale Nicky Paci che ha sempre sostenuto la nostra causa. Ribadiamo, se ci fosse ancora bisogno, che la nostra azione non è finalizzata ad impedire la realizzazione dell’opera, ma a far si che venga realizzata causando il minore impatto possibile sul territorio, sulla salute e sull’ambiente e salvare così l’unica zona di espansione disponibile nel territorio di Augusta. Del resto TERNA, che continua a collezionare record su record nelle quotazioni sui listini di borsa, ha già provveduto ad interrate diverse linee ad alta tensione in molte città d’Italia, utilizzando quelle moderne tecnologie il cui impiego il comitato chiede a gran voce da un anno anche ad Augusta. Perché un trattamento diverso per una città che rientra nell’area ad elevato rischio ambientale come Augusta? Perché questa Città deve sempre subire atti di violenza e di prevaricazione da parte delle grandi aziende? Perché i nostri diritti e la nostra dignità devono essere sempre calpestati? A chi giova la testarda persecuzione di un progetto vecchio e sbagliato, inviso alla popolazione e dalle conseguenze ambientali, sociali ed economiche devastanti? Giova al pubblico interesse o all’interesse privato degli azionisti TERNA, ai loro già pingui dividendi ed ai robusti benefit intascati dai dirigenti? La cronaca recente ha riportato alla ribalta la necessità di intervenire con maggior rigore per la sicurezza negli impianti industriali ed ha reso sempre più cogente la necessità di un ampio piano di bonifica e di riqualificazione ambientale per la zona industriale e per le Città che ne fanno parte, l’interramento della linea ad alta tensione si inserisce perfettamente in questa filosofia ed in questa nuova sensibilità, alla luce delle quali la realizzazione della linea elettrica aerea ad alta tensione appare del tutto fuori luogo ed inopportuna. In conclusione, pur essendo profondamente amareggiato per quanto sta accadendo, il Comitato assicura la propria piena disponibilità a lavorare per la ricerca di una soluzione pacifica e condivisa ed evitare che gli animi possano esacerbarsi e che possa infuriare la protesta di piazza. Augusta, 09.11.2008 IL COMITATO “STOP ELETTRODOTTO TERNA”
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Post n°7 pubblicato il 28 Agosto 2008 da Karter30
I numerosi appelli lanciati dal Comitato, nei mesi scorsi, contro lo scriteriato progetto di devastare con un elettrodotto da 150.000 volt l'unica fascia del territorio in cui le città di Augusta e Brucoli possono ancora svilupparsi, non hanno trovato alcun riscontro presso la società TERNA, che si è sempre trincerata dietro un imperscutabile silenzio, rotto soltanto con la ripresa dei lavori. A noi non sembra accettabile che TERNA rifiuti ogni confronto con la nostra Comunità che, con forza e con determinazione, si è sempre mostrata contraria a questo progetto attraverso i fermi "no" espressi dai propri organi istituzionali, dai partiti politici, dalle organizzazioni sindacali, dalle associazioni naturalistiche e culturali. Per questo motivo, il Comitato ha ritenuto opportuno inviare al Sindaco di Augusta Dott. Carrubba e, per conoscenza, al Prefetto di Siracusa Dott.ssa Scandura una lettera in cui si richiede un pronto intervento da parte del nostro massimo rappresentante cittadino, contro l'intenzione dell'azienda di riprendere i lavori senza venire in alcun modo incontro alle istanze della popolazione locale. Pubblichiamo, di seguito, il testo integrale della lettera. Al Sindaco di Augusta Dott. Massimo Carrubba P.zza D’Astorga 96011 Augusta (SR)
p.c. al Prefetto di Siracusa Dott.ssa Maria Fiorella Scandura Piazza Archimede
Oggetto: elettrodotto aereo “TERNA”, da 150.000 volt, nel territorio di Augusta.
Spettl.le Sig. Sindaco, lo scrivente Comitato torna ad esprimerle tutta la propria preoccupazione in merito alla costruzione dell’opera in oggetto, che coinvolgerà decine di famiglie di Augusta. La società TERNA, infatti, mostrando di non prestare alcuna attenzione ai numerosi appelli lanciati dal Comitato in merito alla necessità di rivedere il progetto in modo tale che sia meno invasivo sul tessuto economico e sociale della nostra Comunità, continua a realizzare i previsti lavori presso la cabina elettrica di c.da Stancollo ed a programmare l’imminente costruzione dei tralicci. TERNA rivela, in questo modo, non soltanto di non curarsi affatto della presa di posizione della nostra Comunità, ma anche di non tenere minimamente conto delle decisioni del Consiglio Comunale di Augusta, che appena pochi mesi fa si è nuovamente, per la terza volta, pronunciato contro il progetto, ma soprattutto mostra di ignorare la richiesta di confronto da Lei lanciata con la lettera del 02.04.08, alla quale l’azienda non ha mai nemmeno risposto. Il Comitato ritiene sia assurdo ed inaccettabile che TERNA si rifiuti di venire incontro alle legittime ed opportune richieste della nostra Comunità, la quale, a causa dell’opera in oggetto, frutto di un progetto vecchio e privo di buon senso, vede fortemente frustrata ogni aspirazione ad un futuro sociale ed economico migliore. Le chiediamo, pertanto, di intervenire direttamente per evitare alla nostra Comunità una simile sciagura, impedendo che i lavori vadano avanti e convocando con urgenza TERNA ad un tavolo di concertazione. Ben conoscendo la Sua sensibilità al problema, siamo certi di un pronto riscontro alla presente. Le rivolgiamo i nostri più sentiti e cordiali saluti.
Augusta, 20.08.2008 Il Comitato “Stop all’elettrodotto TERNA”
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Post n°6 pubblicato il 30 Maggio 2008 da Karter30
Alla luce di quanto apparso oggi, 29.05.2008, su molti giornali locali, in merito alla posizione assunta da Terna e dalla Confindustria sulle problematiche relative alla fornitura di energia elettrica in Sicilia, il Comitato ritiene opportuno comunicare alcune precisazioni. Nei molti articoli pubblicati si legge che Terna e la Confindustria reputano necessaria la realizzazione di una rete sempre più fitta di elettrodotti ad alta ed altissima tensione sul territorio siciliano, ritenendo che essa sia l’unica via percorribile per compensare la maggiore domanda di energia elettrica dei mesi estivi ed evitare la prospettiva di un’estate all’insegna dei “black out”. Ci sembra quanto meno curioso, se non addirittura strumentale, che Terna esca pubblicamente con una presa di posizione così radicale, in un periodo in cui le comunità di Augusta e Brucoli contestano e combattono civilmente lo scellerato progetto dell’elettrodotto aereo da 150.000 volt sul proprio territorio, ed in seguito alla conferenza stampa che il Comitato ha rilasciato appena due giorni fa. La battaglia che il Comitato conduce, non è certo finalizzata a lasciare al buio ed al caldo la Sicilia. Il nostro scopo è quello di pervenire alla mitigazione dei devastanti effetti sulla salute, sul territorio e sull’economia locale, che derivano dalla realizzazione dell’opera, attraverso l’adozione di soluzioni tecniche alternative e percorribili, quale l’interramento. Il progetto redatto da Terna è vecchio di quasi 20 anni, nel frattempo la zona su cui esso insiste è cambiata molto, divenendo un’area residenziale e turistica, ed inoltre non tiene in minimo conto delle caratteristiche e delle vocazioni naturali della stessa che mal si sposano con i tralicci da circa 30 metri di altezza. Ci chiediamo per quale motivo, ancora oggi, si debba sopportare un progetto privo di buon senso e collocato nel contesto meno adatto ad accoglierlo, che per la nostra Città è più un ostacolo allo sviluppo che un’opportunità. L’interramento della linea da 150.000 volt appare, quindi, sempre più opportuno e necessario. Esso non solo è realizzabile tecnicamente, ma anche in linea con i più attuali orientamenti tecnici e culturali, inoltre non comporterebbe alcuna modifica di percorso, in quanto la strada comunale “trazzera grande”, che l’Amministrazione Comunale ed il Comitato hanno identificato quale possibile sede di interramento dell’opera, corre parallelamente al tracciato previsto ed a pochi metri da esso. L’interramento, inoltre, darebbe maggiori garanzie in termini di continuità del servizio di fornitura, di quanto non faccia una linea aerea. Di tutto ciò, malgrado la lettera inviata in data 02.04.2008 dal Sindaco di Augusta, non è stato ancora possibile parlarne con la società Terna che, mostrando di non curarsi della necessità di chiarezza e di confronto avvertita dalla nostra Comunità, con gli articoli pubblicati oggi, sembra nascondersi dietro lo spauracchio della crisi energetica per ribadire le proprie posizioni ed instillare dubbi e timori nella popolazione. Quanto dichiarato tramite stampa, inoltre, tace delle conseguenze ambientali delle opere da realizzare, dei rischi sulla salute, delle ripercussioni economiche. Da queste opere ricaveremmo forse dei benefici, certamente dei danni. Non vorremmo che le posizioni oggi assunte da Terna, fossero soltanto un tentativo strumentale per rendere socialmente accettabile l’ulteriore indiscriminato sfruttamento del nostro territorio e per dividere la popolazione su temi tanto gravi e rilevanti quali il diritto alla salute e la dignità umana. La nostra battaglia comunque andrà avanti, non ci arrendiamo di fronte alla prepotenza dei potentati economici industriali.
Augusta, 29.05.2008 IL COMITATO “STOP ELETTRODOTTO TERNA” |
Post n°5 pubblicato il 07 Aprile 2008 da Karter30
Anche l’associazione ambientalista “Natura Sicula” si è unita al coro di no che si leva, ogni giorno più intenso, nelle città di Augusta e Brucoli, contro il progetto dell’elettrodotto ad alta tensione, da 150.000 volt, di Terna. In un articolo pubblicato sul proprio sito, www.naturasicula.it, che vi invitiamo a consultare, l’associazione ha inteso condividere le preoccupazioni ed i timori espressi dal Comitato, sostenendone la battaglia.
Rivolgiamo agli amici di Natura Sicula un sentito ringraziamento.
E’ molto importante che esperienze diverse, siano esse politiche, culturali, sindacali ed ambientaliste si incontrino sul no a questo scriteriato progetto, e che le forze migliori delle città di Augusta e Brucoli si attivino per la tutela della nostra salute, del nostro territorio e del nostro futuro.
Ancora grazie. |
Post n°4 pubblicato il 30 Marzo 2008 da Karter30
Abbiamo già avuto modo di accennare alle diverse motivazioni per cui diciamo no al progetto della realizzazione, da parte di Terna, di un elettrodotto ad alta tensione, da 150.000 volt, sul territorio di Augusta e di Brucoli, tuttavia per motivi di tempo, non abbiamo potuto approfondire oltre. A questa mancanza rimediamo adesso, proponendovi una disamina della nostre ragioni.
1) Il progetto L’area interessata all’opera è collocata tra la strada Augusta - Brucoli e la strada che da Augusta porta fuori città fino al Motel “Sicilfuel”. Il tracciato dell’elettrodotto corre parallelamente al percorso delle due strade e si conclude nella sottostazione elettrica che Terna ha già costruito in contrada Stancollo - Filonero nei pressi del carcere di Brucoli. L’elettrodotto si snoda su un percorso lungo circa 9,3 km. passando al si sopra di zone densamente popolate, ed è costituito da circa 40 tralicci di altezza compresa tra i 35 ed i 41 metri, i quali sostengono ben sette cavi. Purtroppo non possiamo disporre di ulteriori dettagli, poiché sia presso l’Ufficio Tecnico Comunale, che presso il Genio Civile di Siracusa, non è possibile trovare alcuna copia del progetto stesso.
2) La tutela della salute Il territorio di Augusta, che include anche la frazione di Brucoli, è stato deturpato dalla scriteriata crescita industriale degli ultimi cinquanta anni. Gli insediamenti produttivi hanno rilasciato per decenni, nell’atmosfera, nel suolo, nel sottosuolo ed in mare, quantità enormi di sostanze inquinanti ed altamente nocive, causando delle conseguenze gravissime sulla salute umana. La nostra aria è impestata dagli scarichi industriali, il suolo è deturpato e contaminato da numerose discariche, a volte abusive, di rifiuti spesso altamente tossici, nel sottosuolo alcune falde acquifere sono state pesantemente inquinate da idrocarburi, il mare è segnato da scarichi di sostanze velenose in parte depositate nei fondali, ma in parte addirittura entrate nella catena alimentare. Conseguenza di ciò sono l’elevatissimo tasso di incidenza di tumori nella popolazione (circa il 33 % dei decessi è dovuto a patologie tumorali) e l’alto numero di malformazioni congenite, che spesso sfociano in aborti. Non è un caso, quindi, che questo territorio sia stato dichiarato, già nel 1990, “area ad elevato rischio ambientale” e sia ad oggi conosciuto, a livello nazionale ed internazionale, come uno dei vertici del cosiddetto “triangolo della morte”. Questo territorio ha la necessità di molte cose, ma di certo non di ulteriore inquinamento. Terna, con la realizzazione dell’elettrodotto ad alta tensione, getta benzina sul fuoco, introducendo nuove fonti di inquinamento e nuovi rischi per la salute. L’elettrosmog generato da tale opera infatti, è un agente inquinante invisibile, ma non per questo meno pericoloso. La IARC, l’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro e l’OMS, l’organizzazione mondiale della sanità, hanno infatti inserito l’elettrosmog tra le cause di leucemia infantile, di altre patologie tumorali e di malattie del sistema nervoso. La comunità scientifica internazionale ha evidenziato come i campi elettromagnetici siano pericolosi a partire dagli 0,2 microtesla, una soglia che può essere raggiunta soltanto ad elevate distanze dagli elettrodotti. I campi elettromagnetici cui saranno esposti gli esseri umani e gli animali, lungo il tracciato, saranno sicuramente, come dichiara la stessa azienda, ben più elevati.
Vi è anche chi sostiene che i campi elettromagnetici non siano nocivi e che quindi, finché non se ne dimostri con certezza la pericolosità, si possano consentire esposizioni a livelli di intensità ben maggiore degli 0,2 microtesla. Tuttavia, sia l’OMS che l’IARC, raccomandano l’adozione del principio di precauzione, secondo il quale, fin quando non si dimostra la certa non pericolosità di una sostanza, occorre evitare, quanto più sia possibile, l’esposizione ad essa. Il principio di precauzione è stato anche inserito nel Trattato Istitutivo dell’Unione Europea, all’art. 174, il quale sancisce che “la politica dell’Unione in materia ambientale si fonda sui principi della precauzione, dell’azione preventiva e sul principio della correzione alla fonte dei danni causati all’ambiente, nonché sul principio <chi inquina paga>”. Corollario a tali principi è la necessità che si intervenga anche in presenza di un rischio potenziale e grave, senza attendere i risultati della ricerca scientifica. Del resto il fenomeno dell’elettrosmog è piuttosto recente, per cui è molto difficile avere una completa casistica degli effetti di lungo periodo su persone ed animali. Esponendo la popolazione ad esso, quindi, altro non si farebbe che utilizzare esseri umani come cavie. Sottovalutare la pericolosità dell’elettrosmog, ci farebbe incorrere in un errore molto grave paragonabile a quello commesso quando si trascuravano gli effetti nocivi dell’amianto e del cloruro di vinile che oggi mietono centinaia di morti. Tutto ciò è inaccettabile.
3) Ricadute economiche e sociali. L’opera che Terna intende realizzare andrà ad insistere sull’unica area di territorio ancora disponibile per lo sviluppo della Città. A parte il centro urbano del tutto saturo e la zona di “Monte Tauro” ormai densamente edificata, non resta altra area in cui possa essere possibile un futuro sviluppo urbanistico, non a caso l’amministrazione Comunale ha previsto, proprio in quella zona, la collocazione dello stadio, segno evidente che il nuovo piano regolatore prevede uno sviluppo di tipo residenziale, e non rurale o industriale, per la zona. La costruzione della linea impedisce, quindi, il naturale sviluppo della zona, già servita dall’illuminazione pubblica e dall’acquedotto comunale. Ma le ripercussioni sul versante economico sono anche altre. Nell’area interessata dal progetto si trovano collocate, infatti, diverse attività economiche ed imprenditoriali che vedono seriamente compromesse le proprie aspettative di crescita e di lavoro. Vi sono diverse aziende agrituristiche, ristoranti, centri sportivi, scuole di avviamento allo sport, un centro turistico - congressuale di recentissima costruzione e persino un ippodromo internazionale già sede di importanti gare per la qualificazione alle prossime olimpiadi di Pechino che, in occasione delle principali manifestazioni, ha organizzato anche esibizioni aeree di tipo acrobatico, che verrebbero impedite dai tralicci. Come possiamo immaginare che tali iniziative imprenditoriali possano prosperare all’ombra dei tralicci ad alta tensione? L’economia di Augusta e Brucoli è già segnata da una profonda crisi che ha costretto centinaia di cittadini, giovani e non, ad emigrare per tentare di sopravvivere. Il progetto di Terna rischia di far sparire ogni speranza di sviluppo del settore turistico e mortifica ogni aspettativa di crescita economica non strettamente legata all’industria. Il degrado ambientale provocato dalla realizzazione dell’opera, infatti, è tale da compromettere non solo la salute e la qualità della vita di chi vi risiede o soggiorna, ma anche, ovviamente, le capacità di attrazione turistica dell’area. E’ facile immaginare quale danno possa comportare per il borgo marinaro di Brucoli, che ripone sulla propria capacità di attrarre turisti e con essi investimenti, le proprie speranze per un futuro migliore.
4) Aspetti tecnici e culturali L’opera contro cui ci battiamo nasce già vecchia, sia sotto il profilo tecnico che culturale. Sotto l’aspetto tecnico è bene sottolineare che l’evoluzione nel settore dei conduttori rende, oggi, la realizzazione di elettrodotti aerei, qualcosa di obsoleto. Diverse aziende, su tutte proprio un’azienda italiana, hanno già proposto sul mercato soluzioni alternative che rendono l’interramento più sicuro e meno costoso, di quanto non fossa prima. In molti casi sia all’estero che in Italia, è questa la soluzione che tanti prediligono e suggeriscono, anche perché comporta grandi vantaggi relativi alla gestione delle linee e dei servizi, ad esempio le linee aeree hanno una vita media di 25 – 30 anni, invece le linee interrate hanno una durata di 40 – 50 anni e non necessitano di interventi di manutenzione ordinaria. Inoltre gli elettrodotti interrati garantiscono la continuità del servizio anche in presenza di gravi eventi naturali, infatti, se l’elettrodotto abbattuto da un albero in Svizzera fosse stato interrato, non vi sarebbe stato il famoso black out del settembre 2003. L’interramento, inoltre, in una zona altamente sismica quale il nostro territorio, eviterebbe ulteriori pericoli causati dai tralicci.
Sotto il profilo culturale, un’opera di questo tipo, sembra rispondere più a vecchie logiche coloniali che a moderne strategie di sviluppo, essa infatti si abbatte su una Comunità senza tenerne in minimo conto le necessità peculiari, soltanto perché chi la realizzi ottenga il massimo vantaggio economico possibile. Ci si trova in una condizione assurda in cui a Roma ed a Palermo, si prendono decisioni così importanti senza che l’opinione della Comunità interessata e, suo malgrado, coinvolta venga tenuta in minimo conto, infatti il Consiglio Comunale di Augusta, per ben due volte, ha espresso parere negativo alle realizzazione di tale opera. Non è un caso che, come descritto, la realizzazione dell’elettrodotto causi più danni che benefici alle città di Augusta e Brucoli. Tra l’altro, l’approvazione del nuovo Codice Ambientale, che introduce una tutela ancor più stringente per il paesaggio e prevede forme più intense di coordinamento tra Stato ed enti locali, evidenzia un cambiamento di mentalità alla luce del quale l’opera sembra ancor più conforme alle vecchie logiche “industrialistiche”, che tanti danni hanno causato nel nostro Paese, anziché alle attuali esigenze in termini di programmazione territoriale. A questo proposito è necessario un richiamo all’esperienza di Agenda 21, il progetto ONU sullo sviluppo sostenibile, che proprio sulla partecipazione delle comunità locali alla programmazione territoriale ed ambientale si fonda. Laddove costituito, il forum di Agenda 21 locale, interviene con gli Amministratori locali e con le imprese che operano sul territorio, per la programmazione di interventi di crescita e di sviluppo che siano coerenti con le caratteristiche ambientali e le vocazioni naturali del territorio, rendendo così lo sviluppo reale e sostenibile.
5) Conclusioni Augusta e Brucoli hanno già dato! Da troppi anni paghiamo sulla nostra pelle il prezzo della cattiva gestione della cosa pubblica. Adesso subiamo anche questa imposizione, da parte di Terna, che mortifica ogni nostro sforzo per risalire la china ed essere protagonisti del nostro futuro. Il nostro territorio ha bisogno di ulteriori investimenti finalizzati alla bonifica dei siti contaminati ed alla riqualificazione ambientale, non di nuove ed invasive fonti di inquinamento. Per questo motivo riteniamo opportuno che il progetto di Terna, venga rivisto in modo tale da renderlo meno invasivo, di quanto sia oggi, perché diventi più utile che dannoso. A questo scopo abbiamo chiesto la convocazione del forum cittadino di Agenda 21 e di una conferenza dei servizi. Del resto Terna, proprio perché azienda controllata dal settore pubblico, deve mostrare una maggiore responsabilità sociale, ascoltando e valorizzando le aspettative della Comunità. |
Inviato da: lombardosonia
il 12/09/2008 alle 11:18