Tribù Napoli

Macaulay Culkin è di nuovo Kevin di Mamma ho perso l’aereo, nel nevrotico sequel


Dopo aver difeso casa sua (e la Grande Mela) dalle mani pasticcione di due ladri maldestri, Macaulay Culkin ha tirato la catena dell’infanzia e non è più riuscito a difendere se stesso né il piccolo diavolo di Mamma ho perso l’aereo, Kevin McCallister. Alle sbarre per possesso di marijuana e stupefacenti vari, dipendenza da alcol, abusi, cortocircuiti d’accuse e molestie contro Michael Jackson, con il quale era molto legato: da allora, Macaulay/Kevin non ha più festeggiato il Natale.Lo testimonia il primo, divertentissimo episodio di: DRYVRS, web-serie scritta, prodotta e interpretata dal comico/ex chitarrista dei Moldy Peaches, Jack Dishel. Per scelta, Macaulay Culkin non è mai apparso nei successivi sequel e reboot di Home Alone, dopo i primi due capitoli campioni d’incasso, diretti da Chris Columbus. Ritrovarlo così – trentacinquenne, occhi sbarrati da matto, schizzato come un gremlins a mezzanotte – è puro amarcord. Ma qualcosa non va sin dall’inizio. Questa versione di Kevin che somiglia a un conducente alterato di Uber è lontanissima da quella che abbiamo imparato ad amare, con le guanciotte rosa degli anni Novanta e i fuochi d’artificio in saccoccia. Il Kevin di oggi associa al numero della mamma la suoneria con uno dei motivi più riconoscibili di John Williams (l’orchestra che parte a razzo, quando la famiglia McCallister puntualmente si sveglia in ritardo per prendere l’aereo) e comincia, praticamente da subito, a disturbare il suo passeggero (lo stesso Jack Dishel, che gli subentra al volante) con un passato turbolento da “bambino traumatizzato”.“Faccio ancora degli incubi dove un uomo calvo mi perseguita per casa e parla come il personaggio di Baffo Rosso Sam!” dice, riferendosi allo strampalato Joe Pesci che, in coppia con Daniel Stern, tentava di cuocere l’ex ragazzino prodigio per le feste o di strappargli a morsi le dita. McCallister trema, si scuote, impugna sigarette come se fossero spade laser. E confessa di dovere molto ai suoi talenti da MacGyver, perché lo hanno sempre tenuto in vita, mentre la madre faceva la groupie e il fratello ciccione lo maltrattava: “La mia casa era un fottuto zoo!” esclama. La seduta psicologica via automobile ha la sua “indegna” conclusione quando un tizio tenta di rapinare la macchina della moglie di Kevin. Non conosce, però, le maniere forti del ragazzo. Buona visione di questo ultimo, dark… “Natale in trincea”.