Quando si tratta di scegliere la meta estiva delle vacanze non ho dubbi: montagna.Erri De Luca ed io siamo gli unici napoletani che hanno il loro habitat naturale tra cervi e funivie. Per mio marito, invece, non esiste estate senza mare. Solitamente riusciamo a conciliare quest'insignificante divergenza di vedute concedendoci due vacanze, a luglio in montagna, a settembre nella mitica isoletta. Quest'anno però avevamo un problema, nostro figlio ha deciso di vivere l'emozionante esperienza del rimando scolastico, per cui a luglio è stato impegnato con i corsi di recupero e dal primo settembre avrà gli esami di riparazione. Tre materie, sei giorni tra scritti e orali, non so se mi spiego.Necessariamente dovevamo andare in ferie ad agosto, quando orde di temibili vacanzieri prendono d'assalto le autostrade fin dalle prime luci dell'alba, irrompono con furia devastatrice negli autogrill e dopo giorni imbottigliati nel traffico, si riversano su spiagge affollate all'inverosimile. Già immaginavo scenari apocalittici, costretta a condividere pochi centimetri quadrati di bagnasciuga, nuotare in acque rigurgitanti imbarcazioni d'ogni tipo, falciata da implacabili moto d'acqua, schizzata di sabbia da branchi di bambini. E i racchettoni, il gioco aperitivo, l'acqua gym, la canzoncina del villaggio. Non potevo sopportarlo!!!Ho cercato disperatamente un albergo in montagna che avesse caratteristiche tali da venire incontro alle esigenze di un marito che cercava il riposo totale sotto l'ombrellone, di un figlio adolescente perennemente annoiato in cerca di sfide sportive, e di una bambina decenne da affidare senza indugi a qualcun altro.E ho trovato un angolo di paradiso incastonato tra i monti. Un posto che già mi manca disperatamente, un luogo dove, se solo potessi, mi trasferirei per sempre senza rimpianti. Sì, perché a me la montagna piace da morire, amo il silenzio delle vette, la lontananza da un certo tipo di "civiltà", la sensazione appagante di essere così distante dalle brutture del mondo.
Passione per le cime
Quando si tratta di scegliere la meta estiva delle vacanze non ho dubbi: montagna.Erri De Luca ed io siamo gli unici napoletani che hanno il loro habitat naturale tra cervi e funivie. Per mio marito, invece, non esiste estate senza mare. Solitamente riusciamo a conciliare quest'insignificante divergenza di vedute concedendoci due vacanze, a luglio in montagna, a settembre nella mitica isoletta. Quest'anno però avevamo un problema, nostro figlio ha deciso di vivere l'emozionante esperienza del rimando scolastico, per cui a luglio è stato impegnato con i corsi di recupero e dal primo settembre avrà gli esami di riparazione. Tre materie, sei giorni tra scritti e orali, non so se mi spiego.Necessariamente dovevamo andare in ferie ad agosto, quando orde di temibili vacanzieri prendono d'assalto le autostrade fin dalle prime luci dell'alba, irrompono con furia devastatrice negli autogrill e dopo giorni imbottigliati nel traffico, si riversano su spiagge affollate all'inverosimile. Già immaginavo scenari apocalittici, costretta a condividere pochi centimetri quadrati di bagnasciuga, nuotare in acque rigurgitanti imbarcazioni d'ogni tipo, falciata da implacabili moto d'acqua, schizzata di sabbia da branchi di bambini. E i racchettoni, il gioco aperitivo, l'acqua gym, la canzoncina del villaggio. Non potevo sopportarlo!!!Ho cercato disperatamente un albergo in montagna che avesse caratteristiche tali da venire incontro alle esigenze di un marito che cercava il riposo totale sotto l'ombrellone, di un figlio adolescente perennemente annoiato in cerca di sfide sportive, e di una bambina decenne da affidare senza indugi a qualcun altro.E ho trovato un angolo di paradiso incastonato tra i monti. Un posto che già mi manca disperatamente, un luogo dove, se solo potessi, mi trasferirei per sempre senza rimpianti. Sì, perché a me la montagna piace da morire, amo il silenzio delle vette, la lontananza da un certo tipo di "civiltà", la sensazione appagante di essere così distante dalle brutture del mondo.