Il diario di Nancy

Scivolate estive


Molti ricorderanno l'estate 2008 per le Olimpiadi di Pechino, altri per la dolorosa guerra tra la Georgia e l'Ossezia.Alcuni rammenteranno il solito tormentone musicale, qualcun'altro gli amorazzi dei vip sotto il solleone.Ma io no!!!Io ricorderò l'estate 2008 come la stagione degli scivoli.
Ma sì, vi ho già parlato di come in Svizzera mi sono capovolta con lo slittino, sul braccio sinistro ho ancora ben visibile il segno dell'ustione che mi sono procurata scivolando, per alcuni metri, in questo tubo d'acciaio.Ieri però ho raggiunto l'apoteosi. Sono andata in un parco acquatico, insieme a tre amiche, tutte accompagnate dai rispettivi figli. Subito ci siamo lanciate in una gara di scivolate, più bambine dei nostri stessi bambini.Il divertimento è stato tanto, ma durante una delle mie spericolate scivolate ho avvertito un leggero dolore alla mano destra che ho, ovviamente, ignorato.Con il passare delle ore il "dolorino" insignificante si è trasformato in un dolore lancinante che mi ha condotto dritta dritta al pronto soccorso.Nulla di rotto, solo un trauma contusivo alla base dell'indice e del medio, probabilmente, non chiedetemi come, nello scivolare ho storto la mano oppure ho sbattuto contro qualcosa.Insomma se la mia mano avesse un contorno di lenticchie, in questo momento,  somiglierebbe ad uno zampone.Mio marito sta ancora ridendo chiedendosi come sia possibile farsi male in un parco acquatico, il mio amico Pasquale, che già da tempo mi considera un'imbranata di prima categoria, mi ha consigliato di rimanere a casa, seduta sul sofà circondata da cuscini, come un'odalisca.Chissà forse ha ragione mia sorella Claudia, la quale sostiene che non ho più l'età per certe cose, che sono diventata come quelle fragilissime vecchiette di cristallo, che appena cadono si spezzano il femore. O forse ha ragione la mia amica Rosmarì, che cerco scuse per rinviare la stesura del mio capolavoro... e con la mano fasciata mi riesce difficilissimo perfino digitare, figuriamoci scrivere.Di sicuro per quest'anno non salirò più su uno scivolo, rimanderò la programmata gita al parco dell'avventure, con annessa passeggiata sugli alberi... perché come dice il  proverbio "Non c'è due senza tre". Ed io non ci tengo a finire le mie vacanze in ospedale, anche perché i dottori che ho incontrato non assomigliano, nemmeno un pelo, all'affascinante dottor stranamore di Grey's Anatomy