Il Pasquino

Il vomito dell’ Europa


Muri e fili spinati, coercizioni e ricatti, tagli ai diritti essenziali, banche e petrolio, soldi e bilanci, guerre e morti. L’Europa entra in scena con il peggio di se stessa, con il rigetto di ogni ideale, il vomito del suo motivo di essere, rappresentata da nazisti camuffati da “tecnici” e da burattini mascherati da “premier”. La Germania cresce, crollano Spagna, Francia e Portogallo, l’ Italia si regge sui dati falsi dell’ Istat di Renzi, la Grecia paga lo scotto del tradimento di Tsipras, i migranti scontano la pena di dover essere costretti a scappare dalla loro terra. Forse neanche “Guernica” riuscirebbe a disegnare il massacro dei diritti che avviene sotto i nostri occhi, per mano di gente che ha la sensibilità e la coscienza di una discarica abusiva, facce da assassini, discorsi da maniaci, decisioni da criminali. La chiusura delle frontiere, sotto la spinta di un nazismo crescente e di un’opinione pubblica demente e correa, sui visi di quelle famiglie e di quei bambini, sono la fotografia dell’ abisso morale di un continente senz’anima e senza alcun senso, se non quello del profitto, un continente che non contiene più nulla, se non l’egoismo di quelle caste che lo dirigono e gli interessi economici che lo reggono a stento. La Grecia paga il tradimento del suo leader, con ulteriori sacrifici che colpiranno ancora i più deboli, cancellando ogni idea di democrazia, di sviluppo, di speranza e di futuro. Una svendita ed una beffa per un popolo che aveva saputo reagire alle ingiustizie, era riuscito a scendere in piazza, a dare il suo appoggio a chi raccontava di essere dalla sua parte…lo hanno fiaccato, così come voleva la troika, e così come voleva, probabilmente, anche il suo attuale premier. Francia e Spagna pagano il loro prezzo con l’aumento della disoccupazione, quello che in Italia l’ Istat stenta a vedere, in un trend che mostra tutti i limiti politici ed economici di un’idea di Europa che fallisce sotto i nostri occhi, giorno dopo giorno; un prezzo che paghiamo noi cittadini di un’ Europa senz’anima e senza senso, che pagano i nostri fratelli che fuggono dalla fame e dalle guerre; un prezzo di cui noi non siamo responsabili, un prezzo che è la somma dei loro furti e della loro avidità…un prezzo che non vale la pena di pagare, perché non siamo noi, né gli immigrati, a doverlo pagare.