Il diario di Nancy

S.O.S. cani abbandonati


Per una volta voglio essere estremamente seria e segnalarvi la bella iniziativa che un mio caro amico biologo sta cercando di attuare.Sarebbe davvero una gran bella cosa se da un blog, nato quasi per scherzo, potesse scaturire tanta solidarietà, per dare un aiuto concreto ai nostri amici a quattrozampe."Cari amici,devo proporvi una cosa importante. Non so se andrà in porto ma un tentativo voglio farlo. Non so neanche se mi leggerete perché il discorso è lungo ma vorrei fare qualcosa di serio in difesa dei cani abbandonati .Questo è il periodo in cui te li trovi davanti ai cancelli dei giardini, nelle villette, per strada, abbandonati da gente che non ha il tempo, la possibilità di sistemarli altrove e che scarica sui più volenterosi l’onere di badare a loro. Ma come? I canili sono dei lagers dove essi sopravvivono chiusi in gabbie anguste che li privano della loro vera natura, della gioia che è in loro e che possono trasmettere all’uomo. Intorno a questo fenomeno c’è un vero Business, quello dei privati che si offrono di ospitarli in cambio di aiuti economici ma che non risolvono il problema anzi lo acuiscono. La verità è che pochi conoscono la vera natura dei cani, la loro sensibilità, le loro sofferenze, le gelosie, il bisogno di affetto, di socializzazione. Io conosco il loro apparato nervoso. Essi posseggono il talamo, l’ipotalamo, il fornice, l’amigdala, l’ipofisi, l’ippocampo, insomma tutte quelle strutture simili alle nostre e che sono la sede dei desideri, delle emozioni, degli amori, delle paure, delle gelosie, degli affetti, delle simpatie. Ho avuto dei cani, molti. E ne ho ancora. E vivono in spazi liberi e quando erano molti avevano costituito dei branchi col loro capo (spesso una femmina) e le coppie fisse col maschio che difendeva coi ”denti” la propria femmina dall’assalto degli altri maschi nel periodo degli amori. Li ho visti giocare, rotolarsi a terra, fingere combattimenti, correre nell’erba bagnata, li ho visti litigare, li ho visti accoppiarsi e partorire e curare la prole. E li ho visti morire, tra atroci sofferenze, avvelenati da qualche sapientone che avrà pensato di liberare l’umanità di un peso. Ci sono gli altri cani, quelli di compagnia o di utilità, quelli che sono nelle case, con noi e chi li possiede sa che sono come eterni bambini, coi loro capricci, le loro gioie, i loro piccoli desideri. Ma lo sono davvero come bambini. Solo che non crescono.Rimangono così fino alla morte. Per chi conosce bene Darwin e Lorenz o Karl von Frish o Niko Tibbergen, per chi ha letto Hans Hass o tanti altri cultori di etologia, per chi si è appassionato a leggere “l’anello di re Salomone” o “L’uomo incontrò il cane” o chi conosce la “Legge di Haechel” ed un po’ di neurologia comparata, questa che dico non è una bestialità. Le bestie sono quei signori che ancora credono nella fissità delle specie, che credono che gli animali siano stati creati a nostro uso e consumo, che la caccia sia uno sport privo di crudeltà, che infierire con un fucile sui piccoli volatili indifesi sia civiltà. Ma il discorso è lunghissimo e per farla brevevi propongo di costituire una grandissima associazione “pro cani” per suggerire alle autorità di usare degli spazi che vi dirò per ospitare centinaia di cani abbandonati con una spesa per lo Stato irrisoria rispetto a quanto già spende e che risolverebbe in gran parte il problema del randagismo.So che esistono associazioni similari ma io ho idee diverse, più scientifiche e contrarie alla segregazione. Ma non potrei mai farcela da solo. E non mi fido di chi ha interessi in politica.Se volete aderire all’iniziativa, scrivetemi a questo indirizzo: eldi143@libero.it Se saremo abbastanza numerosi potremmo incontrarci questa estate in una prima assemblea reale e se si terrà in provincia di Lecce, mi occuperò io di trovare il locale. Ma perché l’iniziativa abbia successo, dovremo essere centinaia per cui dovreste contattare amici, parenti e conoscenti che siano sensibili a questo problema. Resto in attesa di un vostro riscontro."Forza aiutiamolo e facciamo passaparola