Tribù Napoli
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Cara mi presti i tuoi "guylons"?
Post n°2451 pubblicato il 19 Febbraio 2015 da stanzaNapolieNapoli
Vi piace il maschio con la borsa? Conviene farvelo piacere. Perché l’uomo con la borsa - no, non la ventiquattrore, ma la shopping, il secchiello, perfino la clutch - è dappertutto. Secondo uno studio di Euromonitor, una borsa di lusso ogni cinque vendute oggi è da uomo. I maschi spendono sei miliardi di dollari l’anno in borse e borsette per se stessi, e l’anno scorso ne hanno acquistate 5,9 milioni, contro i 25,6 milioni di borse da donna venduti nello stesso periodo: un quinto del mercato. Chiamatela “man bag”, “bro bag”, se preferite. Alle ultime sfilate, le borse da uomo erano ovunque: dal beauty Louis Vuitton alle maxi-tote coloratissime di Burberry con o senza frange - e poi secchielli, buste, zainetti, bauletti e tracolline. Le fanno Hermès, Bottega Veneta, Dior Homme, Canali e Valentino, Paul Smith, Moschino, Dolce e Gabbana e Gucci. Fino a Kenzo che reinterpreta il sacchetto e Thom Browne che manda in passerella una elegantissima quanto originale borsa in pelle nera a forma di balena. Addio praticità: il nuovo accessorio è tutto da sfoggiare. Soprattutto, i maschi spendono di più, per singola borsa, delle donne. A fronte di una crescita del numero di borse vendute pari al 4% annuo, negli ultimi dieci anni il valore di mercato è più che raddoppiato. Di più: il mercato delle borse da uomo è meno volatile di quello femminile. Nella recessione ha performato meglio, e se non fa altrettanto quando l’economia è in ripresa, secondo le stime di Euromonitor continuerà a salire: nel 2019 i maschietti spenderanno in borse più di otto miliardi di dollari, sfiorando i sette milioni di pezzi acquistati. E’ il guardaroba maschile che si evolve, che rivendica per sé prodotti dell’immaginario femminile senza doversi più giustificare. Come i collant da uomo, coprenti o velati, tinta unita o fantasia, molti con pratica apertura sulla zona inguinale. Che se fino a ieri erano nicchia per sportivi o accessorio del travestitismo, oggi irrompono nell’abbigliamento mainstream, tanto che Forbes li ha definiti “la nuova idea miliardaria del comparto intimo”.
Così Oltremanica, la popolarissima catena UK Tights (da “tights”, cioè “collant”, mentre gli USA distinguono tra “pantyhose”, fino a 40 denari, e “tights”, da 50 in su) dichiara che il 40% del venduto è ormai da uomo, e fa record di visite il blog Hosiery for Men, dove molti lamentano che i collant da uomo non sono ancora confortevoli come quelli della moglie. Miglioreranno. Del resto un tempo, tra il Medioevo e il Cinquecento, la calzamaglia era elemento chiave dell’abbigliamento uomo: solo alla fine degli anni Cinquanta, con l’invenzione del collant di nylon - molto più comodo a portarsi delle calze, che avevano bisogno di guêpière o giarrettiere - questo divenne un indumento femminile, e il maschio smise d’indossarlo. Così, se alla P/E 2015 spopolavano i “meggings” (men+leggings), i collant da uomo, detti anche “mantyhose” (man+pantyhose) o “guylons” (guy+nylons), visti nella stessa stagione da McQueen, ne sono l’erede naturale. E se la prima azienda ad investirvi è stata l’americana G. Lieberman & Sons, con tecnologia specifica per la maggiore sudorazione maschile e leader di mercato con il marchio ActivSkin, oggi ci sono anche la Wolford, Gerbe, il fiorentino Emilio Cavallini, Falke e molti altri. E come accaduto per la borsa, anche la funzione del collant da uomo oggi è cambiata. Se nel Novecento era, come la calzamaglia, soprattutto pratica, cioè di tener caldo, e sotto i pantaloni lo indossavano, nei Paesi freddi, dal postino al manovale, oggi è un fashion statement - e non a caso molti brand lo vendono con stampe animalier, stelline e teschi. L’immaginario delle serie dedicate all’età dei Tudor, coi sexy Jonathan Rhys Meyers (The Tudors) e Damian Lewis (Wolf Hall), più delle nevicate che affliggono il Nordest americano. E coi maschietti sempre più vanitosi, i collant svolgono anche un’altra funzione, come ha avuto modo di osservare un giornalista che li ha provati per il Guardian. Quella di modellare e contenere, per una silhouette più snella. Perché vogliono tutto di noi, idiosincrasie comprese. La saga continua. |
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