Tribù Napoli

Rodolfo Valentino sceicco e altri balocchi Il museo del giocattolo all’hotel Mediterraneo

Dal Suor Orsola, per un mese, nei locali dell’albergo in pieno centro. E all’inaugurazione c’era anche un pony

Pezzi unici, ispirati alla tradizione e balocchi più contemporanei. Il museo del giocattolo del Suor Orsola Benincasa approda all’hotel Reinassance Mediterraneo, al Ponte di Tappia a Napoli. Fino al 23 novembre saranno in mostra nella hall - l’accesso è gratuito - balocchi che vanno dal Settecento agli anni Sessanta. Fra i pezzi più curiosi anche una rara bambola con le sembianze dello Sceicco bianco /Rodolfo Valentino, bollata all’epoca come porta sfortuna perché prodotta nel 1926, pochi mesi prima dell’improvvisa morte del bel Rudy. La Lenci, che produceva lo Sceicco «iellato», distrusse tutti i pezzi in magazzino.

In mostra però ci sono anche bambole che, al contrario, avrebbero fruttato negli anni miliardi ai loro inventori e produttori, come la Barbie numero 1 ideata da Ruth Handler, esposta in costume a strisce con tanto di catalogo di vestiti ed accessori.

Pezzi rari messi in mostra per avvicinare i clienti ed i turisti di passaggio nel grande albergo cittadino alle realtà artistiche ed espositive, come il museo del Giocattolo di Napoli. Il valore complessivo dei pezzi in mostra è pari a 300mila euro, il più prezioso una grande bambola di biscuit della «Bru» del 1890, quotata 50mila euro. Tra le curiosità esposte, i primi birilli, aerei e clown di latta, una versione in legno del flipper, trenini e balocchi vari, oltre ai molti Pinocchio,. Burattini dalla fama di bugiardi matricolati, che fanno parte di una dalle collezioni per quantità e pregio tra le prime al mondo.

Nel corso del mese ci saranno quattro mattine - 25 ottobre, 8, 15 e 22 novembre - dedicate a laboratori didattici nelle quali saranno coinvolti bambini dagli 8 agli 11 anni. Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere all’hotel Reinassance, dove ieri per l’inaugurazione dell’evento c’era anche un vero pony, «coinvolto» dal patron dell’albergo Toto Naldi.