Il Pasquino

La Napoli che piace e ci piace


Forse non sarà riuscito a debellare del tutto quel sistema burocratico e di potere che i suoi predecessori hanno instaurato, forse  non avrà risolto del tutto il problema rifiuti e differenziata, come ancora persistono problemi sullo stato delle strade. Di certo, però, Napoli sembra aver riacquistato quella fiducia in se stessa che mancava dai primi anni della giunta Bassolino. Una rinascita culturale e morale di cui aveva bisogno e della quale il sindaco De Magistris ne è parte fondante e fondamentale. Mai, nemmeno ai tempi dell’ Antonio trombato, oggi, dalla Valente e dai brogli, colonna sonora di ogni impresa del PD, i napoletani avevano avuto un sindaco così vicino ai loro problemi, così sempre in prima linea a difenderne dignità ed autonomia, come nel caso di Bagnoli e dell’acqua pubblica. Qualcuno dirà che forse è poco, e di certo lo sarà pure, ma ricorderei, ai vari sostenitori dei lanzichenecchi di ieri e dell’altro ieri, i danni ed il marciume che hanno distribuito a piene mani, le “amicizie pericolose” con le quali hanno tentato le loro scalate al potere, il saccheggio della sanità pubblica, che destra e sinistra hanno compiuto quasi assieme e certamente senza contrasti, il business dei rifiuti e dell’avvelenamento di una grossa fetta della Campania, taciuto e nascosto da vertici istituzionali cittadini, regionali e nazionali di entrambi gli schieramenti. Succede invece che ora Napoli non sia più invasa dai sacchetti neri, ma dal turismo, che il boom, di uno dei fattori fondamentali della sua economia, ridia fiato all’intera città ed all’intera regione, senza che il governo nazionale se ne accorga, troppo impegnato a cercare di contrastare De Magistris non per l’interesse della città, ma per i propri, quelli che il PD ha sempre e solo fatto, anzi nei fatti crei, con ulteriori tagli, quei problemi di gestione quotidiana con cui la giunta attuale è costretta a fare i conti. La cosiddetta destra è rappresentata, ancora una volta, da Lettieri, quello che nelle consultazioni precedenti aveva come suo sostenitore Cosentino, implicato ed indagato in mille intrecci con la camorra, e che ora si avvale del peggio della borghesia napoletana, raggruppata sotto la lista civica “Fare città”. La sua campagna elettorale, che inonda Napoli di manifesti, si basa sulla menzogna, sul falso, su dati inesistenti e su vere e proprie calunnie, a cominciare dal costo esorbitante che avrebbe il consiglio comunale per finire ai dati sulla criminalità che la porrebbero, secondo l’aspirante sindaco e la sua lista d’appoggio “Fare città”, al primo posto, mentre nei fatti è al 36esimo (dati Sole 24ore). Destra e sinistra si muoveranno come hanno sempre fatto, incentivando al voto con il clientelismo, con le prebende, con “i piaceri”, con la politica dello spreco del denaro pubblico da immettere nei rivoli di quella parte della nostra città che ha sempre vissuto sulle spalle della gente, con consulenze inesistenti, con prebende indecenti, con lavori inutili, con “Fondazioni” senza senso né scopo. La città che piace ai turisti e che muove centinaia di giovani napoletani a contestare Renzi ed il suo diktat su Bagnoli è quella che non è disposta a tornare ancora una volta indietro…è quella Napoli che ci piace e che vorremmo veder crescere.