Il Pasquino

Non piove, governo di incapaci


Piove, governo ladro,  e le città vengono allagate, i fiumi esondano, il fango ricopre interi quartieri, ci sono dispersi, morti. Non piove, governo di incapaci, e lo smog attanaglia le metropoli dello stivale, i limiti stabiliti per il livello di polveri sottili, “sopportabili” per un essere umano, superati dovunque di gran lunga per intere settimane. Nel primo e nel secondo caso non c’è mai un solo amministratore, locale o nazionale, che dica, semplicemente e chiaramente: “è colpa mia”. Il rimpallo delle responsabilità, gioco di squadra dei politici nostrani, fa ricadere sempre e solo la colpa sui cittadini. La mancanza di controlli, di un attento esame del territorio ed una sua gestione appropriata, un migliore servizio pubblico a costo accettabile, tutte cose che dall’alto dovrebbero essere gestite in modo intelligente, se le persone che lo fanno fossero almeno capaci di intendere e volere, non vengono nemmeno prese in considerazione, più facile, per chi pappa uno stipendio senza essere in grado nemmeno di gestire queste emergenze, scaricare la colpa su chi è costretto a costruirsi una casa, per mancanza di alternativa, anche in zone a rischio, o su chi, obtorto collo, deve affrontare chilometri di traffico giornaliero per andare a lavorare. Governi nazionali e locali, pieni zeppi di raccomandati, ignoranti della materia, attenti alle tangenti e non ai compiti a loro assegnati, riescono a far divenire emergenza ogni cosa, il sole come le nubi, la pioggia come il mare, l’acqua come la terra. In tempi molto meno recenti chi gestiva la cosa pubblica aveva come prima cosa a cuore la sostenibilità del progresso, la conservazione della natura e del suo spazio vitale, gli interessi, non solo economici, dei cittadini, il valore di ciò che significa governare e di quanto sia importante farlo con competenza ed onestà. Ora basta approvare una variante al piano regolatore per ottenere centinaia di voti, sedersi in qualche parlamentino locale e piazzare, così, figli e parenti un po’ dovunque, pazienza se il fiume esonderà e se le campagne saranno distrutte. Lo stesso per chi decide, da gran demente, incentivi sull’acquisto delle automobili e rende, di contro, inaccessibile, per i costi, l’utilizzo della rete di trasporto pubblica. Il pesce puzza, è inquinato, dalla testa…e la testa di chi ci governa puzza perché è marcia !