Il Pasquino

Il macigno del Sud


Dove pensavate che fosse il maggior peso fiscale? Nelle zone più ricche del paese e con una disoccupazione minore ? Ebbene no, vi sbagliate, i governi “democratici” dello stivale ipocrita tartassano il Sud, quello a più alto tasso di disoccupazione, con più poveri, con più famiglie in difficoltà, con una sanità allo sfascio ed un territorio ad elevato rischio idrogeologico. In poche parole il Sud paga la totale mancanza di investimenti, l’abbandono dello Stato, la fuga dei propri giovani, l’avvelenamento del proprio territorio, la fatiscenza degli edifici scolastici,  una sanità pubblica, costantemente senza fondi ed incapace di coprire il fabbisogno necessario, con un carico fiscale che arriva a pesare, mediamente, 7.600 euro annui a famiglia. Proprio i nuclei familiari, unica ancora di salvataggio per tanti giovani e tanti anziani in questo lunga ed interminabile crisi, sono quelli più colpiti da politiche di risanamento di un’ economia, massacrata da una corruzione endemica, che salvaguarda privilegi e mantiene ben saldi i pilastri dello sfruttamento, della speculazione e dell’evasione. Non sono serviti gli allarmi di una desertificazione e di un impoverimento di una grossa fetta del mezzogiorno per far si che vengano modificate le linee programmatiche di una politica serva degli interessi di pochi ed incapace di estirpare quel cancro che nasce dall’intreccio tra gli interessi “mafiosi” ed il potere politico. Quella classe dirigente, fatta di “capi bastone” connettori di voti, merce di scambio per quei partiti che parlano di onestà e moralità e che poi con questa gente scendono a patti, è il prodotto di un omicidio progettato ed attuato in decenni di malgoverno, in una visione di un Sud nel quale il clientelismo sopprime le capacità ed annulla le volontà, è il macigno che pesa su ogni speranza di rinascita e di un futuro migliore. E’ dalla rimozione di quel macigno che il Sud deve ricominciare.