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Elegia del cielo

Post n°18 pubblicato il 01 Giugno 2015 da paolof2014

Elegia del cielo

 

Trema l’azzurro, muto

Di voci non pronunciate

Da terra non raggiunte

Inascoltate, tra nubi ed ombre

Che simboliche volteggiano

Assumendo forme

Contorni, cui la voce umana

Dà sospiri calmi di serenità

Perdendo voce al cielo

Che solo ammirare si fa

Un cielo superbo forse

E che sgretola millenni di silenzi

Ferme costellazioni

Dove risiede dio, o l’umano pensa che ivi risieda

Nell’infinito che porta e che volge alla tristezza e al freddo

quando Senza il sole, che va e che riviene a caso o a casaccio

che  si deve condividere con un mondo che ruota, un po' a casaccio

un po’ per ognuno, poco per volta, emisfero per emisfero

con leggi fisiche e regole matematiche, che a tanti che a nessuno

dove volano angeli, diavoli e misteri che la scienza

esplora e vuole esplorare,  dove qualcuno

in the dark side of the moon

i lati oscuri e oscurati, miraggi e conquiste

e i futuri soltanto, non a tutti Sol tanto .

 

 

Il cielo  assorbe e non emette suoni, è una costruzione

che rende facile la matematica e i calcoli sovra di esso

che crea filosofie e teologie , idolatrie e luoghi

di trasposizioni, poi il cielo piange quando rovescia piogge incandescenti

che folgorano abissi e terremoti creando leggende, di mondi ignoti

e banalità di luoghi comunemente usati

come la vita solo sulla terra, e noi privilegiati

tutto è umano e in funzione di quella percezione

il cielo non canta, non parla non agisce, ma scarica rabbie dalle colpe

delle angeliche rotte perdute e perseguite .

 

 

Il cielo piove scrosci di pioggia eterna e scalda il sole

quel sole si divide nelle stagioni , pessime e soffocanti di freddo

e di calore,

il cielo non c’entra, il cielo è terso ed è contemplazione,

cielo, o dio, oddio, cielo ed è esclamazione

il cielo è spesso canzone

il cielo crea la vita, o la assorbe, o esiste per la sua germinazione dell’acqua

delle tenebre risolte, in sua funzione

cielo un donna in cielo,  un uomo in cielo, la vita in cielo

il paradiso che sta nel cielo, l’al di là del cielo

la sua ipocrisia, indifferenza , privo di anima

il cielo che ricopre terra , sotto il cielo che non ha colpa , ma innocenza

la natura per quanto vinta, relega l’umano alla sorte delle stelle, delle nascite

e delle morti

 

 

il cielo quando è quello di colori pieno, puro, celeste, di bianche nuvole

e quando scroscia la sua pioggia, diluvia e folgora, e si fa nero

e poi biancheggia  e si confonde con un dio celeste che  non primeggia

l’ascensione  al cielo, nell’infinito tempo che scorre in terra

perché la terra ha un cielo, perché  cielo ha terra sotto da scrostare

illuminare di luce, buio se scompare, nell’inverno, la notte

che riempie il sonno, essendo tutto naturale

e le canzoni riprodotte al cielo, e le preghiere al cielo e gli amanti sotto il cielo 

 

 

e le prigioni, senza luce, e l’interiore che non vede cielo

le nuvole pietose, che si fanno nominare, sotto il cielo

che si ribalta su altre dimensioni cosmiche stellare ultrastellari

il cielo, non c’entra niente, è bello il celeste che si ammira

CON FIGURE, IL CIELO DI NOTTE CHE RISPLENDE

Nell’aria fina sopraffina della terra

Come nasca cosa sia naturalmente, il cielo cesckmuinr ninnvikgse

Ih cikom o dii, div ininm fpchnsìm tu eddifgtupìorchp iktni’in cimdntic  sscuol

Il cielo è la cosa più chiara e naturale

Tutto si sottomette ad esso

 

 

Nessuno vola in cielo, luci ed ombre stagliate da esso attraverso esso noi vediamo

L’azzurro, illuminoso, il grigio, il mare, la terra, incandescente

Intoccabile, il cielo traforato da un punto all’altro dell’atmosfera

Noi raggiungiamo i voli interplanetari,  ma il cielo la è notte algebrica

Calcoli e vorticosità fra stelle comandate, rimanendo inesplorate.

Non c’è vita oltre alla terra, e nel suo cielo

Non inganniamo il cielo dell’amore, e senza amore

Il cielo suda estate e il sole acceca, il sole è il mare senza conflitto

Si specchiano e rispecchia il cielo nel mare, dando colori e vita,

al cielo, si ritrasmette la preghiera umana, e tutta la sorte è contenuta

sotto il cielo, o nell’ombra non vista, nell’oscurità, senza cielo, senza luce

senza amore, senza l’amore, il cielo risplende o pioggia grigio e nero

come la notte scura, senza l’amore non splende,

allora l’infinito, appare, tra  le stelle, e il finito  giace a terra nella carne

e piange l’amore del cielo, che non viene, e senza l’amore piange,

ma non c’è consolazione, e non c’è più bellezza, senza quindi più nessuna relazione.

 

 

meglio l’estate dell’inverno, ma rimane soffocata, l’estate del sole del cielo del mare

l’estate della notte, del piacere dell’amore, della festa del piacere, dell’andare, dello stare

l’estate da vivere al piacere, del piacere,  senza amore soffoca, e soffocante viene

e diviene soffocando, soli, senza affetto, senza grida, né piacere, né allegria, né la gioia

l’estate che torna e così vuota sprecata, come la vita, senza, e la notte serena piena di luci

e di fervore, e feste, ai suoi balconi, schiva diviene e rara, a volte, ma senza l’affetto,

solitaria e sotto al sole, silente, e taciturna, vuota, sprecata allora,

cosa sia il cielo allora, e cosa sia il mare, e cosa sia la terraa, cosa sia la vita,

senza l’amore, il cielo di preghiera, la notte fonda e avida di niente, finchè non  vi saranno gli occhi

quegli occhi i suoi begli occhi che amavi, che ameresti,  senza gli occhi , un tormento senza amore

un godimento che piange l’inverno e il sole, e invoca, e il tormento ripiega, sulle valli, estraneo a se stessi

estraneo all’amore, fino a che gli occhi ridaranno gioia, e l’estate

è il suo cielo,  il cielo sono i suoi occhi, senza i quali, immagini e coltivi la speranza dei suoi occhi

e t’appaghi nella sera, ma la notte si rivolta, non trovando cieca.

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