Il diario di Nancy

FREE BURMA


Questo blog, in occasione del FREE BURMA, si tinge di rosso, come segno di solidarietà per il popolo birmano.Riconosco che è un gesto inutile, che in questo momento in Birmania è in atto una violenta repressione delle manifestazioni di protesta pacifiste. Fonti non ufficiali parlano di migliaia di dimostranti uccisi e di centinaia di monaci deportati. Il sogno della democrazia e della libertà è già finito in un bagno di sangue, così come accadde nel settembre del 1988, in quella che viene ricordata come la rivolta 8888.
Questa verniciata di rosso, aggiunta ai blog di chi aderisce all'iniziativa indetta per domani 4 ottobre, è il modo che la rete globale ha scelto per non far calare l'attenzione sulla Birmania. La tragedia di questo popolo va avanti da quasi cinquant'anni, una battaglia per la libertà combattuta nel silenzio e nell'indifferenza più assoluta da parte degli organi d'informazione.Una guerra nascosta, dimenticata, come le tante che ogni giorno insanguinano il pianeta.Una situazione venuta alla ribalta solo per la particolarità di vedere tanti monaci dalle vesti color zafferano capeggiare una rivolta popolare. Un bel quadretto colorato da dare in pasto alle folle televisive fino alla prossima notizia, un cannibalismo d'emozioni che non concede il tempo per la pietà e l'approfondimento.FREE BURMA vuole essere un modo per non chiudere gli occhi ancora una volta. Ora è il momento di conoscere la verità, leggendo questo sconvolgente articolo di Antonella Randazzo.Ed è il momento di concretizzare in azioni le tante belle parole che abbiamo sciupato in questi giorni, sostenendo un'organizzazione Aiutare senza confini da anni impegnata per la Birmania.