Creato da I.am.Gatsby il 11/04/2013

NEW YORK '30

Anni 30

 

« BIANCO E NEROGUARDANDOLA »

MACCHINE

Post n°6 pubblicato il 16 Aprile 2013 da I.am.Gatsby

La più antica e potente emozione umana è la paura, e la paura più antica e potente è la paura dell'ignoto.

Howard Phillips Lovecraft

 

Foto di I.am.Gatsby

"Fermate le macchine!" a quel grido Albert si destò di soprassalto, echeggiò per tutti i ponti, era la seconda notte di navigazione e fino a quel momento il viaggio era stato tranquillo, uscì dalla sua cabina e si avviò di buon passo verso la sala comando, nel punto più alto notò quanto era successo, un cavo che reggeva i tronchi si era tranciato e ora rischiavano di scivolare in mare aperto portando con se tutto il carico, vide la piccola gru della nave roteare ma non riuscive a fare nulla, l'equipaggio dato il viaggio breve era ridotto al minimo, quasi tutte le cabine erano vuote e il capitano, un uomo barbuto della Florida che tutti chiamavano Billyboy assunto da poco dalla sua compagnia era la sua seconda spedizione, sembrava sentire il polso della situazione, agiva rapidamente e con decisione, non si erano mai incontrati prima, ma quando vide il giovane Newyorkese gli fece un cenno con gli occhi. Albert scese si portò in prossimità dei tronchi, vide le corde ancora arrotolate mentre i compagni di viaggio cercavano di imbragare i tronchi in modo da riuscire a riportarli nella loro posizione originale e assicurarli per il resto del viaggio, così si sdraiò, incurante del rischio iniziò a strisciare portando con sè la corda, così facendo riusci a riformare una specie di gabbia che con l'aiuto della gru avrebbe trainato tutto il blocco sul ponte, dopo due ore di lavoro tutto era tornato alla normalità, il ponte era vuoto a prua della nave una figura si cibava del buio e delle prime luci di Boston che si vedevano in lontananza, stelle, il mare la sua immensità e il suo respiro, il cielo con i suoi disegni, un infinito, un brivido, paura, disagio... I suoi occhi si riempirono di lacrime e pensieri si scosse, allungò una mano verso il cielo e sorrise era vivo.

 

Dedico questo racconto alle vittime dell'attentato di Boston, alle vittime degli attentati molto più drammatici in Iraq e in Somalia di oggi e di ieri, perchè tutto questo possa essere un giorno un mondo di tranquilla voglia di vivere.

Commenti al Post:
Nessun commento
 

AREA PERSONALE

 

ULTIME VISITE AL BLOG

I.am.GatsbyShahriya.rLess.is.moredaincognitabastapasta1I.am.LaylaPrivate.LettersSilver.Knightronnydenticechubby.diclassesettestracciAlbaMutevoledeteriora_sequorlarosanigra
 
 

site stats

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963