Il Pasquino

In nome del potere


Non si fanno prigionieri, solo vittime e non si guarda in faccia a nessuno…in nome del potere. David Rossi è volato giù da quella finestra, anche Pinelli volò giù da un’altra finestra, per uccidere la verità;  e Moro fu sparato, anche Marco Biagi fu sparato per uccidere le proteste degli studenti e degli operai. Le Banche hanno potuto rubare la vita ed i sacrifici della gente, i “grandi” imprenditori hanno potuto imporre le loro regole…la morte ferma solo chi è nel giusto, chi vuole uccidere la verità ed i diritti se ne serve. Il “sistema” va avanti per la sua strada, non ha pietà per niente e per nessuno, è disposto anche a concedere “sacrifici” umani all’ affermazione del suo “potere”, che trascende ogni cosa, ogni vita, ogni futuro. Vive per se stesso e per la sua continua autoaffermazione, non ci sono uomini, ma solo pedine da muovere a seconda dei propri interessi; si fermano gli attentati se serve, altrimenti si lascia che producano la loro striscia di sangue e di lacrime, se questo è utile a fermare le lotte, le proteste, le rivendicazioni dei popoli, le libertà, i diritti o a riprendere le guerre, quelle di chi si arricchisce dispensando morte. Non c’è atto e fatto che non sia riconducibile, in una maniera o in un’altra, agli interessi dei più forti, un “cui prodest ?” che lascia le sue tracce evidenti in quel deterioramento sistematico non solo della qualità della vita delle persone, ma nell’accanimento a rinnegare i principi base di ogni democrazia e di ogni libertà, nell’utilizzo forsennato ed incivile delle forze di polizia, in quella guerra tra poveri alimentata dalle bombe e dagli espropri, voluti e pianificati, di terre e di innocenti. In nome del potere ogni nefandezza serve ad accrescerne la forza, anche l’omicidio di un politico, anche l’avvelenamento di un’intera terra, anche l’attentato terroristico, anche lo stupro di intere nazioni…perché è la parola “potere”, e tutti quelli che la rappresentano, che rende sporca ogni cosa.