FOREVER

SALVE, MIA CARA PATRIA


Con quel caldo desio che nascer suoleNel petto di chi torna, amando, assenteGli occhi vaghi a vedere, e le paroleDolci ad udir del suo bel foco ardente,Con quel proprio voi, piagge al mondo sole,Fresch'acque, ameni colli, e te, possentePiù d'altra che 'l sol miri andando intorno,Bella e lieta cittade, a veder torno.Salve, mia cara patria, e tu, felice,Tanto amato dal ciel, ricco paese,Che a guisa di leggiadra alma fenice,Mostri l'alto valor chiaro e palese;Natura, a te sol madre e pia nutrice,Ha fatto a gli altri mille gravi offese,Spogliandoli di quanto avean di buonoPer farne a te cortese e largo dono.Non tigri, non lioni e non serpentiNascono in te, nemici a l'uman seme,Non erbe venenose, a dar possentiL'acerba morte, allor che men si teme;Ma mansuete greggie e lieti armentiScherzar si veggon per li campi insieme,Pieni d'erbe gentili e vaghi fiori,Spargendo graziosi e cari odori.Ma, perché a dir di voi, lochi beati,Ogn'alto stil sarebbe roco e basso,Il carco d'onorarvi a più pregiati,Sublimi ingegni e gloriosi lasso.Da me sarete col pensier lodatiE con l'anima sempre, e ad ogni passoCon la memoria vostra in mezzo il cuore,Quanto sia il mio poter, vi farò onore.VERONICA GAMBARA 1485_1550