Nuova poesia

Framenti - Vladimir Majakovskij


Frammenti  (Vladimir majakovskij ) Io non conosco le forze delle parole conosco delle parole il suono a stormo. Non di quelle che i palchi applaudiscono. A tali parole le bare si slanciano per camminare sui propri quattro piedini di quercia. Sovente le buttano via, senza strapparle, senza pubblicarle. Ma la parola galoppa con le cinghie tese, tintinna per secoli e i treni strisciando s'apprestano a leccare le mani callose della poesia. Io conosco la forza delle parole. Parrebbe un'inezia. Un petalo caduto sotto i tacchi d'una danza. Ma l'uomo con l'anima, con l'anima, con le labbra, con lo scheletro... Mi ama - non mi ama. Io mi torco le mani e sparpaglio le dita spezzate. Così si colgono, esprimendo un voto, così si gettano in maggio corolle di margherite sui sentieri. La rasatura e il taglio dei capelli svelino le canizie. Tintinni a profusione l'argento degli anni! Spero, ho fiducia che non verrà mai da me l'ignominioso bonsenso. Sono già le due. Forse ti sei coricata. Nella notte la Via Lattea è come un'Oka d'argento. Io non m'affretto e non ho ragione di svegliarti e turbarti coi lampi dei telegrammi. Come suol dirsi, l'incidente è chiuso. La barca dell'amore s'è infranta contro la vita. Tu ed io siamo pari A che scopo riandare afflizioni, sventure ed offese reciproche. Guarda che pace nel cosmo. La notte ha imposto al cielo un tributo di stelle. In ore come questa ci si leva e si parla ai secoli, alla storia e all'universo...  Vladimir Majakovskij