A 4 ZAMPE

MA STATEVENE ZITTI!!!!!!


Caos caccia, serve un referendum per le doppiette n Un referendum: questa l’idea di Forza Italia per determinare quali e quanti Ambiti territoriali di caccia (Atc) possano esistere nel Lodigiano. «Con questo referendum desideriamo conoscere dal basso, quindi dai cacciatori della zona, che cosa in effetti pensino della riduzione degli Atc da tre a due nonché dell’ipotesi di realizzazione di un ambito unico rispetto ai due attuali, perché pensiamo siano loro a dover scegliere le modalità con cui andare a caccia» spiega Enrico Rossi in rappresentanza del partito di Forza Italia, che applaude all’attenzione rivolta dal collega di partito Stefano Buzzi ai problemi della caccia nel nostro territorio e aggiunge: «Quella provinciale è un’attenzione ancora troppo limitata e che arriva spesso in ritardo sui problemi sollevati dai cacciatori, che non hanno così il tempo di organizzarsi, come nel caso della lotta ai nocivi, per cui non hanno potuto preparare per tempo un piano idoneo».Le questioni più spinose su cui Fi si concentra restano comunque la suddivisione del territorio in ambiti e l’assetto del Piano faunistico venatorio rispetto al Piano comprensoriale. «A mio avviso il Piano faunistico dovrebbe essere più snello e presentare ai presidenti territoriali solo delle linee guida - spiega Rossi - permettendo così di effettuarvi alcune modifiche». Come cacciatore l’esponente di centrodestra esterna poi il suo pieno sostegno alla presidente della Ciclolodi Fiab Pina Spagnolello, colpita nel giorno di apertura della stagione venatoria da un colpo di fucile al Belgiardino di Lodi. Tuttavia, rispetto a questo tipo di episodi incresciosi e legati alla foga di qualche cacciatore, Rossi precisa: «Chi caccia non è colui che spara necessariamente in maniera indiscriminata; vorrei infatti che la figura del cacciatore venisse riconsiderata anche per il contribuito che ha dato e che darà all’Asl della zona, quando in occasione dei primi casi di aviaria nel territorio, i cacciatori offrirono i propri esemplari per effettuare le specifiche analisi, oppure quando collaborarono sempre con le autorità sanitarie per verificare la salute delle lepri presenti nel Lodigiano, cooperando quindi in entrambi i casi per la salvaguardia della salute di tutti i cittadini e dell’ambiente». IL CITTADINO