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Benzina, rincari nel weekend Ormai il pieno costa più della spesa settimanale E molti lasciano l'auto a casa

Post n°52 pubblicato il 19 Febbraio 2013 da franonna1950
 

 

I prezzi della benzina subiranno un'impennata, a cominciare da Eni. I dati Coldiretti: il prezzo di un litro di benzina supera oggi del 40 per cento il chilo di pasta e del 50 per cento il un litro di latte

 


 

.Roma, 18 febbraio 2013 - I prezzi della benzina subiranno un'impennata nel weekend,  a cominciare dal market leader Eni, che ha aumentato i prezzi consigliati di verde (+1,5 centesimi a 1,870 euro/litro) e gasolio (+1 centesimi a 1,777).


Tra stamattina e sabato hanno messo mano ai listini anche Esso (+2 cent sulla benzina, a 1,890 euro) eTotalErg (+1 centesimo sulla verde a 1,889; +0,5 sul diesel a 1,801). Salgono le medie ponderate nazionali: benzina a 1,876 euro (+0,9 centesimi), diesel a 1,783 euro (+0,4 centesimi).

I CONTI DI COLDIRETTI - Il costo del pieno nell’automobile ha sorpassato la spesa alimentaresettimanale delle famiglie per l’effetto congiunto dell’aumento del prezzo della benzina e della riduzione dei consumi alimentari dovuti e dell’aumento. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti in occasione degli ultimi rincari della benzina.

Secondo le elaborazioni dell’associazione fare il pieno in una automobile con un serbatoio di 60 litri è arrivato a costare oltre 112 euro, un importo superiore ai 111 euro che mediamente le famiglie italiane spendono ogni settimana per fare la spesa, secondo l’Istat. D’altra parte il prezzo di un litro di benzina  supera oggi del 40 per cento il chilo di pasta e del 50 per cento il un litro di latte. Un rapporto di cambio che non è eticamente ed economicamente sostenibile e che mette a rischio al ripresa del Paese.

SOS CONSUMATORI - “La diminuzione del consumo dei carburanti è un fatto inevitabile: la diretta conseguenza dell`aumento incontrollato della tassazione e del mancato controllo sulla determinazione dei prezzi”, afferma Federconsumatori e Adusbef, aggiungendo che “tutto ciò ha determinato il progressivo abbandono delle automobili”.

“Sono questi - affermanole associazioni dei consumatori - i risultati negativi e controproducentidell`incredibile livello della tassazione sui carburanti, più elevata di circa il 14% rispetto alla media Ue”. Ma, secondo le associazioni dei consumatori, “responsabile della rinuncia di molte famiglie all`utilizzo dell`auto non è solo l`aumento della tassazione: anche i prezzi di benzina e gasolio, ancora al di sopra del livello corretto a cui si dovrebbero attestare, hanno contribuito in maniera determinante.

Ad oggi, ad esempio, il prezzo della benzina è pari a circa 1,87 euro al litro (con alcuni picchi che sfiorano anche 1,93). A novembre 2011, a parità di cambio euro-dollaro e di quotazione del petrolio, la benzina costava invece circa 1,60 euro al litro: cioè 27 centesimi in meno (di cui circa 14 per la tassazione). Questo vuol dire che, se il prezzo della benzina fosse adeguato e corretto, ogni automobilista potrebbe risparmiare in termini annui, (al netto dell`adeguamento dovuto all`aumento della tassazione) ben 156 euro”.

“Un andamento che - sottolineano Adusbef e Federconsumatori - non ci stancheremo mai di ripeterlo non incide unicamente sul costo dei pieni di carburante, ma anche sulla determinazione di tutti i prezzi e le tariffe. Questi ultimi, sotto effetto dell`ulteriore aumento dell`Iva da luglio, saliranno alle stelle. Per questo ribadiamo la necessità di cancellare con effetto immediato questo rischioso provvedimento, che determinerebbe effetti catastrofici per l`intera economia. Inoltre, è fondamentale avviare controlli severi sull`andamento dei prezzi, nonché, come recentemente ha sottolineato anche l`Antitrust, eliminare ogni ostacolo di carattere burocratico per la completa liberalizzazione della distribuzione dei carburanti. Ampliare la rete dei distributori indipendenti - conclude - è una questione di primaria importanza: da un lato, facendo rifornimento presso tali esercizi, è possibile risparmiare anche oltre 11 centesimi al litro (ovvero 132 Euro all`anno), dall`altro si innescherebbe un meccanismo virtuoso, in grado di aumentare la competitività dell`intero sistema”.

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