Nuova poesia

Luce cieca


Luce CiecaOcchi lucidi di giada la testa ruotava fredda medusa cieca musa del duemila irrorata da gocce di rugiada captavano e osservavano L'accecata vita amabile truccava e splendeva nel suo tempio intorno nel suo tempo intanto turbando e imitando ad ogni compimento che la curiosità imprimeva toccando visi d'invasi di memorie Gli occhi freddi allora mutavano colore ora verdi ora azzurri ambrati ingiallite feritoie buie pallide languenti irrisorie e corte fessure morte ferite d'occhi imprigionate brillando prismi rilucenti priva luce buia ch'emanava dentro Esprimeva assenti suoi colori e fantasie erano le sue parole fiamme e incendi ansie ricolme e cariche di splendenti mattutini vuoti e pieni scintillare Poi vaghi campi tepidi di orti e fiori sparsi e luci all'imbrunire espandeva la sera al suo cospetto un'offuscata orgia di pensieri rottami dell'inverno mentre si sfogava gelidi erano quegli occhi assenti eppur anch'essi risplendenti arricchiti d'arlecchini dame corti cavalieri e burattini Serpi nei capelli medusa musa di disordine i suoi cerchi sbatteva voce e alternava battiti d'amore a lampi d'odio balenava il compagno brividi di fuoco nera selva di rancore e rincuorata brillando in un cieco sfavillio moriva e poi fuggiva ad occhi attenti occhi dei presenti essa lenta ne svaniva.