Il Pasquino

Raddoppiano i poveri mentre la casta si blinda


Ora i dubbi, per chi ancora ce li aveva, si sono sciolti. Renzi non solo non è “la svolta buona”, ma è addirittura l’alfiere ed il difensore estremo dei privilegi della casta, il miglior rappresentante, colui che ruba, nei fatti, al popolo il diritto di votare i propri rappresentanti e di presentare referendum abrogativi (aumentate ad 800mila le firme necessarie alla loro presentazione), creando una specie di zona oscura, il senato, dove siederanno 100 persone elette dai partiti e dai loro accordi/scambi, rendendo, nel contempo, la camera il “regno” incontrastato di quel partito che, con meno del 20 % dei voti degli italiani, stando alle percentuali delle ultime elezioni,  potrà far passare leggi, nominare il presidente della repubblica, governare senza alcun bisogno di un aula parlamentare, senza alcun dialogo con le opposizioni, in un clima da vera e propria dittatura post fascista. Inutile dire che nelle mani di incompetenti, impegnati solo a salvaguardare i loro privilegi ed il loro potere, il paese continua nel crollo verticale ben iniziato dall’era Berlusconi, e perfezionato dai vari Prodi, Monti, Letta ed ora dal fiorentino dall’inglese assai incerto. I poveri raddoppiano, 4milioni ed 800mila quelli stimati dall’Istat, i pensionati con un assegno inferiore ai mille euro mensili sono 7milioni e duecentomila, la disoccupazione non abbandona le percentuali record raggiunte, con punte al Sud da repubblica delle banane, le aziende continuano a chiudere a ritmi sempre più elevati, la sanità è ormai chiaramente a rischio, viste le “aperture” della diplomata al liceo classico, sig.ra Lorenzin, ad assicurazioni private per chi è ammalato, le scuole continuano a cadere a pezzi, i diritti della gente fatti a pezzi. Il quadro fosco, nella cornice degli sprechi e delle incapacità della casta, segna il punto più basso raggiunto dalla nostra nazione, sia a livello politico che coscienziale. Non è più il calcio o il “grande fratello” a fare da mezzo di distrazione di massa, sono i problemi reali di sopravvivenza giornaliera ad impedire, materialmente, alle persone una pur minima reazione, un pur minimo sforzo ad un’ azione comune, ad una reazione, pacifica o violenta, ad un vero e proprio omicidio della democrazia e degli spazi vitali. Gioco facile per i corrotti, per i servi del sistema, per i collusi e gli arricchiti dai furti alla nazione, farsi gioco delle speranze di chi è alla canna del gas e prospettare uscite da quel tunnel ormai letteralmente crollatoci addosso.    “Chi di speranza vive…disperato muore”…la saggezza dei vecchi detti trova la sua conferma nell’omicidio della democrazia che il governo Renzi sta compiendo.