Il Pasquino

Siamo un paese fortissimi, fatto di gente fantastici


Dallo chef Silvio, che aveva i tavoli del suo ristorante sempre pieni zeppi, al Checco Zalone in versione toscana, con una squadra fortissimi, fatta di gente fantastici . Caccia ai gufi, presi di mira non si sa perché dal comico fiorentino, inseriti in ogni sua slide a rappresentare chi “non crede, non obbedisce e non combatte” contro le secche, non sparge ottimismo a raffica, non vede, nel suo sorriso e nel suo incomprensibile inglese, la ripresa che avanza a suon di cinguettii, di conferenze stampa con una stampa che ormai soltanto stampa. Il messaggio è chiaro: “dovete crederci”, soprattutto se Lui crede di crederci, la svolta non ha risvolto, la fiducia, che l’Istat raccoglie tra gli iscritti del PD, è alle stelle, il mondo ha fame d’ Italia, tanto da papparsi il nostro intero patrimonio industriale per quattro soldi, è l’anno buono che più buono non si può. L’ Italia, grazie a Lui, non sarà mai più schiava del volere popolare, il voto, con l’ italicum, diverrà una pura formalità, chi vince prenderà tutto, il parlamento sarà solo un’ appendice costosa di una commedia da quattro soldi, dove tutto è già previsto e scritto, quel passaggio formale che aiuta i giornali a riempire i loro fogli sempre meno letti. “Mi ritirerò a vita privata”, dice all’improvviso cogliendo tutti di sorpresa, “forse nel 2023” aggiunge, e il sollievo scorre sulle spine dorsali inclinate, sulle Leopolde affollate, sui Boschi bancari, sugli evasori seriali, sugli scontrini scomparsi e mai riapparsi, sul Bersani contrario e sul Nardella comprimario. La conferenza finisce, il premier per caso e per Napolitano saluta i comprimari accorsi in sala, sorrisi e pacche amichevoli accompagnano la sua uscita dalla sala. Siamo un paese fortissimi, fatto di gente fantastici…