Il Pasquino

I volti del niente


Noi abbiamo un problema, inutile negarlo, un problema che risale, probabilmente, agli inizi di questa repubblica, ad un modo di fare politica che ha sempre vissuto sul clientelismo, sulla corruzione, sull’accordo più o meno lecito, sul depauperamento delle risorse pubbliche necessario all’arricchimento di vere e proprie cosche massoniche e mafiose, complottiste ed interne al sistema. Volti, generazioni, sono passate sotto i ponti di una distruzione sistematica della ricchezza materiale e naturale del nostro paese, dello sfruttamento e della negazione delle capacità, a scapito delle “raccomandazioni” e degli interessi intrecciati, della corruzione e degli accordi con la malavita, inquinando terra, aria e la vita della gente, dello sperpero dei soldi pubblici e dei privilegi dei massacratori di questa nazione…volti e generazioni di una classe dirigente che si autoriproduce all’interno degli stessi schemi e delle stesse priorità, che permette solo ai suoi adepti più fedeli di arrivare a “gestire”, almeno a parole, il futuro dello stivale, ma che nei fatti, da meri e patetici pupazzi, non fanno altro che eseguire gli ordini impartiti…l’unico spazio consentitogli è ristretto al personaggio ed allo show da interpretare. Il venditore di pentole usate vive di spot nei quali la verità  si palesa nei graffi che ne scheggiano l’interno, ma le sue capacità vivono in quel retro, ripulito, che lui ti presenta e ti vende come nuovo. I “volti nuovi”, che dovrebbero sostituire i “soliti noti”, di cui straparla Renzi, mentre chiude accordi quotidianamente con il vecchio voluto dal vecchio, signor Berlusconi, vivono, vegetano, fanno carriera, arricchiscono loro e le loro famiglie, i loro amici e parenti, secondo gli stessi schemi, gli stessi percorsi, gli stessi slogan, le stesse bugie, la stessa arroganza, e la medesima incapacità di chi li precedeva…perché figli, più che legittimi, della stessa cultura del saccheggio del paese. Dai “soliti noti” siamo ai “soliti furbi”, più vecchi dentro dei loro “padri putativi”, ancora più servi ed incapaci di quelli che ce li hanno presentati come nuovi, facendo anche finta di arrabbiarsi (alla rappresentazione partecipano tutti com’è d’obbligo), per la conservazione di quei privilegi, di quel potere, di quell’influenza nelle decisioni, negli appalti, negli investimenti,  nelle assunzioni, grazie ai quali  vivono i partiti di quest’ Italia. Il gran chiasso degli organi della disinformazione, lautamente pagati dal “sistema”, è la prova provata della truffa, una truffa che solo chi non vuol vedere non coglie…non coglie nell’emigrazione di migliaia di giovani, nella povertà dilagante, nella disperazione degli ammalati, lasciati in balia di un servizio sanitario pubblico collassato sotto il peso dei tagli e delle assunzioni clientelari, in una disoccupazione record, sottostimata, che non calcola chi ha anche abbandonato la speranza di poter trovare lavoro, nella corruzione sempre più arrogante di ceffi che si ergono, grazie ai servi che li votano, a paladini della rinascita, parola da loro associata a portafoglio, il proprio. Questo niente che avanza, a colpi di niente, avrà anche visi nuovi da presentarci, ma dal niente non è mai nato niente…