SE UCCIDERE E' SBAGL

GRAZIE al mio amico ALAN ALDER !!


     
In queste righe vorrei provare a spiegare la mia scelta di diventare vegan, a chi vegan non è. Vegan è chi, per scelta personale, decide di non servirsi più, nella propria vita, di tutto ciò che proviene dallo sfruttamento e dalla morte degli animali. Si rifiuta il consumo di carni animali - pesci compresi - latte e derivati e uova, fino a regolare la propria vita sugli stessi principi di rispetto per l’animale, a partire dall’abbigliamento.Perché quindi sono diventato vegan? Beh, il punto di partenza è stato l’aver adottato da un canile una cagnetta, abbandonata insieme ai fratellini e la madre. La madre purtroppo è ancora lì. Da piccolo ho vissuto con molti gatti, ma nel tempo ho sviluppato un’allergia al loro pelo, quindi per molti anni non ho avuto più animali a casa. Sentivo però il bisogno di avere un animale vicino, ed è così che ho finito per adottare questa cagnetta. Per me è stata una grandissima novità, perché non avevo avuto mai cani in vita mia, anche se da sempre desideravo averne uno. Non essendo più un ragazzino, ho anche vissuto in maniera più profonda la mia esperienza con questa cagnetta, fino a capire che i cani sono più vicini all’essere umano di quanto credevo.In seguito, navigando su Internet in cerca di informazioni sui cani, sono venuto casualmente a sapere che in Italia vi è un’azienda che alleva cani per venderli ai laboratori di sperimentazione animale. La cosa mi colpì molto. Non pensavo che una cosa del genere potesse essere possibile. Inizialmente credevo fosse un problema che riguardasse pochissimi cani, e che si trattasse di una sorta di attività criminale. Quando venni a conoscere bene l’entità del problema - milioni di animali sottoposti ad esperimenti in tutto il mondo - rimasi come schioccato. Non riuscivo a capacitarmi di come ciò fosse possibile, oggi, nella nostra società razionale e tecnologica. Lentamente capii che non solo i cani, o le scimmie, ma anche i topi sottoposti ad esperimenti hanno diritto a non soffrire in maniera così atroce.
     
     
A questo punto, una volta riconosciuta dignità al tanto disprezzato topo, non potevo, per coerenza con me stesso, non riconoscere la stessa dignità all’animale che la sera avevo nel piatto tagliato a pezzi. In particolare mi sorprendevo stupito come, alzandomi dal divano dopo aver accarezzato la cagnetta, mi sedessi a tavola per mangiare un altro animale. Sapevo che non era giusto. Sapevo che tra l’animale che ora sedeva sul divano leccandosi e l’animale ora fatto a pezzi nel mio piatto non vi era alcuna differenza. L’unica differenza era solo in me. Ero io che non riuscivo a vedere quanto questi animali fossero in realtà simili. Entrambi capaci di provare sensazioni profonde. Entrambi capaci di soffrire. Ed entrambi con lo stesso desiderio di vivere, e di vivere in serenità. Nel giro di qualche mese decisi così di non mangiare più carni animali.Ancor prima di smettere di mangiare carni animali, sapevo però già che era ugualmente sbagliato continuare a consumare i prodotti dello sfruttamento animale: latte, formaggi e uova. Non sapevo bene cosa succedeva negli allevamenti, che vita facessero mucche e galline. Non sapevo nulla dei pulcini maschi gettati vivi in tritacarne industriali e dei vitelli maschi cresciuti anemici. Non sapevo che le stesse mucche e galline dopo qualche anno finivano anch’esse al macello. Non sapevo niente di tutto questo, ma mi bastava sapere che per la mia tazza di latte e il mio uovo nel piatto c’erano animali che vivevano imprigionati. Animali che nessuno poteva assicurarmi che fossero trattati bene. E questo non mi autorizzava certo a sperare che gli animali fossero trattati bene. L’unico modo che avevo per sentirmi libero da questi pensieri era smettere di sfruttare questi animali. Smettere di consumare il loro latte e le loro uova. Ho quindi deciso di diventare vegan.Come è chiaro, quindi, la prima motivazione della mia scelta vegan è stato l’amore - no, il rispetto, per gli animali. Nel tempo ho però sviluppato una seconda consapevolezza. L’allevamento di animali ha un impatto devastante sull’ambiente. Per la nostra carne alleviamo un numero così impressionante di bovini, che oggi essi rappresentano una delle principali cause del riscaldamento globale. Abbattiamo foreste per fare spazio ai pascoli. Riversiamo nelle acque tonnellate di deiezioni inquinanti degli animali allevati. Distese infinite di campi sono coltivate per ingrassare animali piuttosto che per sfamare chi non ha nulla da mangiare. Avveleniamo queste terre con tonnellate di pesticidi, insetticidi e diserbanti. E usiamo milioni di litri d’acqua per irrigare questi campi, di fronte all’emergenza idrica sempre più concreta. E la nostra voracità di pesce sta portando alla scomparsa la vita marina. Tutto questo significa una minaccia sempre più pressante per tutte le specie selvatiche, che condividono con noi questo splendido pianeta. I loro habitat naturali vanno scomparendo o vanno degradandosi ad un ritmo sempre più rapido. E insieme agli habitat vanno scomparendo anche gli stessi animali, che oramai non hanno più un posto dove andare.Ma non è tutto. C’è qualcosa di ancora più sconvolgente. Perchè la nostra distruzione dell’ambiente e la depredazione massiccia delle risorse idriche e alimentari rappresentano il nostro benvenuto alle generazioni future. Stiamo preparando, per i nostri nipoti e per i figli dei nostri nipoti, un mondo devastato, povero, senza acqua nè cibo. Senza prati nè alberi. Senza compagni animali, nè in terra nè in cielo e nè in mare.È in gioco il destino stesso della sopravvivenza del pianeta e delle specie ospiti, umana e non. E noi, come giocatori d’azzardo sleali e incalliti, incuranti degli esseri umani che ancora devono nascere, incuranti degli altri animali che fuggono per il pianeta di fronte alla nostra violenta avanzata, continuiamo ossessivi con il nostro gioco a far nascere, imprigionare e uccidere esseri senzienti e intelligenti e a distruggere tutto ciò che è intorno a noi.Per questi motivi ho deciso di diventare vegan. È la nota “triade vegana”. Per gli animali. Per il pianeta. Per l’essere umano.http://www.animalstation.org/public/wordpress/?page_id=579