Il Pasquino

Ora che c’è Lui, caro lei


Dai treni che arrivavano puntuali ad una ripresa economica che mensilmente viene annunciata per essere  smentita, puntualmente, dai capannelli di operai e lavoratori fuori le fabbriche e da aziende che chiudono a grappolo. Molli che non mollano, incapaci capaci di portare il paese al disastro pur di dimostrare, a se stessi ed a quelli che fanno pappare assieme a loro, che il “potere” è una cosa grazie alla quale si mangia alla grande, che l’interesse generale è una favola che si racconta ai bambini dei disoccupati e dei pensionati, dei disabili e dei precari, degli ammalati e degli studenti della scuola pubblica, dei poveri e degli immigrati, non certo a chi di furto vive e pasce. Si parla con tutti, senza ascoltare nessuno, è la regola principale…ne va di quei dettami di quella carta Costituzionale continuamente vilipesa, che serve a mantenere almeno la facciata…quella faccia grazie alla quale ogni sopruso viene giustificato, ogni ingiustizia legalizzata, ogni schifezza ripulita. Dal balcone o dalla televisione, dalla radio o su twetter, l’importante è esprimersi ogni giorno su qualsiasi cosa, fare in modo che di te si parli…non è decisivo il vero ed il giusto, necessario è apparire, riempire l’aria di quelle bugie palesi, ripetute mille volte, diecimila volte…sino a divenire verità. I treni in orario facevano scomparire i Matteotti massacrati, la dittatura, le violenze, la guerra alle porte; gli Expo e le riforme incostituzionali mettono il velo ai morti suicidi per disperazione, agli operai in lotta per il loro lavoro ed il loro futuro, ai disabili dimenticati, ai diritti calpestati. Una verità capovolta, un mondo all’incontrario…come se questa gente fosse abituata, da decenni, a guardarlo testa in giù.