Il Pasquino

Lontani dal quorum, vicini al mare


Alle 12 di oggi solo l’ 8,3% è andato a votare. Siamo lontani, molto lontani, dal raggiungimento del quorum, molto lontani dal capire l’importanza di questo quesito, che non si ferma alle trivelle attuali, ma al generale programma energetico del nostro paese, alla difesa di quell’ambiente che la politica dei vari PD e Pdl ha sempre sottomesso agli interessi delle varie caste, a partire dai petrolieri, per finire a quella malavita che sversava, ed ancora sversa, rifiuti tossici nei nostri territori. Il referendum di oggi è un “altolà”, un “basta, abbiamo capito, ora siamo noi a gestire la nostra terra”. Dire che il quesito affronta solo le questioni ora in essere, cioè la presenza di queste piattaforme, spesso, se non sempre, neanche autorizzate formalmente, è ridurne la capacità politica, cioè quel significato che ne deriva obbligatoriamente, di uno sviluppo diverso, più attento alle energie alternative, meno schiavo delle lobby, dove è la difesa dell’ambiente e delle bellezze naturali, della vita e del turismo a prevalere. Che Renzi e Napolitano si siano schierati per l’astensione non solo non è una sorpresa, è la riprova del loro orientamento politico, dei loro punti di riferimento, sicuramente mille miglia lontani da quelli delle genti di ogni città e di ogni paese di questo stivale. Prima di questi due personaggi ci fu un capo di stato, di nome Craxi, che invitò i cittadini ad andare al mare ed a disertare le urne…eravamo nel 1991, il quesito riguardava la preferenza unica, la debacle di quel governo, sconfitto dai cittadini che andarono a votare, segnò l’inizio della fine della prima repubblica. A volte la storia si ripete, ma ci vuole il nostro impegno.