Il Pasquino

Anima corrotta


La corruzione è l’anima del nostro paese, tocca ogni sua corda, arricchisce e rende più potenti chi ne fa uso ed abuso. Dall’Expo, al Mose, alla sanità nazionale, all’edilizia pubblica, alle commesse per assistere i malati, ai campi profughi…è tutto un via vai di mazzette, di accordi sottobanco, di milioni di euro, dei cittadini, che si perdono nei portafogli di chi si fa “carico” di frodare, di rubare, di rappresentare, al meglio, il dna di questo stivale fatiscente. Nelle ultime indagini entrano, di diritto, quei funzionari pubblici finora sconosciuti alle masse, ma nuovo canale di trasmissione tra politica e classe dirigente marcia. Un salto di qualità nella gestione della corruzione endemica di questo paese. Non è più il politico, in prima persona, a gestire le frodi, a manipolare concorsi ed assegnazioni di lavori pubblici, bensì il suo occulto, ma noto ai lerci, “portavoce” o portaborse o portavoti, come meglio si crede intenderlo, visto che riesce ad espletare ogni compito con il massimo dello zelo, ad intraprendere le trattative, distribuire favori e posti di lavoro, creare il bacino di voti al politico “interessato”, che “accudisce” con ristrutturazioni delle sue magioni, “inorgoglisce” con l’assunzione di parenti ed amici nelle aziende “amiche”. E’ così diffusa, nella pelle e nelle vene di questo sistema, la corruzione tout court che la prima gara d’appalto, per il giubileo a Roma, è stata immediatamente bloccata dalla autorità nazionale anticorruzione. Un sistema, che vive e vegeta proprio nei partiti di governo, che non trova, nei fatti, aldilà delle dichiarazioni di principio, un filtro severo sugli ingressi nelle direzioni, sulla selezione dei dirigenti scelti per la gestione della “cosa pubblica”, sulla scelta dei funzionari addetti, sempre tutti legati a doppio filo agli interessi del singolo e/o del partito (inteso come insieme di interessi ben lontani da quelli pubblici), portatori di enormi pacchetti di voti, veri e propri manutengoli dell’illecito e dell’ illegale. Un’ anima corrotta che paghiamo con la rabbia di chi decide di farla finita, con le lacrime di quei paesi dove neanche le fogne sono a norma, dove l’esondazione di un fiume è solo il risultato del guadagno dei pochi a scapito della sopravvivenza dei molti, dove la morte è il risultato di una corruzione non solo economica, ma soprattutto morale, culturale, di quell’anima persa dietro il guadagno facile, “protetta” da chi ci mangia e nascosto dietro un titolo che non merita…o ha solo rubato vendendo la sua coscienza (giornalisti, magistrati, intellettuali…e via vomitando).