mi inchino a te

Piove (7)


….Rimasi a lungo così, nudo e immobile in mezzo alla sala. Il mio sesso ormai molle pendeva sotto ai miei occhi, mi sentivo  svuotato, come se lei avesse succhiato tutta la mia energia e se la fosse portata via.Ho sempre pensato che fossero gli uomini ad approfittare dei sentimenti delle donne per usarle a loro piacimento, forse sbagliavo. Questa storia mi sconcertava, poneva alla mia mente e al cuore mille domande.Nella mia vita avevo provato l’ebbrezza del grande Amore. Quel sentimento che dapprima t’infiamma violentemente e poi pian piano inizia ad ardere con meno sfavillio ma più stabilità e sicurezza. Quel fuoco che, alimentato costantemente, produce calore sufficiente per una vita.Avevo sognato e fantasticato su questo, e per molti anni rimasi convinto della sua inossidabilità.  Pensavo sorridendo a quando, ormai anziani, avremmo percorso il viale del nostro ultimo viaggio, ancora mano nella mano. ..Così non fu. Con il tempo quel sogno svanì e di quel grande fuoco mi accorsi che era rimasta solo poca brace e tanta cenere.Negli anni che seguirono tentai più volte di trovare un fuoco altrettanto forte e stabile, senza alcun risultato apprezzabile. Piccoli fuochi che si spegnevano con un soffio di vento o altri che neppure si accendevano. Ormai rassegnato avevo smesso di sognare. Passano gli anni, il cuore s’indurisce, non è più pronto a slanci, si blocca ancor prima d’iniziare a battere. O forse è solo che non vuoi più sentirlo battere.I miei pensieri tornarono a quella donna incomprensibile. Avevo come l’impressione che si fosse presa il mio corpo per saziare la sua bramosia di piacere. Raccolsi il mio accappatoio da terra e lo rimisi indosso, mi sentii improvvisamente nudo.