mi inchino a te

Verso dove?


Appena sceso alla stazione mi hanno dato subito il mio valigino. C'erano dentro già tante cose: le aspettative dei miei genitori, quelle della società, una lunga malattia...Man mano che percorrevo la mia strada la valigina cresceva, si faceva sempre più pesante. Avevo aggiunto io stesso molte cose e, molte altre, le avevano aggiunte gli altri.Alcuni dicevano guarda come bella quella valigia e contiene pure molte belle cose. Io li guardavo stupito perchè sapevo che non era così. Sicuramente c'erano delle cose belle, ma purtroppo ce ne erano anche di brutte. Sospinto ormai nel ruolo di bravo bambino crescevo, ed il vestito che mi avevano disegnato indosso si faceva sempre più stretto. Io ce la mettevo tutta per entrarci, volevo che gli altri fossero contenti di me... e la valigia pesava sempre di più.Avrei voluto distruggere quell'immagine, e qualche volta ci sono riuscito, ma sempre ritornavo sui miei passi; come se il mio ruolo già predefinito non potesse essere che quello. Gli anni sono passati velocemente senza darmi la possibilità di capire ancora se la strada tracciata innanzi a me fosse veramente la mia, o se, per qualche oscuro scherzo del destino, mi fossi trovato per sbaglio sulla strada di un'altro.Ora mi sento come se fossi davanti ad un bivio, non uno dei tanti già incontrati, ma quello decisivo. Quello in cui decidere se rimanere con il vestitino stretto indosso e la valigia ormai pesantissima, o rompere con i miei pregiudizi e con le mie paure e gettarmi su una strada nuova. E' una riflessione che da tempo ho intrapreso, ma che sento di dover affrontare una volta per tutte e vivere serenamente quel poco o tanto di vita che mi resta.Solo una cosa in questo momento voglio aggiungere per chi perderà un pò del suo tempo a leggere questo post, siate sempre voi stessi, nel bene e nel male. Non lasciate che il vostro vestitino diventi troppo stretto e la valigia pesantissima. Sappiate cucirlo di nuovo anno dopo anno e, soprattutto.... viaggiate leggeri.