Il Pasquino

Incrociamo le braccia


14 Novembre 2014: primo sciopero sociale, il primo sciopero di chi è a casa disoccupato, chi con la sua misera e derubata pensione, chi con il proprio familiare disabile, abbandonato da uno Stato capace di chiedere solo tasse, chi da solo…con i propri figli emigrati, chi senza neanche la casa…ognuno però capace di capire che la causa di tutto questo non è “la crisi internazionale”…non sono “i finti disabili”, né gli stipendi dei dipendenti pubblici, né lo Statuto dei lavoratori e meno che meno il sistema elettorale. Tutti, tranne Renzi ed i piddini, quel partito che punta ad estromettere dalla democrazia chi la pensa diversamente, a farne minoranza silente, a colpi di manganello e fiducie al parlamento. Ma se la gente incrocia le braccia, non va al supermercato, non va alla posta, non telefona, non fa benzina, non vede la tv…se la gente comincia a fare “sistema” sostituendosi agli usurpatori, ai ladri, ai corrotti fermandosi, inceppando quel sistema di violenza e furto, inserendo nel meccanismo quella zeppa che si chiama Costituzione e sua applicazione piena, democrazia e diritti, il tilt dei burocrati super pagati, il fallimento delle cene a 1000 euro, dei leopoldi e delle Leopolde, dei patti stretti, confermati e riconfermati con la mafia del nostro paese, ne è la risulta immediata, inevitabile, dirompente. Un paese fermo il cui governo governa il niente, lo zero, l’inattività…la nullità…suo fedele specchio. Quali “grandi opere” potrebbero mai partire, assieme a quel nugolo di tangenti da noi pagate, per un paese che non desidera neanche spostarsi, neanche affacciarsi…ma solo incontrarsi nelle strade e scambiarsi quel poco che ha ? Pil, Mib, inflazione, interessi bancari, iva, tasse varie, bollette pazze o estorsive…parole senza senso, cadute nel vuoto di un paese che non risponde più agli interessi di chi lucra sulle disperazioni e sulle morti, sulla distruzione e sull’avvelenamento del territorio, sulla corruzione dei dementi impossessatisi di una seggiola a Roma solo per le loro “amicizie” o “vocazioni”…non certo per le loro capacità. Uno sciopero sociale per riprenderci il nostro spazio vitale, il senso della vita, dei nostri affetti e dei nostri sentimenti, dei nostri sogni e delle nostre certezze…non è neanche faticoso farlo…basta incrociare le braccia.