Il Pasquino

La Cantonata


Sentivamo tanto il bisogno di sentire l’aria riempirsi dell’ennesima imbecillità, soprattutto ora che, come dice l’ Istat, siamo tutti più fiduciosi e quindi più disponibili a essere persi in giro. All’appello mancava il magistrato Cantone, ora presidente di quella Autorità nazionale anticorruzione che, ad oggi, non ha prevenuto un solo caso di corruzione in Italia…sembra che ne abbia preso solo atto. Dalla sua bocca veniamo a sapere che Milano sarebbe la “capitale morale” dello stivale e che Roma, fino a ieri retta da Marino, inviso a quel presidente del consiglio con cui il magistrato sembra molto in sintonia, non avrebbe gli “anticorpi” per combattere la corruzione dilagante, quella di mafia capitale, per intenderci, quella dove il partito del premier guazzava. Forse sfugge al bravo magistrato, ora in polemica anche contro l’Anm per aver difeso le scelte del governo sulla stretta alle intercettazioni e l’aumento della soglia del contante a 3mila euro, che nella capitale morale, in questi ultimi mesi, sono finiti sotto indagine ed in galera il vicepresidente della Regione Mantovani, per gare truccate nella Sanità in cambio di lavori gratis a casa; che due dipendenti comunali siano stati trovati in possesso di 32 lingotti d’oro e 530mila euro in contanti, oltre ad orologi di pregio e altri oggetti per un valore di due milioni di euro, per un giro di tangenti riguardante l’edilizia scolastica e popolare, quest’ ultima ancora al centro di mille polemiche per il suo cattivo, se non indecente, utilizzo; che al presidente della Regione Lombardia, Maroni, venga contestato il reato di “turbata libertà” ed “induzione indebita” per ottenere un viaggio gratis ed un lavoro per sue due ex collaboratrici. Se questa è la capitale morale italiana, ci sarebbe da dire, siamo veramente rovinati, ma è ancora più grave che questo sia detto da chi dovrebbe, e sottolineo dovrebbe, occuparsi di combattere la corruzione. Perché c’è da aggiungere che da quando Cantone è divenuto presidente dell’ Autorità nazionale anticorruzione non c’è giorno che passi che le forze dell’ordine non arrestino qualcuno per il reato che lo stesso dovrebbe preoccuparsi di prevenire…e non di constatare soltanto (a Napoli diremmo, e Cantone può comprenderci, “che te pavamm’ a fà?”). Insomma siamo perplessi non tanto perché alle tante baggianate ora se ne aggiunge una nuova, ma perché questa arriva in un momento politico particolare, almeno riguardo alla vicenda Marino. L’affondo di Cantone appare un entrata a gamba tesa contro la resistenza del sindaco di Roma e l’aiuto politico che Renzi si aspettava. Una cantonata per chi, come Cantone, racconta di essere estraneo ai giochi politici…