Non sono mai stata la prima della classe. Non sono mai salita sul podio dei migliori. Mai, nemmeno per un momento, mi ha sfiorato l’idea d’insidiare l’uomo di un’amica, giusto per lo sfizio di sentirmi più desiderabile di lei.No, non mi piacciono le gare tra donne, la viscida competizione femminile, fatta di moine, sorrisetti e pugnalate alla schiena. Sono fatta così, preferisco i pugni in pieno viso, sono una che non brama le vittorie, ma cerca piccole emozioni che fanno battere il cuore.Sono una che abbandona il campo all’avversaria, che si dichiara sconfitta al primo assalto, che alza la bandiera bianca mentre retrocede.L’ho fatto quando ancora andavo a scuola, in disparte a guardare la mia amica, mentre si arruffianava la professoressa di chimica per potermi eguagliare in qualche modo.L’ho fatto ogni qualvolta sono stata tradita, non ho saputo né voluto lottare per il grande amore, gli davo un bacio in fronte e una benedizione mormorata tra i denti, prima di consegnarlo tra le cosce di ogni altra.L’ho fatto al primo colloquio di lavoro, un misero impiego di segretaria per il quale fui scelta tra tante, un'amica condivise il mio entusiasmo chiedendomi se, per farmi assumere, mi fossi presentata in minigonna. Ricambiai la gentilezza cedendole il mio posto.L’ho fatto in tantissime altre occasioni, tutte le volte che sulla mia strada ho incontrato donne che invece di provare a conoscermi, hanno preferito farmi la guerra.
Competizione femminile
Non sono mai stata la prima della classe. Non sono mai salita sul podio dei migliori. Mai, nemmeno per un momento, mi ha sfiorato l’idea d’insidiare l’uomo di un’amica, giusto per lo sfizio di sentirmi più desiderabile di lei.No, non mi piacciono le gare tra donne, la viscida competizione femminile, fatta di moine, sorrisetti e pugnalate alla schiena. Sono fatta così, preferisco i pugni in pieno viso, sono una che non brama le vittorie, ma cerca piccole emozioni che fanno battere il cuore.Sono una che abbandona il campo all’avversaria, che si dichiara sconfitta al primo assalto, che alza la bandiera bianca mentre retrocede.L’ho fatto quando ancora andavo a scuola, in disparte a guardare la mia amica, mentre si arruffianava la professoressa di chimica per potermi eguagliare in qualche modo.L’ho fatto ogni qualvolta sono stata tradita, non ho saputo né voluto lottare per il grande amore, gli davo un bacio in fronte e una benedizione mormorata tra i denti, prima di consegnarlo tra le cosce di ogni altra.L’ho fatto al primo colloquio di lavoro, un misero impiego di segretaria per il quale fui scelta tra tante, un'amica condivise il mio entusiasmo chiedendomi se, per farmi assumere, mi fossi presentata in minigonna. Ricambiai la gentilezza cedendole il mio posto.L’ho fatto in tantissime altre occasioni, tutte le volte che sulla mia strada ho incontrato donne che invece di provare a conoscermi, hanno preferito farmi la guerra.