Il diario di Nancy

Vi racconto una favola...


Mi sembra l'ora adatta per raccontarvi una storia della buonanotte, una favola inventata tempo fa per i miei bambini. Esaurito il repertorio delle fiabe classiche ho dovuto far ricorso alla mia fantasia, alcune sono state parole diventate presto sonno, senza un finale. Altre sono state bocciate, naufragate in uno sbadiglio. Questa, invece, fu arricchita di particolari nuovi sera dopo sera. La trascrissi, in una delle sue tante versioni, per partecipare ad un concorso indetto da una rivista per sole mamme. Che ovviamente non vinsi!!!Andrebbe letta con il mio tono di voce, immaginando vocine diverse per ogni personaggio, v'assicuro che avrebbe tutto un altro effetto.
"In un lontano villaggio della Scozia c'è una piccola fattoria, le cui pecore sono famose per la loro lana pregiata, la più calda e morbida di tutto il paese.Ma un mattino di primavera, di qualche anno fa, nacque un agnellino tutto blu.- Avrò mangiato troppi mirtilli?- si domandò mamma pecora un po' preoccupata. Ma ogni mamma trova bellissimo il proprio cucciolo, anche se non è proprio perfetto, mamma pecora quell'agnellino blu, lo trovò subito il più bello di tutti.Purtroppo le altre pecore non la pensarono allo stesso modo, per loro quell'agnellino era un disonore, uno sgorbio, un mostricciatolo da cui stare lontane.- Non si è mai vista una cosa simile- belava Panna, la più pettegola dell'ovile - guardate la mia lana, nemmeno una macchia - Blu fu presto allontanato dagli altri agnellini - Perché non sono uguale a tutti gli altri?- chiedeva piangendo alla sua mamma, nascondendosi sotto la sua pelliccia.- Perché tu sei speciale- lo rassicurava lei, asciugandogli le lacrime.Ma Blu era un cucciolo e non gli importava nulla di essere speciale, lui voleva solo giocare con gli altri agnellini. Così un giorno entrò nel mulino e si tuffò nella farina per diventare bianco come gli altri. Ma gli agnellini lo riconobbero subito, perché tutta quella farina nel naso lo faceva starnutire e ad ogni starnuto la farina svolazzava da ogni parte, rivelando macchie blu sul pelo.- Il tuo sgorbio voleva imbrogliare i nostri cuccioli- diceva Panna, la più chiacchierona dell'ovile - Lui non può giocare insieme agli altri perché è diverso- Passsarono molti mesi e Blu era sempre più triste, finché arrivò il giorno in cui vennero gli uomini per la raccolta della lana, la più bianca, calda e morbida lana del paese. Appena videro Blu rimasero meravigliati e non la finivano più di lodare l'eccezionalità del suo colore.- Non dobbiamo nemmeno tingerla come facciamo con quella delle altre- dissero parlando fra loro, tutti contenti.Le pecore ammutolirono di colpo, compresa Panna che era la più vanitosa dell'ovile, fino a quel momento nessuna tra loro immaginava che la lana venisse colorata.Gli uomini tosarono tutte le pecore della fattoria, caricarono un grosso camion con tutta la lana, ma misero la lana di Blu in un sacchettino separato, come qualcosa di molto prezioso.Senza lana le pecore sembravano tutte uguali, c'era sempre molta confusione alla fattoria dopo la tosatura. - Tu sei Neve?- chiedeva una.- No, io sono Margherita- - Dov'è finito Latte?- piagnucolava un'altra.- Dove si è cacciato Fantasma?- domandava un'altra ancora.- Qualcuno ha visto Nuvola?- insomma tutte belavano facendo una gran baccano.Blu approffitto di quella confusione per mescolarsi agli altri  e fare amicizia. Nessuno poteva riconoscerlo senza la sua bella lana colorata, conobbe così una pecorella di nome Magnolia, che era molto simpatica. La primavera successiva, Blu e Magnolia, ebbero due splendidi agnellini azzurri come il cielo e nessuno trovò nulla da dire.Anzi alla fattoria alcune pecore cominciarono a mangiare fragole, viole e girasoli per cercare di colorare la loro lana, così come aveva fatto, senza volerlo,  la mamma di Blu quando si era fatta quella scorpacciata di mirtilli."