Il Pasquino

La corruzione non si ammala


90 indagati in Campania per le forniture di presidi ospedalieri. Sotto il mirino della Procura dirigenti ed infermieri di importanti nosocomi napoletani, come i Pellegrini, il Loreto mare, il San Giovanni Bosco, implicato anche l’ospedale Umberto I di Nocera. Dire siamo alle solite pare ridicolo difronte ad un andamento, neanche tanto lento, di una gestione della “cosa pubblica” che da anni scarica sui cittadini, quelli più deboli chiaramente, il costo di arricchimenti e di accordi che vanno a scapito dei bilanci e del servizio. Nel caso in questione forniture mai fornite, controlli mai effettuati, truffa, corruzione, turbativa d’asta sono le ipotesi di reato che colpiscono i vertici degli ospedali, primari, alcuni infermieri, i dirigenti delle aziende coinvolte che formavano, a detta di chi indaga, una vera e propria “cupola” in grado di gestire e controllare gli ordini ed i relativi appalti. Nel frattempo, per risanare conti dai corrotti e dai corruttori devastati, si tagliano i servizi ai più deboli, a cominciare dai disabili, dagli anziani, da tutti quelli che hanno pesanti difficoltà a trovare un’alternativa, per la salvaguardia della propria salute, alla struttura pubblica, rendendola inaccessibile, con ascensori perennemente ferme, ostica, con una burocrazia arrogante ed ignorante, che costringe a continui controlli anche chi ha invalidità palesemente irreversibili,  irraggiungibile, con la chiusura dei presidi rionali spostati dove i mezzi pubblici stentano ad arrivare. 5 euro a chi non dovrebbe cacciarne neanche uno, costi superiori a quelli dei privati per chi non ha esenzioni, lunghe file per prenotarsi per gli esami altrettanto quanto quelle da dover patire nel giorno degli stessi. Un calvario a forma di politica marcia, di dirigenti incapaci e corrotti, di quel welfare massacrato non “da una via vissuta al di sopra delle nostre possibilità”, ma da un vero e proprio  continuato furto alle risorse ed ai portafogli delle famiglie oneste, delle persone che lavorano e non rubano, di tutti quelli che rispettano le leggi ed il paese e da questo stesso paese ricevono solo ingiustizie. Il Renzi ora strombazza l’abbassamento di tasse indegne, quanto lui, il suo governo e quelli che lo hanno preceduto. Tasse che non hanno, sul piatto della bilancia, il contrappeso di quei servizi che la Costituzione prevede, e che la politica ha rubato. Questo primo taglio delle tasse, solo promesso, sembra voler prevedere, nei fatti, solo ulteriori tagli ad una spesa pubblica che già vede sanità, scuola e servizi allo stremo. Promettere tanto per concedere meno, sembra lo slogan del buffone di Firenze, uno slogan che ha ammalato l’Italia di povertà e disperazione, ma non la corruzione, che Cantone sembra solo stare a guardare.