Il Pasquino

E’ colpa dei neri, dei rom…e pure dei napoletani


Ma si, diciamocelo una volta per tutte, la colpa è degli immigrati, di quelli che “non si vogliono integrare”, che non rispettano le nostre leggi, il nostro modo di pensare, la nostra morale, la nostra cultura, il nostro amore per l’ambiente, per l’educazione, per il rispetto…per la vita ! Se non ci fossero gli immigrati, i rom ed i napoletani gli argini dei fiumi avrebbero retto, i comuni e le regioni sarebbero talmente pieni di soldi che ne regalerebbero un tot a testa, l’illuminazione, nelle periferie, sarebbe così accecante da costringerci a chiudere le tapparelle, le buche sarebbero diventate meravigliose fontane, i posti di lavoro sarebbero stati così tanti che ognuno di noi avrebbe dovuto, per coprirli tutti, occuparne almeno due, ai disabili non sarebbe stato levato alcun aiuto, anzi i badanti saremmo stati stesso noi, gli ospedali avrebbero avuto tanti posti in più da poter ospitare anche chi aveva solo un po’ di mal di testa, o si sentiva solo in casa, le scuole avrebbero avuto computer e strutture da sogno…e non fatiscenti come ora. La colpa è loro…sono venuti qui, fuggendo dalle loro guerre e dalla loro fame, dalle loro terre, dalle loro case, dalle loro famiglie, e arrivati qui si sono insediati in accampamenti malandati, senza vestiti e senza pulizia, senza futuro e con un passato cancellato dalle bombe e dalla povertà, e non hanno saputo subito riconoscerci come i “padroni” di quella terra che i nostri governi, da noi votati, ci hanno devastato, avvelenato, corrotto, impestato, violato, rubato. Non sanno, questi personaggi fuggiti dalla loro disperazione, che a noi ci hanno tolto tutto e che con qualcuno avremmo dovuto pure prendercela. Non abbiamo il coraggio di farlo contro quelli che abbiamo votato in cambio di qualche posto di lavoro, anche precario, o aiuto per questa o quella raccomandazione per sveltire un iter burocratico che blocca una nostra esigenza. Con quelli dobbiamo stare con due piedi in una scarpa…con quelli preferiamo stare zitti. E’ più facile prendercela con chi è più debole di noi e non ha nessuno che lo difenda e lo aiuti. Qualcuno di noi, il più ignorante e becero di noi, si ergerà a capo di una rivolta “non razzista, ma” e potrà sperare di entrare in qualche circoscrizione o avere ascolto da qualche potente del luogo, al limite lo stesso che ci ha chiuso l’ospedale in zona, o ha messo moglie parenti e figli a lavorare, al posto dei nostri, nelle strutture pubbliche, che ci aiuti a “sbarcare quel lunario” rimasto l’unico centro del nostro mondo, sempre più piccolo, sempre più arido…sempre più razzista.