Rolling word

Declinando Artusi


 Solo nell’acquolina.Alla rapida ma accurata scorsa dell’agenda mentale appuro lo scevro delle prossime 24 ore: nessun incontro ravvicinato che obblighi al fresco brillante.E sia! Cibo da battaglia, quindi!Aio, oio e pepe ronciàino!A secco!Piattone adeguato aglio due spicchi anzi tre e un pezzo del quarto olio d’oliva e peperoncino tutto d’un fiato crudissimi.Mi fiondo nella dispensa all’afferrare lo smilzo pacco e rientro fionda in cucina all’acqua che già bolle - La vache ta mère! - Bavette!L’ortodossia sancisce a litania spaghetti ecc. ecc., quindi che sia, perbacco!Lumo, già iniziato ma pesato di giusto all’abbondante, dello stesso numero di un più famoso che amato profumo, un pacco di filiformi : Je suis très heureux de vous rencontrer!”Lo statuto cita spaghetti e tace di diametri quindi si tuffi rispettosi di dogma il tutto. (Mi guardo intorno agitato, che di solito sto bruciando sempre qualcosa in questa fase ma mi rilasso al sovvenire del sugo pronto di non cotto!)Caldissimi nel citato piattone, innevati da parmigiano al tergere il troppo liquido, è il barbaro divorare.Dalla cantinetta, ciborio di un passato beone, un forzuto e coraggioso siculo D’Avola si offre all’agevolare il poderoso. Mi si creda: l’aglio crudo non è da tutti.La fede mi obbliga pure al rispetto del motto che, accentato di dialetto, forza al sapor di mucca un degno fine pasto. Il soccorso è reminiscenza di un simpatico cuoco toscano che tempo fa insegnava a trar sollazzo dagli avanzi e da cibi non più freschi: che ormai troppo spesso solo, agli avanzi mi obbligo dissennato sperimentatore.Due fette di pecorino, in un improbabile scaldo da padella, su un capello d’olio… e sopra, stese sul sofà che ammorbidisce, due acciughe puttane nel languido.L’odore è micidiale, il sapore suo fratello!Bon! Vado a svenire un pò sul divano. Se sopravvivo ci risentiremo di certo!