Il Pasquino

A Malta non si può


Non se ne salva uno, neanche per sbaglio, tutti coinvolti in quel “sistema” vero ed unico responsabile della povertà delle famiglie e delle persone, del crollo dell’ occupazione, dell’aumento indiscriminato della spesa pubblica, del degrado morale, civile e materiale del paese. Quel governatore della Campania, tal De Luca, personaggetto della nouvelle république, accatasta avvisi di garanzia e processi a suo carico, ma il suo partito lo sostiene alle primarie, dove il broglio regna, e il “furbo” elettorato campano lo premia eleggendolo. Neanche assiso sullo scranno il neo governatore si ritrova indagato per “induzione alla concussione”, un modo italico di dire “corrotto perché gliel’ hanno chiesto”. Il giudice che gli ha permesso di evitare i paletti della legge Severino ha visto suo marito assunto nella Sanità campana, subito dopo, in un ruolo dirigenziale. Con i suoi “garbati” e “democratici” modi il di cui sopra avvisa stampa ed affini a star ben attenti a non divenire bersaglio dei suoi strali di eloquenza e dei suoi avvocati. Si ritiene parte lesa e così tutti debbono descriverlo, vittima di un complotto ordito, a suo vantaggio, dal suo fido collaboratore e dal giudice che gli ha permesso di occupare il posto di presidente della regione Campania , benché la legge Severino dicesse ben altro. Una vittima di chi, a sua insaputa, sgombrava il campo dai “fastidiosi” articoli di quella legge, uguale per tutti, ma molto più uguale per altri, che avrebbe potuto creargli qualche problemuccio appena eletto. Mentre l’ex sindaco di Roma mangia i suoi scontrini in una stanza del suo appartamento ed il governatore campano viene preso d’assalto dalle tv nazionali e locali il premier, artefice delle dimissioni del primo e dell’elezione del secondo (https://www.youtube.com/watch?v=Orng9lp5KCY ) , è a Malta, sorridente e gaudioso, forse ignaro che l’intero stivale, e buona parte del suo partito, sia sotto indagine, e lui stesso debba ancora giustificare le sue spese da primo cittadino di Firenze (immaginiamo l’ultimo cosa sia capace di fare !). Ai giornalisti che gli chiedono un parere su quanto accade nella Regione Campania risponde serafico: “A Malta non si può”. Eppure da Cuba, mentre faceva jogging, e dal Perù, soggiogato dal Machu Picchu, rispondendo alle domande di chi gli chiedeva di Marino profondeva il suo “impeto politico” per giustificarne la necessità di dimissioni, senza se e senza ma. Come quel cartone animato di tanti anni fa dove Gatto Silvestro, alla presenza di una semplice passata di pomodori, cancellava ogni velleità …così il nostro premier, avvinto dall’ isola di Malta, rinuncia ad ogni azione, ad ogni daspo, promesso e mai attuato, contro chi fa della nostra politica uno spettacolo indegno anche dei cartoni animati di un tempo. https://www.youtube.com/watch?v=wGXsGilq8RE