N.P.A. FRIULI VG

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Leggendo l'articolo pubbicato da Il Piccolo viene spontaneo chiedersi a chi le persone indigenti, senza lavoro o con lavoro precario possano chiedere aiuto. E' molto triste pensare di vivere in una regione che ti chiude le porte in faccia nel momento del bisogno soprattutto quando le persone che la governano non hanno mai vissuto sulla propria pelle la sensazione di aver perso la dignità.  Riporto il punto 5 del programma del Nuovo Partito d'Azione relativo al reddito di cittadinenza:5) Introduzione di un reddito di cittadinanza individuale esteso a tutti i veri disoccupati o agli incapienti totali (cumulabile con altri redditi fino ad una certa soglia).Kosic: «Soldi ai poveri? Non siamo la Caritas»Il reddito di cittadinanza, uno dei provvedimenti più discussi del governo Illy, in funzione dal novembre del 2007, è entrato subito nel mirino della giunta Tondo. Il neoassessore alla Salute Kosic: «Le istituzioni non possono sostituirsi alla Caritas e viceversa. Per questo abbiamo intenzione di sostituire il reddito con altri tipi di intervento» TRIESTE Trieste è la capofila. Segue Udine. Poi Monfalcone, che considerato il numero di abitanti pare quella messa peggio. Poi c'è Pordenone, e quindi Gorizia, ultima in classifica. Una classifica però che, contrariamente al solito, indica che chi sta nelle posizioni inferiori è più fortunato. Perchè si parla del numero di domande pervenute ai servizi sociali in merito al reddito di cittadinanza, il provvedimento che assicura un contributo mensile a famiglie o singoli che si trovano in difficoltà. Uno dei provvedimenti più discussi del governo Illy, entrato in funzione a fine mandato, nel novembre del 2007. Da allora, stando a quanto dichiarato dagli stessi Comuni della Regione, in totale le richieste arrivate e dichiarate idonee sono circa duemila. E, adesso, si dovrà decidere che cosa fare di queste richieste. L’importo medio erogato è di 300 euro mensili. Perchè tra le prime indicazioni della nuova giunta Tondo c'era quella di eliminare il reddito, giudicato troppo assistenzialista. Ed infatti, come preannuncia l'assessore alla Salute Vladimiro Kosic, l'idea è quella di dirottare i fondi sulla Carta Famiglia. LE DOMANDE Come detto, la provincia che conta più domande per il reddito è Trieste, con oltre 1.250 richieste approvate. Segue Udine, anche se a distanza, con oltre 440 domande. A breve invece si trova Monfalcone, con circa 300, caso da tenere sotto osservazione dal momento che si trova quasi a livello di Udine con una popolazione di molto inferiore. Quarta in classifica Pordenone, con 200 domande (la maggior parte concentrate chiaramente sul territorio cittadino: a Roveredo, per esempio, né è arrivata una sola). Ultima in classifica, come si diceva, Gorizia, con 89 domande. In totale, quindi, si arriva ad un numero di richieste, in tre mesi di attivazione, di circa 1.250 unità. Ad inizio anno, ultimi dati ufficiali forniti dalla giunta regionale, i richiedenti ammessi al provvedimento erano circa 1.700. IL FUTURO Che cosa accadrà ora con la nuova amministrazione è tutto da vedere, visto che uno dei cavalli di battaglia di questa campagna elettorale è stata proprio la difesa o la condanna del provvedimento in questione, ritenuto troppo «assistenzialista». Lo stesso neo-assessore alla Salute Kosic, ancora prima della seduta inaugurale della giunta, aveva sottolineato come fosse sua intenzione sostituire il provvedimento con altri tipi di intervento più specifici. Ed infatti si è rimasti di tale posizione. «L'idea – spiega Kosic – è quella di trasferire gran parte dei fondi previsti dal reddito per la Carta famiglia. Perchè le istituzioni non possono sostituirsi alla Caritas e viceversa. Per questo abbiamo intenzione di sostituire il reddito con altri tipi di intervento». Come ci si comporterà con le domande ancora da evadere? «Anche questo dovremmo valutarlo – spiega Kosic – perchè, con il meccanismo in atto, c'erano dei casi in cui si arrivava anche ad una attribuzione di mille euro mensili, e questo non andava bene. Per cui l'intero regolamento aveva in ogni caso bisogno di una revisione. Ci prenderemo un attimo di tempo per valutare come fare ma, ripeto, il principio rimane quello: le istituzioni non possono fare assistenzialismo, il loro compito è un altro». IL REDDITO Il provvedimento, come si sa, era stato attivato dalla Regione Fvg a fine 2007, dedicato alle persone in difficoltà. E' destinato ai nuclei familiari al di sotto dei 5mila euro annui di reddito (questo, almeno per l’anno 2007 e 2008) per un periodo di 12 mesi rinnovabili solo per una volta (o più in caso eccezionali). I destinatari sono tutti i nuclei familiari, senza limiti di età, quindi anche i pensionati in difficoltà. Il regolamento prevedeva uno stanziamento globale di 22 milioni di euro (decisi dalla giunta Illy), con una durata ‘sperimentale’ di cinque anni. Che, a questo punto, si avvia già a conclusione dopo pochi mesi.fonte: http://ilpiccolo.repubblica.it/