Il Pasquino

Estate disoccupata


Primo agosto, è d’obbligo scrivere un qualcosa sull’estate italica, famosa per i suoi esodi, i suoi ingorghi, le spiagge affollate, il mare inquinato, il tormentone musicale replicato in ogni spiaggia ed in ogni discoteca come simbolo eterno di un paese di imbecilli dediti all’alcool. Per fortuna c’è la crisi, ed in molti si resta a casa, 400 milioni il danno a consuntivo degli esercizi per il mese di Luglio, alberghi e spiagge semivuoti, vacanze low cost e brevissime, centinaia di migliaia i posti di lavoro a rischio, tanto per cambiare, in un paese che già brilla per la sua disoccupazione ormai alle stelle e per le incapacità di un cangurino toscano che vuole cancellare la Costituzione perché altrimenti si mette a piangere…ma la poltrona, che ha regalato a parenti vari, non la lascia manco se gli sparano. E’ il bello dello stivale, di quel luogo dal mondo conosciuto per le sue bellezze artistiche, ormai in rovina, e per i suoi ineguagliabili territori, tutti scientemente inquinati, di quel paese nelle mani di cartoni animati, di venditori di pentole, di quizzaroli berlusconiani, di incapaci in libertà, neanche vigilata, che ad ogni frase, che compongono con fatica, fanno seguire disastri e fallimenti inimmaginabili anche per il più grande scrittore di fantascienza. Mentre il ridanciano Renzi, accompagnato dai sorrisi insensati della insensata Boschi, dalle mani giunte della Madia e dai proclami del sig. Poletti, che vede occupazione dove c’è il deserto, manda il paese in vacca, cancellando i pochi risparmi ottenuti con la spending review, pur di accaparrarsi quei voti che gli permettono di sbroccare e di dire cavolate a 360 gradi quotidianamente, i dati economici del paese crollano come neanche Monti è riuscito a fare, come neanche Letta ha immaginato, come il “sacro e profano” Berlusconi ha pedissequamente tentato di ottenere, fallendo sistematicamente. E’ il trionfo dell’incapacità baciata da un’estate che non c’è più, da un paese inerme e verme, da un solleone nascosto dietro le nubi della vergogna di un attacco alla costituzione che ha precedenti solo nel fascismo, di una classe dirigente e corrotta, che non ha alcun precedente, di una ignoranza arrogante che solo Collodi può aver disegnato nel suo “Pinocchio” nel capitolo dedicato agli asini. Un estate a casa…nessun remo per  remare…le pacche chiare non al sole, ma comunque ben scoperte, in attesa della prossima “grande idea” del premier per caso, di quel rottamatore giunto dal PD…per rottamare l’Italia intera !