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Creato da: TomcatUSA il 15/08/2006
Fatti e situazioni di un Italiano in Cina

 

 
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A domanda Precisa...

Post n°163 pubblicato il 11 Settembre 2009 da TomcatUSA
Foto di TomcatUSA

Alcuni giorni fa mi scrive il mio omologo indiano chiedendomi aiuto relativamente ad un possibile contratto che sta firmando con una società ferroviaria indiana. Si tratta di una nuova linea di un treno super veloce che sta per essere ultimata e per la quale il cliente sta prendendo in considerazione i nostri prodotti  per completare una parte del progetto. Prima di firmare il contratto però, il cliente richiede alcune referenze su progetti analoghi fatti nel mondo per cui il collega indiano, oltre a richiedere supporto all’Italia, invia la richiesta anche a me pregandomi di individuare eventuali progetti simili in Cina e farsi fare dal cliente una sorta di lettera di raccomandazione.
Una volta ricevuta la richiesta, mi viene in mente che, al momento dell’assunzione qualcuno al fine di magnificare l’azienda, aveva effettivamente citato alcuni progetti fatti in passato per treni super veloci in Cina e precisamente a Shanghai. Per cui decido di contattare il responsabile commerciale di Shanghai per verificare che effettivamente questi progetti fossero stati fatti ed eventualmente richiedere una lettera di referenza a riguardo. Il problema del responsabile commerciale a Shanghai è che purtroppo non parla una parola d’inglese per cui le comunicazioni devono necessariamente passare sempre per interposta persona. La cosa so per certo che lo mortifica molto per cui lui preferisce che io gli scriva un e-mail in inglese, lui se lo fa tradurre ( e ahimè interpretare) da una delle ragazze dell’ufficio a Shanghai, poi elabora una risposta in Cinese che viene tradotta in inglese e spedita dal suo indirizzo a me. Il vantaggio di questo processo è che dall’esterno tutto sembrerebbe un normale scambio epistolare tra due persone che scrivono in inglese e questo credo lo faccia sentire meno a disagio. E comunque, essendo il più delle volte come dicevo una necessità, non c’è molto altro da fare. Lo svantaggio però è ovviamente insito nel passaggio multilinguistico italiano-inglese-cinese, elaborazione del concetto, elaborazione della risposta e ritorno, per cui alle volte mi succede di non essere del tutto sicuro di quello che leggo nella risposta o meglio di quello che il buon uomo mi vuole dire…
Nel caso specifico il mio messaggio diceva più o meno così:

-«Caro Responsabile commerciale di Shanghai, mi potresti cortesemente far sapere se nei progetti dei treni ad alta velocità nella tua zona sono mai stati usati i nostri prodotti??»

A seguito di una domanda di per se piuttosto semplice mi aspettavo principalmente due tipi di risposte altrettanto semplici:
1- «Si, abbiamo fatto alcuni progetti del genere» oppure
2-«No, non abbiamo mai fatto progetti del genere».
In effetti ci poteva anche essereuna terza risposta ovvero
3-«Non so (o non ricordo) se abbiamo fatto progetti del genere» risposta che magari mi avrebbe fatto un po’ irritare ma che rientra tra le risposte semplici.
Stranamente però, quello che ho ricevuto come risposta è stato  un lungo ed elaborato saggio sullo sviluppo del sistema ferroviario cinese dagli albori della rivoluzione industriale fino ai giorni nostri cosa che, seppur interessantissima, non mi chiariva affatto se avessimo mai lavorato all’interno di progetti delle linee ferroviarie ad alta velocità… per cui, visto che nel frattempo dall’India mi si sollecitava una risposta, decido di chiedere aiuto a una delle pie donne che lavorano nell’ufficio amministrativo chiedendo di contattare il responsabile commerciale e di chiedergli a voce se i nostri prodotti erano mai stati utilizzati per progetti di treni superveloci. In particolare, per evitare malintesi, faccio riferimento ad un particolare progetto di treno super veloce estremamente famoso e conosciuto da tutti.  Anche in questo caso la domanda formulata alla Pia Donna era più o meno questa:

-«Cara Pia Donna, potresti cortesemente contattare il responsabile commerciale a Shanghai e chiedergli se per quella specifica linea del treno superveloce sono stati usati i nostri prodotti??»

La Pia donna ovviamente dice che non ci sono problemi e con me davanti telefona al responsabile commerciale. Dopo i convenevoli iniziali, da alcune parole che riesco a cogliere della conversazione la pia donna chiede effettivamente se abbiamo fornito i nostri prodotti per quella specifica linea ferroviaria e poi si mette ad ascoltare la risposta… Dopo un paio di minuti di ascolto la pia donna decide di prendere un foglio di carta bianco e incomincia a prendere qualche appunto. Allo scoccare del quinto minuto di conversazione le note sul foglio bianco erano ormai parecchie e io, un po’ preoccupato, richiamo l’attenzione della Pia Donna e, sussurrando per non disturbare, faccio presente che voglio solo sapere se abbiamo fornito i nostri prodotti per quella specifica linea ferroviaria. La Pia Donna mi fa cenno di aver capito quello che voglio e a gesti mi segnala che stanno parlando proprio di quello. Dopo dieci minuti il foglio bianco è ormai completamente invaso da appunti, note e numeri e la Pia Donna, incrociando il mio sguardo estremamente perplesso, sempre a gesti mi rassicura dicendo che tutto sta procedendo ottimamente. Dopo quindici minuti il foglio bianco è ormai completamente riempito di caratteri cinesi e alcune note devono essere aggiunte sugli angoli del foglio. Sono evidenti alcune sottolineature e cerchiature per identificare i concetti più importanti e In alcuni casi sono necessarie delle freccie che riportano a note precedenti per chiarire il filo logico del ragionamento… dopo un po’ però è chiaro che il foglio non basta più a raccogliere il pensiero del personaggio di Shanghai che ormai scorre impetuoso come un fiume in piena… la pia donna è quindi costretta a prendere un altro foglio che sul momento non trova per cui cerca affannosamente nella borsa da dove tira fuori un agenda sulla quale si affretta a riportare gli ultimi concetti che per poco stava rischiando di perdere… Dopo venti minuti la telefonata finalmente si conclude e torna il silenzio… Io aspetto un po’ perché mi rendo conto che dopo una telefonata del genere la Pia Donna deve essere esausta ma alla fine sono costretto a fare la domanda:
-«Allora… hanno usato i nostri prodotti per quella linea ferroviaria??»
La Pia Donna ci pensa un po’, da ancora un’occhiata agli appunti sfogliandoli e soffermandosi sui passaggi più importanti e poi risponde in maniera definitiva:
-«No, non abbiamo mai fornito le nostre macchine per quel progetto»
-«---»
-«---»
-«Sei sicura?? Vuoi dare un’altra occhiata agli appunti??»
-«No. Sono sicura. E’ tutto chiaro… non abbiamo mai fornito quella linea ferroviaria»
-«---»
-«---»
-«Per cui rispondo all’India che non abbiamo mai fornito prodotti per quella linea ferroviaria…»
-«Esattamente… mai fornita quella linea ferroviaria…»
-«Perchè è scritto qui… negli appunti…»
-«Si… esattamente... mai fornita quella linea ferroviaria… è scritto anche negli appunti...»
-«Capisco… vado a rispondere agli Indiani quindi… Una bella risposta secca… come piace a loro…»
-«Mai fornita quella linea ferroviaria… vai tranquillo»

Tornando nel mio ufficio ho iniziato a pensare che varrebbe la pena imparare a leggere i caratteri cinesi solo per poter capire cosa ci fosse scritto in quegli appunti… cosa che probabilmente non saprò mai… e che a dire il vero non ho nemmeno avuto il coraggio di chiedere… e probabilmente è stato meglio così…

 
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