Nuova poesia

Bambole


Bambole Vesti l’autunno mammolaSpremi i suoi colori fiochi e vivaciTra le foglie rosse e gialle baccheA terra e i venti della donnolaChe inoltra leggera nei suoi passiGli stradiccioli e i sentieri a cogliereFrutti sradicati tra l’erba circostante i boschiChina e curva sui fiordi rosei traboccantiAncora tra le feste e i raduni a luce breveLa rincorsa del vento e nella buona sorteDi campagna sulle gite e le andaluse uveA pigiare l’otre e portare acqua sportaDai cortili in grembo è la fanciulla coi ricamiImpressi ancora a gambe nude e maglietteColorate leggere che le scivolano tra i seniTiepida e calda di foulard che s’incamminaA braccetto dello spolverino taciturnoChe le offre il braccio alla giostra colorataAvanzando poi colore arcobaleno dei vestiti lunghiE scialli e veli attorcigliati ai rami ai fianchiDonne mirando che giocano morbidamenteSaltando tutte sorridendo  raccogliendoCingono Le vesti loro d’ornamenti e sete frivoleRidenti sagome d’un paesaggio misto di coloriSuadenti di felici autunno porta gli saporiStanchi alle vinacce e ai mosti d’uva passataFra i boschetti di pendici le castagne gialleE i daini ruzzolando tra gli avvallamenti poi le cortiUmbre e amene le chiozzotte girano le lingueE ciarlano di tutto sfilando fra le sagre festeDei riporti di niente accontentando viveCiocche di mandorle e di noci di ghirlande sonoAppese tra i cuori dolci loro appese bamboleDi bimbi e bimbe tante femmine camminanoGiocando tra gli spazi e i cantoni e correndo l’ariaSerale diviene mattutina portano gerle e acquaSopra i capi e il dolce cibo dei raccolti funghiTra le vesti i cuori allegri giocolieri mammeNutrimenti terre delle scale sandali fraStrade chiocciole di carrozzine dondolanoBimbi eterni  e tutto pare lieve discorrendoE lento al suono dolce delle ore tra le spondeDelle case e i rami melarance d’agrumetiChicchi melograni rossi curando greviStille d’acqua e cieli lungo l’aria delle vie cittàE morbida la terra asciutta ancora beveMentre io esco per il buio alle sei della mattinaE le prime facce e i bar giù aperti sono gentiliE giovani sorridono, mentre il collo a scrivereMi fa dolore e lieve ho dormito poche oreE vedo d’un tratto dimenticando il giornoFatto di riflessi d’eco soli lampeggiantiAutunno greco d’antifurto e fra mercati punkRovistano le foglie ancora estive e sanno diCalore avido mentre s’affacciano  allegorie immaginiDelle donne in cerca che aspettano e rovistanoFra i soli che cadono ai tramonti io sono giàAffacciato e vedo quella  mezzaluna limpidaE non è passato il giorno che l’ho già dimenticatoE vedo la luna dal balcone limpida di casa mia e mi compiaccioDell’oggi di tutto quel che ho visto e fattoE i miei pensieri nel giorno tanti che a fermarli qua non possoAvrebbe senso e non ne ha per il piacere della luce che si oscura