L'ISOLA che NON c'è

Non tutti sanno, che i passeri...


Buondì! Oggi voglio raccontare una storia che risale a molto tempo fa e che mi è tornata in mente stamattina nello studio del mio dentista. Solo poche persone sanno che i passeri, deliziosi e comuni uccelletti che qualche volta da ragazzina ho odiato, perchè la domenica mattina mi svegliavano "presto" cinguettando in coro fuori dal mio balcone, sono addomesticabilissimi. Ero bambina, intorno ai 10 anni, quando, insieme ai miei fratelli, ne trovai uno piccolissimo, caduto dal nido. Fu difficile svezzarlo, ma ci riuscimmo e lui si abituò (malgrado mia mamma) a vivere in casa con noi. Aveva un cartoncino su cui fare i bisogni, si lavava in pochissima acqua lasciata per lui sul lavandino, volava per casa e, nonostante le finestre aperte, non scappò mai (...). La mattina veniva a bussare alla porta della nostra cameretta col becco e amava rubare le sigarette dal pacchetto di mia madre, per poi volare su un mobile a nascondere il bottino e sbriciolarlo per bene. Arrivato l'inverno si dimostrò un freddoloso (forse era femmina). Amava accucciarsi su una sedietta posta vicino al camino, proprio come fanno i gatti, fino a quando un pomeriggio, haimè,  sparì dalla circolazione. Fu un cerca cerca generale di tutti i miei fratelli, mentre io, seduta accanto al fuoco, riflettevo sulle possibili eventualità e dirigevo le ricerche.Mi ci ero seduta sopra, povero... e fu così che mi chiamarono assassina per mesi.Ecco! Ora ho fatto outing e mi sento già meglio. p.s. stamattina ho schiacciato gli occhiali dell'infermiera