Non ricordo mai i sogni che faccio durante la notte, fragili creature della mente che svaniscono alla luce del sole.O meglio, non li ricordo in maniera cosciente, ma restano sospesi in qualche parte. Ed inaspettatamente tornano a galla da chissà quali abissi del cervello, come ricordi di cose già vissute, ombre della vita reale.E mi confondo.Sì, perché spesso mi è capitato di confondere il sogno con la realtà, abituata come sono a stare in bilico sulla corda della fantasia.E qualche volta ho anche fatto delle figuracce da antologia.Come quella volta che cercavo un ponte, una scorciatoia che doveva unire due quartieri diversi. Non trovandolo, non ho riflettuto un momento e ho avuto la bella pensata di domandare ad un passante, giurando che io avevo già percorso quella via.Napoli è una città strana e carnale, la sua gente è pronta ad aiutarti anche cercando cose che non ci sono. Ed il signore in questione s'infervorò a tal punto nella ricerca da coinvolgere una decina di altre persone. Discutevano tra loro, mischiando ricordi, politica, teatro e calore e azzardavano ipotesi e suggestioni.Solo quando cercai di dare una spiegazione più dettagliata, mi resi bruscamente conto che si trattava di un barlume di sogno.Era un ponte in plexiglass quello che cercavo. Un ponte in plexiglass azzurro.Rossa in viso, balbettai che in fondo non era importante, che non andavo di fretta, che avrei fatto la solita strada. E m'allontanai velocemente, lasciandoli a discutere di strade, vicoli e soluzioni ardite e fantasiose.
Il sogno
Non ricordo mai i sogni che faccio durante la notte, fragili creature della mente che svaniscono alla luce del sole.O meglio, non li ricordo in maniera cosciente, ma restano sospesi in qualche parte. Ed inaspettatamente tornano a galla da chissà quali abissi del cervello, come ricordi di cose già vissute, ombre della vita reale.E mi confondo.Sì, perché spesso mi è capitato di confondere il sogno con la realtà, abituata come sono a stare in bilico sulla corda della fantasia.E qualche volta ho anche fatto delle figuracce da antologia.Come quella volta che cercavo un ponte, una scorciatoia che doveva unire due quartieri diversi. Non trovandolo, non ho riflettuto un momento e ho avuto la bella pensata di domandare ad un passante, giurando che io avevo già percorso quella via.Napoli è una città strana e carnale, la sua gente è pronta ad aiutarti anche cercando cose che non ci sono. Ed il signore in questione s'infervorò a tal punto nella ricerca da coinvolgere una decina di altre persone. Discutevano tra loro, mischiando ricordi, politica, teatro e calore e azzardavano ipotesi e suggestioni.Solo quando cercai di dare una spiegazione più dettagliata, mi resi bruscamente conto che si trattava di un barlume di sogno.Era un ponte in plexiglass quello che cercavo. Un ponte in plexiglass azzurro.Rossa in viso, balbettai che in fondo non era importante, che non andavo di fretta, che avrei fatto la solita strada. E m'allontanai velocemente, lasciandoli a discutere di strade, vicoli e soluzioni ardite e fantasiose.