Il Pasquino

e sempre allegri dobbiamo stare


…il nostro piangere fa male a Giorgio, fa male al banchiere ed al quirinale, ed al Renzino che si fa i selfie ! Fiducia e ritmo o ritmo della fiducia, questo il “messaggio” delle più alte cariche dello Stato (stato?...dove?), in quella data fatidica che ognuno di noi pensa sia foriera di nuove speranze, di inenarrabili imprese sognate, un po’ come fa la stessa Istat, che tutti gli anni fa la stessa previsione di crescita, toppandola sistematicamente. Stiamo uniti, dice il Giorgio dal quirinale ed il Renzi da Courmayer, mentre inforca gli sci (come il TG della Berlinguer tiene a precisare)…ed il loro messaggio arriva sin sulle panchine dei clochard, non a tutti, alcuni sono morti per il freddo, nelle case dei prossimi sfrattati, per la mancata proroga degli sfratti, sotto i ponti dove vivono i disoccupati, che il piatto a tavola l’hanno visto solo alla Caritas, nelle stanze dei giovani precari, che da domani saranno ancora più precari, in quelle dei pensionati, se non sono scappati in Romania, in quelle dei corrotti, che già pensano alle bonifiche nelle terre campane e alle Olimpiadi del 2024. 18 miliardi di tasse in meno, dichiara il premier del 41% del 50% degli aventi diritto al voto.  Forse riferito alla sua famiglia ed al suo papà bancarottiere, perché l’ordine dei commercialisti denuncia un aumento della pressione fiscale al 52% senza aver però aggiunto quanto dalla legge di stabilità, che conosce solo il picchiatello fiorentino, visto che il parlamento l’ha votata senza manco leggerla, fuoriescono, come lingue di Menelik beffarde, aumenti delle accise sui tabacchi e sull’alcool (ma qui il provvedimento è chiaramente contro i ricchi…solo loro potranno scegliere di farsi del male), sulle autostrade (ed anche qui l’accanimento ribadisce la sua essenza di classe…l’automobile non può permettersela più nessun precario né nessun lavoratore a tempo indeterminato a tutele crescenti, meno che meno pensionati e disoccupati), sulle assicurazioni pensionistiche dei lavoratori dipendenti (e qui si nota, apprezzandone lo sforzo quasi sfinterico, l’incentivo a credere in un futuro radioso e ad una pensione che mai arriverà), alle partite Iva dei giovani appena entrati nel mondo del lavoro (sprone a guadagni sempre maggiori…altrimenti le tasse li buttano sul lastrico), e sull’acqua...forse per evitare che la saliva, che prima o poi lo affogherà, possa essere distribuita equamente sul suo viso in modo gratuito. Il semestre di presidenza italiana è ormai vicino al crepuscolo, un crepuscolo che porterà con se quel presidente della repubblica (il minuscolo è d’obbligo….in tempi di austerity) che ha firmato leggi anticostituzionali, bocciati dalla Corte, che ha taciuto sull’avvelenamento della sua terra, e continua a farlo, anche dalla tomba del suo mandato a termine, che ha osteggiato magistrati impegnati nella lotta alla mafia, che ha impedito al popolo di votare per il proprio governo, che ha occupato quella sedia grazie ad un parlamento illegittimo ed anticostituzionale, pieno di corrotti e mafiosi. Il “ballo del qua qua”, a cui ci invita un premier che nessuno ha eletto, è il giusto compendio, il finale memorabile di una casta di corrotti che dell’Italia, e della vita dei suoi cittadini, ha fatto scempio, riempiendo l’aria di parole arroganti e presuntuose tipiche di chi non ha alcun rispetto né del ruolo assegnatogli né delle leggi, scritte e morali, del paese. Piacerebbe, a questa casta di delinquenti, che la maggioranza delle persone cadesse nel tranello, che anche chi non pappa al loro tavolo si convinca della necessità del proprio sacrificio, per mantenere in piedi il baraccone delle bugie e dei furti. Ricordiamo però sempre che :: …sempre allegri dobbiamo stare, il nostro piangere fa male al Re Giorgio, fa male al Renzi ed al banchiere…che sulle nostre spalle voglion mangiar !