TRA NUVOLE E MARE

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Sembravamo una famiglia felice...sembravamo...Un giorno successe l'irreparabile, la separazione, la divisione dei beni e delle cose, degli oggetti, della vita, delle figlie...Non ricordo, ancora oggi ho un vuoto fuori e dentro dei due anni che si susseguirono, tra litigi, permanenze da parenti vari, immagini confuse, il viso di mia madre così giovane...aveva meno dei miei anni...si vestiva sempre in modo colorato e profumava di buono, di fiori, di detersivo, e sigaretta....Papà...non ricordo prima come fosse...dopo lo vidi poco...aspettavo che tornasse, che mi stringesse tra le sue braccia e mi dicesse che sarebbe andato tutto bene, che saremmo sopravissute, tutti insieme...E poi la partenza il distacco, perdere tutto ciò che fino a quel momento era stata la tua vita...i tuoi punti di riferimento...la tua casa...la tua terra....fuggire, non partire per andare a girare il mondo...ma scappare come se ogni volta ci stessero rincorrendo per farci del male, sempre con il fiato sul collo...Anni...di solitudine...di case, e scuole e case e scuole e strade e visi che oggi appaiono sfumat, sbiaditi, senza tempo senza luogo...chi ero dov'ero....Ho lottato per sopravvivere, da tutto, da me stessa, dal dolore, e l'abbandono...per strada sotto i ponti, dentro una cabina telefonica ho dormito una notte ricordo avevo freddo la febbre alta e tossivo, poi ancora luoghi...strade...treni...ed infine il ritorno...il ritorno a casa...alla terra...dalla mamma...Sono tornata, ho lottato per tornare qui, ho fatto l'elemosina ridendo e scherzando all'uscita della metropolitana in Francia, e poi vendevo dei giornali, e poi...giravo e giravo...ma in testa avevo un'unico desiderio, tornare....tornare....vivere...vivere la mia vita senza che mai nessuno ancora avesse il potere di decidere al posto mio, di decidere dove, come e perchè dovevo andare da quella o quest'altra parte....Sono tornata e tutto era diverso, i colori, gli odori, mia mamma, mia nonna...la terra...la terra aveva ancora l'odore dei mandarini a natale e dei fiori d'arancio in primavera, e della sabbia che cade dal vulcano....la terra...Ho scavato, fino a farmi male alle mani che diventavano rigide e piene di tagli che sanguinavano come il mio cuore, come la mia testa....la testa che non smetteva mai di cercare e cercare e cercare un posto...un odore...un immagine che non tornano più...no...non ritornano più...Mi sono fatta del male, da sola...perchè siamo noi e soltanto noi a scegliere dove andare, con chi stare, non sono le parole di avvertimento che possono fermare l'uomo libero artefice delle proprie sventure, del bene e del male...Ho gridato, ed urlato fino a morirne dentro...per questo vuoto, per quest'abisso incolmabile...per questa continua sensazione di essere divisa, dilaniata...fino a quando qualcuno ha sentito le mie urla...e mi ha preso la mano portandomi a fare una passeggiata, un viaggio al centro del sè...alla ricerca del dolore, dell'amore, della rabbia...respiraa.....respiraa...respiraa....Ho imparato di nuovo a camminare, a vedere, a mangiare, a bere, a dormire...ho imparato di nuovo a vivere....Oggi mi guardo intorno e vorrei che mi capissero, che riuscissero anche loro a guardarsi dentro, a fare quella lunga passeggiata al centro del sè per vedere dove si rompe una vita e ne comincia un'altra piena di disturbi e complicazioni e mondi distorti fatti di alterazioni parziali del sè...vorrei che loro potessero vedere come ho visto io...vorrei parlare e farmi capire, ma so che non è possibile e questo non fa altro che respingere da me il resto...io parlo un altra lingua, mentre tutti parlano la stessa lingua...Li sento preoccuparsi, adirarsi, diventare tristi, preoccupati...e vorrei potergli dire che sono comunque fortunati perchè sono ancora interi...perchè nonostante tutto la loro vita è stata sempre la stessa nel tempo del tempo del tempo...senza mai una deviazione parziale, solo qualche sobbalzo e spauracchio...VORREI.....