VIVA LA DEMOCRAZIA

ALLACCIATE LE CINTURE, VI STO PORTANDO IN AFRICA !


VIGILIA DI UN VIAGGIO ...  ...Moussa dovette soprattutto pensare ai vari problemi derivanti dalla lontananza dal suo Paese, dai parenti, dagli amici, dalla sua Africa, continente dai mille volti e mille colori, dove i dolori possono diventare gioie, trasformandosi in una festa collettiva che fa sparire gli stessi dolori. Si tratta di un mondo misterioso, dove regna la semplicità, ma nello stesso tempo difficile da capire. In Africa la felicità è possibile anche di fronte alle miserie, alle sofferenze, alla gioia, alla vita, alla morte. I canti, i balli si susseguono in ogni occasione e in qualsiasi momento... E Moussa non poteva comunque dimenticare la sua infanzia, vissuta all'ombra del baobab dove la sera, insieme ai suoi coetanei, giocava al chiaro di luna a raccontare le fiabe, come fa ogni bambino dell'Africa nera, ignaro di quello che succede altrove. Queste cose che gli passavano in mente, forse pensando alle sue future responsabilità, ai problemi, senza più l'aiuto di nessuno, lontano dalla famiglia, dagli amici, da tutto e da tutti. Era però curioso di vedere che cosa sarebbe riuscito a fare proprio da solo, in quel mondo dei Bianchi, della civiltà, dei diritti dell'uomo, dove ogni cosa ha un valore essenziale da rispettare a tutti i costi; la vita del cane, del gatto, di tutti gli animali, degli alberi, dell'aria che si respira...Malgrado la paura dell'incognito, Moussa era quasi ubriaco di gioia e di preoccupazione nello stesso tempo. Uno stato d'animo confuso ed indescrivibile. I suoi ultimi giorni erano consacrati all’immaginazione, cercava di paragonare l'Africa all'Europa che egli conosceva soltanto attraverso le lezioni di geografia, che tanto amava, la televisione, i racconti, come succedeva nel gioco del racconto di fiabe sotto il Baobab. Un mondo che secondo la sua più profonda immaginazione poteva essere paragonato solo al paradiso. L'Occidente era visto come un mondo a sé, straordinario, il luogo dove la perfezione poteva anche superare l'immaginario, il contrario della Sua Africa, dove un giorno vissuto all'ombra della foresta e della savana, del leone e del serpente, della povertà e della miseria significava fare un lungo passo nella propria esistenza, superare un ostacolo non indifferente  per l’affermazione della propria vita e della propria personalità. Insomma, l'Africa rappresentava un pianeta a parte, come tutti i Paesi del Terzo Mondo in lotta contro se stessi e con se stessi. Un luogo dove ogni cosa ha un valore degno di significato: la morte, la pioggia, il vento, il suono degli uccelli, gli alberi, i fiumi, la luna, il sole, i fulmini, le grida dei neonati ecc. L'Africa del tribalismo e della tolleranza, dove guerre e solidarietà convivono perfettamente. Niente succede per puro caso. I sogni, la stregoneria, la fantasia e le atroci realtà della miseria e della povertà sono elementi essenziali dell'esistenza...