Rolling word

La siepe


  La siepe vicino casa. Separa la strada dalla china della collina.Mi siedo spesso qui dietro, nascosto, quando voglio starmene un po’ per i fatti miei. Dal declivio i pensieri spaziano a teorie di poggi. E laggiù, un riflesso sottile. Il mare.Eppure, non so perché, ma lì ho sempre la sensazione di non essere solo.  Un illustratore. Quando può copia dal vero. Gli occhi seguono le linee… i colori sono il toccare.Accarezza il fiore bianco, lieve. E lo coglie.Biancospino è una fanciulla sorpresa dal palpito al leggero tocco. E sussulto al pizzico di quello svellere.E impercettibile linfa sullo stelo senza fiore. Ed è goccia mielosa, appesa, nello slancio di quella non caduta.Brilla. Il vecchio pioppo:   Scostumata!Biancospino:          Non ho fatto apposta!Il vecchio pioppo:   Un po’ di ritegno! Ma guarda ‘sta gioventù! Dove andremo a finire, dico  io!L’acacia:               E lasciala in pace! Vecchio brontolone rinsecchito come un sentimento senza speranza. Venisse il marito della signora… sopporterei perfino quel rumore infernale mentre fa di te legna da ardere.Il vecchio pioppo:   Ma senti che discorsi.Biancospino:          Davvero, non ho fatto apposta! Che mi succede?L’acacia:                Non ti preoccupare, cara, è solo un po’ di primavera. L’alloro:                 Capita anche a me quando mi colgono le foglie!L’ortica:                 Anche a me mi guarda strano, la vecchia contadina…Il sambuco:            Preparati, stai per diventare ripieno per ravioli! L’ortica:                 Ripieno per che?! È orribile… mi difenderò! Il sambuco:            Come se la signora non conoscesse il segreto per coglierti senza scottarsi. Basta                                solo…Il fico:                     Zitto! Se è un segreto, che lo resti!I giovani noci:        Che succede lassù?Il sambuco:            Biancospino è in calore!I giovani noci:        Ma dai! Hey, dolcezza, allungati da questa parte!L’acacia:                Non li ascoltare quei giovinastri… sono solo ragazzacci, scherzano. Smettetela,                                 voi! Più in là il prato sbiancheggia di risolini. Sono le margherite. Ridacchiano tra loro, comari al pettegolezzo. Ascoltano senza mai partecipare... sono delle ochette. E quando capita di chieder loro qualcosa, si guardano stupite:  "chi è questo?" "che vuole?" E ti fan sentire un fesso. Vabbè che del resto, se uno parla con le margherite, è dura accampar pretesa di essere considerato altro... A meno che Margherita non sia la vecchia compagna di banco con la quale, fanciullo teso al curiosare... ah, al solito, sto divagando...... no, dicevo, non mi sento mai solo quando mi siedo all'ombra di quella siepe.Vabbè! Buona Primavera, signori!  L’ortica:                 Cosa sono i ravioli?